Benvenuto piccolo Alfie

Ci sono momenti in cui la tua Patria si fa viva e ti prende per mano.

Vedi? Ella ti dice.

Credevi di avermi persa per sempre, e invece ero qui. Ero qui al di là di tutti i governi che hai visto mal governare, al di là di questo governo che non si riesce a fare. Ero qui nonostante i quartieri che lo Stato non vigila, le bestie feroci che le mie strade percorrono e derubano stuprano uccidono. Ero qui, non mi cambia il tuo oblio. Ed ecco, lo vedi? Ti prendo per mano, mi riconosci. Un tempo in questa mia terra, quando altrove la vita era guerra tra belve, la legge di Roma si prendeva cura dei bimbi non nati. Mi illuminò poi la parola di Cristo. Potevo restarmene muta, se in quelle  rive dove la sugna fa vece dell'olio i medici (i medici, mio Dio!) e i giudici (i giudici!) s' ingegnano a spegnere la vita di un bimbo, e tacendo assentono i pastori della fede bizzarra nata a blandire un sovrano fedifrago? Ed ecco ministri oggi degni del loro nome fanno del bimbo un mio piccolo figlio, e a te più non cale se siano costoro di destra o sinistra, ma sono i tuoi ministri, ma li riconosci italiani, e me nuovamente saluti, saluti tua Patria.