Somma al Centro precisa sul Patto di Stabilità

In questi giorni abbiamo assistito ad un batti e ribatti, sui media e sui giornali , tra maggioranza ed opposizione, riguardo alla riunione del Consiglio Comunale del 3 giugno u.s.. Ebbene, al di là dei botta e risposta già detti anche attraverso i mezzi di comunicazione, vorrei porre l'attenzione alla sostanza dell'unico punto in discussione nell'ultimo Consiglio Comunale di cui sopra e cioè del Conto Consuntivo relativo all'anno 2015, anno di transizione tra Guido Colombo e Stefano Bellaria...

In questi giorni abbiamo assistito ad un batti e ribatti, sui media e sui giornali , tra maggioranza ed opposizione, riguardo alla riunione del Consiglio Comunale del 3 giugno u.s.. Ebbene, al di là dei botta e risposta già detti anche attraverso i mezzi di comunicazione, vorrei porre l'attenzione alla sostanza dell'unico punto in discussione nell'ultimo Consiglio Comunale di cui sopra e cioè del Conto Consuntivo relativo all'anno 2015, anno di transizione tra Guido Colombo e Stefano Bellaria, sindaci rispettivamente, il primo nel primo semestre, ed il secondo nel periodo giugno /dicembre 2015. Dati inconfutabili hanno evidenziato che: 1 - a metà giugno il patto di stabilità era stato sforato; 2 - il 70 % del bilancio era stato già "consumato", attraverso spese,  impegni o saldi che riducevano gravemente la capacità di avvio del  mandato dei nuovi amministratori subentranti a Guido Colombo, a prescindere dal colore politico; 3 ,- la responsabilità politica della gestione del primo semestre era, ed è, tutta imputabile alla passata amministrazione. Stando così le cose è ovvio che l'amministrazione neoeletta Bellaria, resasi conto della situazione di "sfascio" economico, non poteva che fare solo due cose: 1 - sforare completamente il patto di stabilità già dissestato e pensare come i suoi predecessori " vada come vada"; 2 - mettere mano alle cifre, tirare enormemente la cinghia e far sì che prima della fine del 2015 i conti tornassero in parità e che il patto venisse salvato. La seconda è stata la strada percorsa ed alla fine del 2015 i conti sono tornati al loro posto ( conviene precisare con estrema chiarezza che i revisori dei conti, nelle loro relazione hanno messo nero su bianco che a giugno il patto era saltato). Ma cosa vuol dire " sforare il patto di stabilità e cosa comporta" ? Vuol dire spendere più di quanto i parametri della legge finanziaria permettono e comporta gravi tagli e decurtazioni di spesa e possibilità di investimenti nei bilanci degli anni successivi. A questo punto la domanda che mi sono fatto è la seguente: - Ma con quale coraggio gli Amministratori uscenti lasciano in eredità un comune in una situazione così precaria e di difficoltà  ai successori, siano essi di centrodestra o di centrosinistra? Dire che i signori del centrodestra non sapessero quali fossero le conseguenze dello sforamento del patto di stabilità è una menzogna, perchè già nel passato 2010 il patto fu sforato dallo stesso centrodestra e i danni per la città di Somma, crisi economica a parte, si son visti immediatamente dall'anno successivo, fino al 2015. Sia alla stampa che in Consiglio Comunale ho detto che se Il centrodestra avesse vinto le elezioni, visti i conti del Comune di Somma, avrebbe avuto una gran serie di gatte da pelare e, se fossi stato io il candidato sindaco del centrodestra, l'avrei vissuta come una grande "pugnalata " nella schiena che avrebbe ridotto enormemente i sogni dei progetti propagandistici del "Mossolani" " Illuminazione pubblica" ecc. ecc. ecc. Per finire, non  penso affatto che l'assenza  probabilmente strategica, di chi ha avuto responsabilità diretta nella gestione del primo semestre 2015,  assenza dovuta ad " improrogabili impegni precedentemente presi", che poi ha coinvolto anche chi impegni improrogabili non ne aveva ancora presi, sia stata la motivazione che ha portato quasi l'intera opposizione a non assumersi le responsabilità del loro passato, passato che loro rappresentano ancora oggi.Penso invece che la minoranza abbia approfittato della data del 3 giugno per "svignarsela" e fare del fumo al fine di nascondere le vere responsabilità di un centrodestra spendaccione e dilapidatore della cosa pubblica. Non mi convince più la già trita e ritrita affermazione di chi dice che forse, convocando il Consiglio Comunale non il 3 giugno, ma  in altra data, il voto di alcuni degli assenti avrebbe potuto essere "stupefacente". La città meriterebbe un'opposizione che sapesse proporre alternative a quelle della maggioranza e non l'opposizione che cerca il cavillo per impedire a chi governa, di operare e di attuare il proprio programma. GERARDO LOCURCIO