Renzi e la farsa degli 80 euro. Proteste di Poliziotti, vigili del fuoco e guardie carcerarie

Il premier 
Matteo Renzi fischiato dall’assemblea di 
Confcommercio. Il discorso del capo del governo è stato interrotto proprio mentre parlava del 
bonus di 80 euro, tornato al centro del dibattito dopo . “Grandissimo rispetto per chi ritiene gli 
80 euro una mancia elettorale, sono contento di averli dati. E’ una valutazione che rispetto”, ha detto il presidente del Consiglio...

Il premier  Matteo Renzi fischiato dall’assemblea di  Confcommercio. Il discorso del capo del governo è stato interrotto proprio mentre parlava del  bonus di 80 euro, tornato al centro del dibattito dopo . “Grandissimo rispetto per chi ritiene gli  80 euro una mancia elettorale, sono contento di averli dati. E’ una valutazione che rispetto”, ha detto il presidente del Consiglio, mentre le sue parole erano accolte da fischi e buuu. “Che non fossero apprezzati da voi lo sapevamo da tempo – ha replicato – ma che fossero una misura di  giustizia sociale verso gente che non guadagna 1500 euro al mese lo rivendico con forza”.  La polemica sale sulla farsa degli 80 euro, con i fischi all’assemblea di Confcommercio, seppure Renzi continui a difendere il suo operato dichiarando: “Grandissimo rispetto per chi ritiene gli  80 euro una mancia elettorale, sono contento di averli dati. E’ una valutazione che rispetto” Peccato che i Poliziotti, vigili del fuoco e guardie carcerarie abbiano protestato pure loro , perché non li prendono più. Ribadiscono  segretari  Daniele Tissone (Silp),  Salvatore Chiaramonte (Fp) e  Giuseppe Massafra(segreteria nazionale Cgil) – avevamo considerato tale istituto utile al ristoro momentaneo della condizione economica delle donne e uomini che rappresentiamo, e ne avevamo chiesto comunque la stabilizzazione nella retribuzione fondamentale” ma non è andata così neanche per loro che vengono sempre osannati da tutti i governi in occasione delle grandi emergenze e degli arresti eccellenti. Non è mancata la nota ufficiale con spiegazioni tecniche: il Mef afferma  che “si tratta di contribuenti titolari di ulteriori redditi rispetto a quelli presi in considerazione dal sostituto d’imposta, che li hanno portati a superare la soglia fissata per avere diritto al beneficio, oppure di contribuenti non aventi diritto al bonus perché l’imposta dovuta è risultata inferiore alle detrazioni per lavoro dipendente”. La fregatura è evidente ma ha avuto il suo peso politico che aveva interessato quasi 12 milioni di italiani, con la crescita dei voti al PD renziano, ma i cui effetti ricadono sull’amico (??) Gentiloni. Si spiega così la vignetta del nostro Sergio Sarri che come al solito ha centrato il problema proponendolo visivamente come lui e pochi altri sanno fare.     Giuseppe Criseo Varese Press