L’associaz. consumatori tedesca Foodwatch: “Coca-Cola è corresponsabile dell’obesità e del diabete”
- 05 aprile 2018
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- Views 75 Consumatori Mondo
L’associazione dei consumatori tedesca Foodwatch: “Coca-Cola è corresponsabile dell’obesità e del diabete”
La nota associazione dei consumatori tedesca Foodwatch, a seguito di un’approfondita indagine indipendente sulle bevande gassate come la Coca-Cola, è giunta alla conclusione che la nota bibita “è corresponsabile dei crescenti problemi dell’obesità e del diabete di tipo 2. Ed inoltre, che la multinazionale leader di mercato delle bevande analcoliche “minimizza i rischi connessi alle bevande zuccherate”.
In un report di oltre 100 pagine, Foodwatch critica la politica di marketing e lobbismo di Coca-Cola. Una nota di particolare disapprovazione nei confronti dell’azienda, viene poi posta in relazione alle sue campagne su YouTube e Instagram rivolte a bambini e ragazzi. Secondo Foodwatch, il gruppo americano sarebbe anche colpevole di pressioni politiche governative tese ad impedire l’approvazione di tasse sullo zucchero o di stabilire il divieto di pubblicità “paragonabile a quello dell’industria del tabacco”.
Nei paesi occidentali, le persone consumano una media di 90 grammi di zucchero al giorno. Il Programma Alimentare Mondiale raccomanda 50 grammi al giorno, ossia ciò che si assume con mezzo litro di Coca Cola. Lo zucchero ci dà energia ma ci rende anche malati e obesi ed è causa di alta pressione sanguigna, e infarti. Da parte sua, Coca-Cola ricorda che investe sempre di più in bevande contenenti poco o niente zucchero. Entro il 2020, lo zucchero sarà ridotto del 10%. Inoltre, il colosso alimentare sostiene di non gestire campagne pubblicitarie per bambini sotto i 12 anni.
Al di là degli esiti dell’indagine dell’associazione dei consumatori teutonica, per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ancora una volta tornano alla ribalta i problemi connessi al consumo di bevande zuccherine che vedono nella Coca Cola il loro più noto esempio. La nostra associazione, per esempio, sostiene da anni ogni campagna che imponga una tassa sulle bevande di questo tipo ai fini di una loro disincentivazione specie tra i più giovani che poi sono quelli che ne abusano maggiormente. In assenza di segnali di questo tipo da parte dei vari governi che si sono susseguiti, tocca sempre a noi consumatori regolare le nostre abitudini, riducendo gli eccessi come quello relativo al consumo di bibite gassate.
In un report di oltre 100 pagine, Foodwatch critica la politica di marketing e lobbismo di Coca-Cola. Una nota di particolare disapprovazione nei confronti dell’azienda, viene poi posta in relazione alle sue campagne su YouTube e Instagram rivolte a bambini e ragazzi. Secondo Foodwatch, il gruppo americano sarebbe anche colpevole di pressioni politiche governative tese ad impedire l’approvazione di tasse sullo zucchero o di stabilire il divieto di pubblicità “paragonabile a quello dell’industria del tabacco”.
Nei paesi occidentali, le persone consumano una media di 90 grammi di zucchero al giorno. Il Programma Alimentare Mondiale raccomanda 50 grammi al giorno, ossia ciò che si assume con mezzo litro di Coca Cola. Lo zucchero ci dà energia ma ci rende anche malati e obesi ed è causa di alta pressione sanguigna, e infarti. Da parte sua, Coca-Cola ricorda che investe sempre di più in bevande contenenti poco o niente zucchero. Entro il 2020, lo zucchero sarà ridotto del 10%. Inoltre, il colosso alimentare sostiene di non gestire campagne pubblicitarie per bambini sotto i 12 anni.
Al di là degli esiti dell’indagine dell’associazione dei consumatori teutonica, per Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, ancora una volta tornano alla ribalta i problemi connessi al consumo di bevande zuccherine che vedono nella Coca Cola il loro più noto esempio. La nostra associazione, per esempio, sostiene da anni ogni campagna che imponga una tassa sulle bevande di questo tipo ai fini di una loro disincentivazione specie tra i più giovani che poi sono quelli che ne abusano maggiormente. In assenza di segnali di questo tipo da parte dei vari governi che si sono susseguiti, tocca sempre a noi consumatori regolare le nostre abitudini, riducendo gli eccessi come quello relativo al consumo di bibite gassate.
Giuseppe Criseo
Varese Press