COOP DICE NO AL CAPORALATO, AL LAVORO NERO, ALLO SFRUTTAMENTO.
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- 09 agosto 2018
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- Views 51 Cooperazione Italia
precisazione di Coop importante
La tragica morte di
16 lavoratori in incidenti stradali in Puglia è strettamente legata allo
sfruttamento del lavoro e alle mafie del caporalato. Si stima che il lavoro il
lavoro illegale in agricoltura in Italia tocchi punte del 50%, una percentuale
tra le più alte in Europa (fonte Ispettorato Nazionale del Lavoro).
Le leggi ci sono, ma
sono necessarie misure più incisive di controllo e di contrasto alla
criminalità nell’agricoltura e nelle industrie di trasformazione.
Ogni giorno Coop si
impegna a garantire la legalità del lavoro. Dal 1998 monitoriamo i fornitori di
prodotto a marchio Coop nel rispetto dello standard SA8000, chiedendo la
sottoscrizione e l’applicazione di un codice etico e svolgendo adeguati
controlli, con auditor qualificati e indipendenti.
Per le filiere
ortofrutticole particolarmente a rischio, tra cui quella del pomodoro, Coop ha
coinvolto non solo gli 80 fornitori ortofrutticoli di prodotto a marchio Coop
(per 7200 aziende agricole), ma tutti gli 832 fornitori nazionali e locali di
ortofrutta (per oltre 70.000 aziende agricole).
A tutti i fornitori
Coop chiede una serie di impegni per il rispetto dei diritti dei lavoratori e
prevede l'esecuzione di un piano di controlli a cui non si può venir meno, pena
in caso di non-adesione l'esclusione dal circuito.
I controlli arrivano
a coinvolgere le singole aziende agricole con un monitoraggio specifico. In
caso di non-conformità alle tematiche in oggetto Coop chiede un immediato piano
di miglioramento o, in relazione alla gravità, può anche decidere di escludere
i fornitori o i subfornitori coinvolti. Sono 10 le imprese escluse da Coop
negli ultimi anni per il mancato rispetto delle norme etiche.
In questo momento,
come in tutti gli altri anni, abbiamo 7 ispettori che controllano il rispetto
del codice etico direttamente nei campi di pomodoro di Puglia e Campania.
Ma la battaglia non
si vince solo coi controlli, è necessario evitare che la moneta cattiva scacci
la buona e che la ricerca del prezzo più basso possibile faccia a pugni con i
diritti delle persone.
Per questo motivo
non facciamo le aste al ribasso ed abbiamo relazioni stabili e di lungo periodo
coi nostri fornitori.
“Il prezzo che
assicuriamo a chi produce – dichiara Marco Pedroni, presidente di Coop Italia -
permette il rispetto della sicurezza e la giusta retribuzione ai lavoratori e alle
imprese. L’accordo di filiera Coop garantisce agli agricoltori del Sud un
prezzo superiore di oltre il 10% rispetto al prezzo dell’accordo
interprofessionale. Fare agricoltura nel rispetto delle regole e facendo in
modo che siano coperti i costi di produzione non solo è possibile, ma è anche
sostenibile. Con la campagna Buoni&Giusti Coop lo abbiamo dimostrato. Buoni&Giusti
Coop vuole essere un apripista per intervenire concretamente sul lavoro nero e
su tutte le forme di illegalità. Vuole dire che noi ci siamo.”
Roma, 8 agosto 2018