Girava nudo a Busto, il nigeriano dello scandalo

 
Alexander Okuonghae, il nudista che girovagava per Busto invece di stare in via dei Mille, palazzo occupato non si sa fino a quando e nella speranza di cosa?
Noi ci siamo stati ma l’interesse degli stranieri è quello di avere la carta identità per poter lavorare e magari aprire un conto corrente.
Nel frattempo in tanti si sono comprata una bicicletta, ma col lucchetto visti i ladri che ci sono in giro..
Qualcuno sta nel cen...

  Alexander Okuonghae, il nudista che girovagava per Busto invece di stare in via dei Mille, palazzo occupato non si sa fino a quando e nella speranza di cosa? Noi ci siamo stati ma l’interesse degli stranieri è quello di avere la carta identità per poter lavorare e magari aprire un conto corrente. Nel frattempo in tanti si sono comprata una bicicletta, ma col lucchetto visti i ladri che ci sono in giro.. Qualcuno sta nel centro a chiaccherare, a sentire musica, a telefonare e a sperare in un miracolo che potrebbe non arrivare se non ci sono i presupposti giuridici per la loro regolarizzazione. L’attesa è snervante e qualcuno dà i numeri come Alexander Okuonghae che si è spogliato con la scusa che non apprezza l’abbigliamento italiano: «perché non sono abituato ai vostri vestiti, mi danno fastidio». L’episodio non è passato inosservato e non poteva non essere diversamente vista la problematica locale e non solo per la quantità numerica e i problemi di tutti i generi annessi e connessi. E’ stato arrestato, ma anche davanti al giudice Rossella Ferrazzi, altra difficoltà: il profugo è sordo, capisce solo l’inglese e serve un interprete ad hoc. Precisiamo che non era né drogato né sotto l’effetto di alcol, quindi perché si è comportato così? Il suo avvocato depone per la solita richiesta dei casi particolari: una perizia psichiatrica. Altri pensano che il caldo gli abbia dato alla testa, ma dalle sue parti dovrebbero essere abituati o no? Sarà lo stress, l’attesa di una risposta ufficiale che tarda ad arrivare, la tensione alle stelle. Figuriamoci la nostra tensione e stress oltre alle spese che magari l’Europa ci ridarà in parte.. nel frattempo accogliamo senza fine seguendo le normative internazionali senza sapere chi ci mi mettiamo in casa, se ha diritto di essere accolti visto che tanti sono senza documenti ( per quale motivo se non hanno nulla da nascondere?), con problemi abitativi, sanitari, sociali, di sicurezza e tutta la vertenza politica su “ ius soli”. Se saranno risorse lo vedremo, alcuni sicuramente si visto che lavorano e pagano le tasse, ma i costi degli altri è giusto sopportarli? Giuseppe Criseo