Castellanza.Villa Pomini celebra il festival fotografico europeo

. Arte, ma anche possibilità di riflettere. Sulla pace, sulla dignità umana, sul valore formativo dello sport. La grande fotografia fa ancora una volta tappa a Castellanza, in villa Pomini per celebrare la settima edizione del festival fotografico europeo che partirà da domenica 18 marzo. L’evento è figlio innanzitutto dell’operosità e passione dell’Archivio fotografico italiano che lo ha messo in campo
in collaborazione con provincia di Varese e comuni d...

. Arte, ma anche possibilità di riflettere. Sulla pace, sulla dignità umana, sul valore formativo dello sport. La grande fotografia fa ancora una volta tappa a Castellanza, in villa Pomini per celebrare la settima edizione del festival fotografico europeo che partirà da domenica 18 marzo. L’evento è figlio innanzitutto dell’operosità e passione dell’Archivio fotografico italiano che lo ha messo in campo in collaborazione con provincia di Varese e comuni di Busto Arsizio, Castellanza, Olgiate Olona, Varese, Cairate e municipio sei di Milano. Come si vede, una rassegna che, ben lungi dal restare confinata nel ristretto novero del locale, ha un respiro ampio. Nel gruppo di chi ha collaborato figurano anche il Ma.Ga di Gallarate e l’istituto italiano di fotografia di Milano.   “Il Festival fotografico – spiega il comune in una nota- si pone tra le iniziative più rilevanti nel panorama fotografico nazionale ed europeo proponendo percorsi visivi articolati aperti alle più svariate esperienze espressive, una sorta di laboratorio culturale che si apre all’Europa e dialoga con la gente attraverso l’arte dello sguardo e mette a fuoco aspirazioni, linguaggi, inventiva di artisti provenienti da diversi paesi”. Insomma, una fotografia scattata su un mondo variegato e ricco di suggestioni che si offrirà all’attenzione del pubblico fino al 15 aprile attraverso una quarantina di mostre, seminari, workshop, proiezioni, letture di portfolii, presentazioni di libri e concorsi. Un modo anche per fare respirare a Castellanza aria di europeismo robusto. Tra gli appuntamenti spiccano “Lo sport in bianco e nero”, raccolta di fotografie di Alessandro Trovati che si occupa da anni di immortalare immagini sportive significative per ragioni professionali e di passione. “Silenzi urbani” si intitola invece l’appuntamento curato da Gigliola Foschi, mostra in cui i partecipanti saranno invitati a vedere  l’immagine fotografica “diversamente con maggiore cura e attenzione” per “ridare voce a luoghi, a storie passate e presenti o a edifici dimenticati”. Significativa è anche “Oltre il bene, al di là del male, il mondo dimezzato del visconte” in cui si avvertono echi del libro di Italo Calvino intitolato appunto “Il visconte dimezzato”. La mostra è curata da Roberto Mutti in collaborazione con gli studenti dell’istituto italiano di fotografia meneghino. I vari passaggi del libro di Calvino sono riletti in chiave di immagini dalla notevole forza evocativa. “L’isola della salvezza” di Francesco Comello è invece il titolo della quarta esposizione che è imperniata sulla strada Mosca – Yaroslav. Qui nacque nei primi anni novanta un centro spirituale ortodosso che, spiegano i promotori dell’appuntamento, “doveva ospitare una confraternita di una trentina di persone che vivevano insieme secondo i principi del vangelo e dei santi padri, oggi è diventata invece una comunità che ospita 300 ragazzi molti dei quali disadattati e con problemi familiari”. Una comunità che non sa cosa sia la tecnologia ma conosce tutto della bellezza e delle tecniche del lavorare la terra. Insomma, per sognare, per riflettere, per fare un pieno di arte e bellezza Castellanza offre un appuntamento da non perdere.   Cri.Co.