Busto. Eolo in forte crescita:investimenti complessivi pari a 300 milioni di euro entro il 2020.

- EOLO, il principale operatore in Italia nel fixed wireless nei servizi ultra broadband per i segmenti business e residenziale, società del programma Elite di Borsa Italiana, ha annunciato i risultati economici del primo semestre (periodo 1 aprile 2018 – 30 settembre 2018) relativi all’esercizio in corso.

I non addetti ai lavori si chiederanno , cos'è il fixed wireless?

E' la soluzione tecnologica via radio che fornisce servizi di base voce/dati con copertura ad ampio raggio fino a 25 Km, un servizio essenziale per chi abita nelle zone di montagna e/o nei paesi considerati secondari per i gestori nazionali importanti.

La forza di Eolo è stata l'occupazione di questi spazi abbandonati dai "grandi" e questo percorso si sta rivelando vincente perchè l'operatività si sta allargando su tanti centri e varie regioni:

"Il sempre maggior numero di aree connesse dai servizi a banda ultra larga EOLO unita alla crescente diffusione dell’innovativo servizio 5G FWA 28GHz a 100 mega, lanciato nel corso del semestre ed oggi già operativo in 36 province, ha determinato il significativo aumento delle linee attive."

Una crescita con numeri positivi sul fronte occupazionale:"EOLO conta oggi più di 400 dipendenti e un network di oltre 8.000 collaboratori, installatori e partner commerciali. Da aprile 2018 ad oggi sono state inserite nell’organico quasi 100 risorse, anche grazie all’avvio del progetto di recruiting EOLO Factory, partito a fine settembre e che continuerà nel corso dell’anno fiscale. L’azienda prevede di proseguire il progetto EOLO Factory con l’inserimento di ulteriori 58 persone."

Risultati che lasciano prevedere un ulteriore sviluppo come evidenzia il fondatore.

Luca Spada, Presidente e fondatore di EOLO ha così commentato questi risultati: “EOLO continua a crescere in linea con le aspettative del piano industriale. Confermiamo il nostro impegno al fianco dei territori italiani, nelle province e fuori dai centri città, abilitando le famiglie e le piccole e medie imprese che sono ancora soggette al cosiddetto “speed divide”.