Casa Aperta al Centro Gulliver di Varese

Il titolo di quest’anno è “Appartenere per essere liberi”, ma non è un evento aperto alla curiosità e alla superficialità, è solo per le persone che vogliono conoscere di più il centro e ne condividono valori e filosofia.

“L’ultimo sabato di giugno è tutti gli anni una data importante per noi: apriamo le porte di “casa nostra” per accogliere familiari, parenti ed amici e fare festa insieme”: queste le parole degli Ospiti del Centro Gulliver per invitare a Casa Aperta, il tradizionale appuntamento, durante il quale il Centro varesino apre le porte delle proprie Comunità Terapeutiche per un pomeriggio speciale.

“Da quando c’è il Centro Gulliver, c’è Casa Aperta: quindi da più di 30 anni! – racconta don Michele Barban. “Un momento molto particolare, durante il quale i nostri Ospiti per qualche ora “si mettono al centro” organizzando un pomeriggio di festa.  Durante tutto l’anno le Comunità sono luoghi molto riservati, per rispetto delle persone che hanno intrapreso un percorso di cambiamento e desiderano tornare ad essere cittadini degni di stima. Una volta all’anno c’è qualcosa di diverso: le Comunità aprono le porte e gli Ospiti sono “sotto i riflettori”. 

Ci tengo a dire che non è un “Open Day”, perché per noi Casa Aperta non significa apertura ad una curiosità superficiale. È un evento su invito strettamente personale per tutte le persone che realmente desiderano conoscerci di più. Persone che hanno a cuore il Centro Gulliver, ne condividono filosofia e valori e hanno fatto un pezzo di strada con noi. Persone a noi care: rappresentanti delle Istituzioni, del Non Profit, delle Aziende. E poi i familiari, i dipendenti, i volontari e i tanti amici del Centro Gulliver”. 

Un appuntamento particolarmente sentito ed atteso, preparato con grande cura in ogni dettaglio. “E' un appuntamento che aspettiamo con entusiasmo” – raccontano gli Ospiti – “e per renderlo ogni anno sempre più speciale ci prepariamo mesi prima con i laboratori di canto, di teatralità, di scenografia e di cucina”.

“Quest’anno il tema su cui abbiamo lavorato è la libertà”. “Appartenere per essere liberi” il titolo della giornata. Un concetto di libertà molto lontano dal “fare quello che si vuole” e dal “non avere legami”. Una libertà che invece si valorizza e riceve sostanza dalle nostre relazioni. “Per noi al centro c’è l’“uomo” in relazione con gli altri”.

Al Gulliver, infatti, si fa riferimento alla filosofia di “Progetto Uomo”, che pone l’“uomo” con i propri limiti e risorse, al centro del suo percorso di cura e rinascita, come protagonista, affrancato da ogni schiavitù e teso al rinnovamento di sé e degli altri. Con responsabilità e progettualità. “Tu solo, ma non da solo”. Questa frase della nostra filosofia bene esprime la responsabilità personale di ciascuno in qualsiasi percorso di crescita e cambiamento, ma anche l’attenzione alla dimensione relazionale.

Un bel pomeriggio insieme con letture teatralizzate e musica. Per tutti poi un ricco rinfresco a buffet preparato e offerto dagli Ospiti, in un clima di festa e convivialità.

Presenti diverse Autorità, a partire dal Presidente di Regione Lombardia, storico amico del Centro Gulliver, Attilio Fontana. Poi Mons. Franco Agnesi, neoeletto vicario generale della Diocesi di Milano, il sindaco Galimberti, l’assessore Civati e il Consigliere Regionale Astuti.

Quest’anno Casa Aperta è anche l’occasione per il lancio di “Inside&Out, un posto che chiamiAMO casa”, la nuova campagna di raccolta fondi per rinnovare l’arredo della Cascina Redaelli, per offrire ai nostri Ospiti un luogo “bello” e sicuro in cui sentirsi a casa. https://www.centrogulliver.it/campagne-in-corso/

Tra gli ospiti spiccano l’attuale sindaco di Varese Davide Galimberti e il suo predecessore Attilio Fontana, oggi governatore della Lombardia.

“Gulliver è una grande realtà e un punto di riferimento perché è uno dei pochi posti in cui si dà la possibilità di cercare di uscirne, quindi è un punto di riferimento al quale dobbiamo guardare con grande attenzione -ha detto il Governatore Fontana- Regione Lombardia fa la sua parte e finanzia gli enti che fanno questa attività e anche per Gulliver parliamo con don Michele per cercare di contribuire al suo percorso”.

Il Prefetto Umberto Calandrella, già commissario Prefettizio a Varese nel 1992/93 è uno dei nuovi sostenitori di Gulliver “mi metto a disposizione con tutta la mia esperienza -ha dichiarato-  e un complimento ed un applauso vanno fatti a Don Michele”.

Con Varese abbiamo un rapporto di amore e odio -mi dice Don Michele mentre gli stringo la mano per andarmene- nel senso che sappiamo bene che siamo una situazione problematica che ha forse, almeno da quando siam qui, più bisogni che non aiuti da dare. Però il solo fatto che ci sia qui a Varese Gulliver e che resiste da più di trenta anni significa che Varese può farcela e cavarsela. Il fatto è che ci sono qui due parti opposte (n.d.r. Davide Galimberti e Attilio Fontana) che vengono qui e riconoscono che si può andare d’accordo con noi”

Fabrizio Sbardella