7 milioni di fatture false nel varesotto
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- 18 giugno 2018
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- Views 67 Commercio Varese/Valceresio
Il Gruppo della Guardia di Finanza di Varese, dopo una verifica fiscale eseguita ad una società del varesotto che aveva utilizzato fatture per operazioni inesistenti per circa 7 milioni di euro, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo di beni al rappresentante legale della predetta società, per un valore di circa 735.000,00 euro.
La complessa attività di polizia giudiziaria e tributaria, durante la quale
sono state svolte alcune perquisizioni in Varese e in Piemonte, ha permesso di
individuare un sodalizio criminoso finalizzato alla commissione di numerosi reati
fiscali, tra cui quelli di emissione ed utilizzo di fatture per operazioni
inesistenti tramite società fittizie. Le c.d. “cartiere”, intestate a prestanome
ma di fatto controllate dall’organizzazione, erano dedite all’interposizione in
rapporti commerciali tra attori economici realmente esistenti. Infatti, esse acquistavano i prodotti, già individuati
dagli acquirenti finali (che fornivano anticipatamente il denaro), in esenzione
IVA, grazie a false dichiarazioni di intento, mentre la merce veniva poi direttamente
spedita all’acquirente reale.
Il sistema fraudolento posto in essere, facendo
risultare fittiziamente l’interposizione della società cartiera, consentiva di
acquistare le merci a prezzi inferiori, generando un ingente credito I.V.A.,
indebitamente portato in compensazione.
L’attività di servizio è proseguita quindi nei confronti
di una società del varesotto, operante nel settore delle materie plastiche,
risultata essere il principale acquirente della società cartiera.
È stato accertato che oltre il 90% degli
acquisti della stessa era avvenuto per mezzo del fraudolento sistema, che
generava un ingente risparmio dell’I.V.A. dovuta.
L’indagine delle Fiamme Gialle ha portato alla
denuncia di quattro persone, fra cui il rappresentante legale della società
“cliente”, per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo e
l’emissione di fatture per operazioni inesistenti (F.O.I.), nonché alla
richiesta di sequestro finalizzato alla confisca di beni nella disponibilità
del rappresentante legale della società.
L’Autorità Giudiziaria procedente ha pertanto
emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente fino a concorrenza
dell’imposta dovuta, pari a circa 735.000,00 euro, che ha avuto ad oggetto disponibilità
finanziarie giacenti nei c/c intestati all’indagato, quote societarie,
immobili, terreni e autovetture, fra cui una Lamborghini Gallardo.
L’operato delle Fiamme Gialle costituisce una
ulteriore attività a contrasto delle fenomenologie delittuose distorsive della
concorrenza, della libertà di mercato e del sistema economico nel suo
complesso, aggredendo i patrimoni illecitamente accumulati, a tutela delle
imprese e dei professionisti che rispettano le leggi.
L’attività di servizio è proseguita quindi nei confronti di una società del varesotto, operante nel settore delle materie plastiche, risultata essere il principale acquirente della società cartiera.
È stato accertato che oltre il 90% degli acquisti della stessa era avvenuto per mezzo del fraudolento sistema, che generava un ingente risparmio dell’I.V.A. dovuta.
L’indagine delle Fiamme Gialle ha portato alla denuncia di quattro persone, fra cui il rappresentante legale della società “cliente”, per i reati di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo e l’emissione di fatture per operazioni inesistenti (F.O.I.), nonché alla richiesta di sequestro finalizzato alla confisca di beni nella disponibilità del rappresentante legale della società.
L’Autorità Giudiziaria procedente ha pertanto emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente fino a concorrenza dell’imposta dovuta, pari a circa 735.000,00 euro, che ha avuto ad oggetto disponibilità finanziarie giacenti nei c/c intestati all’indagato, quote societarie, immobili, terreni e autovetture, fra cui una Lamborghini Gallardo.
L’operato delle Fiamme Gialle costituisce una ulteriore attività a contrasto delle fenomenologie delittuose distorsive della concorrenza, della libertà di mercato e del sistema economico nel suo complesso, aggredendo i patrimoni illecitamente accumulati, a tutela delle imprese e dei professionisti che rispettano le leggi.