Destra Italiana verso il SI
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- 11 ottobre 2016 Area Malpensa Politica
DESTRA ITALIANA PER IL SI AL REFERENDUM COSTITUZIONALE. NON SIAMO ERETICI E NON ABBIAMO ABIURATO. SIAMO INVECE NELLA COERENZA E NELLA CONTINUITA' DELLE INIZIATIVE RIFORMATRICI CHE VENGONO DAL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO DEGLI ANNI 70 E DALLA PROPOSTA DI GIORGIO ALMIRANTE SULLA REPUBBLICA PRESIDENZIALE. E' UNA RIFORMA MINIMALISTA E QUESTO LO CONDIVIDIAMO. SONO ALTRI CHE HANNO DERAGLIATO VOTANDO QUESTA RIFORMA PIU' VOLTE PER POI, CONTESTARLA PER SPIRITO DI CONVENIENZA PARTITICA. E QUI STA...
DESTRA ITALIANA PER IL SI AL REFERENDUM COSTITUZIONALE. NON SIAMO ERETICI E NON ABBIAMO ABIURATO. SIAMO INVECE NELLA COERENZA E NELLA CONTINUITA' DELLE INIZIATIVE RIFORMATRICI CHE VENGONO DAL MOVIMENTO SOCIALE ITALIANO DEGLI ANNI 70 E DALLA PROPOSTA DI GIORGIO ALMIRANTE SULLA REPUBBLICA PRESIDENZIALE. E' UNA RIFORMA MINIMALISTA E QUESTO LO CONDIVIDIAMO. SONO ALTRI CHE HANNO DERAGLIATO VOTANDO QUESTA RIFORMA PIU' VOLTE PER POI, CONTESTARLA PER SPIRITO DI CONVENIENZA PARTITICA. E QUI STA LA NOSTRA DIFFERENZIAZIONE. NON SIAMO UN PARTITO E PER ORA NON ABBIAMO BISOGNO DI VOTI MA DI PENSIERI E RIFLESSIONI SU COSA SIA MEGLIO PER IL POPOLO. QUESTO CI ESIME DAL RICERCARE IL FACILE CONSENSO COME LE ALTRE MILLE DESTRE CHE VANTANO L'UNITARIETA' SULLA STRADA DEL NO. Ciò che ci differenzia orgogliosamente è la visione puntata sulla riforma costituzionale (della quale si discute poco e spesso a vanvera) invece che sulla politica partitica che vede gli altri interpretare la riforma costituzionale come un'anticipazione delle prossime elezioni parlamentari. Tanto è vero che TUTTI dicono di votare no per cacciare Renzi. Loro hanno l'appoggio dei "professoroni" televisivi protagonisti di una fiera della vanità dove ognuno propone la sua personale ricettina quando non paventano addirittura "una dittatura che avanza". Non è come detto la riforma globale che volevamo ma qualcosa che assomigli a quello che negli anni abbiamo prospettato. Almeno tre punti della riforma ci convincono aprendo la strada a una "democrazia decidente". In primo luogo, il potere di fiducia/sfiducia alla sola Camera dei deputati. (Pensate che dal 2013 ad oggi 252 tra deputati e senatori hanno cambiato casacca. Al solo Senato in 96 su 315 dei quali 50 di FI). In questa legislatura, diverse volte si sono avute maggioranze diverse tra Camera e Senato. Inoltre con la riforma sarà ridotta la decretazione d'urgenza (fin quì abusata) riconoscendo al governo la possibilità di una corsia preferenziale per i disegni di legge ritenuti prioritari. In ultimo la razionalizzazione dei rapporti Stato-Regioni anche in seguito alle diverse pronunce della Corte costituzionale costretta a risolvere dispute tra centro e periferia. Ultimo punto, l'abolizione del carrozzone CNEL riserva indiana per trombati e pensionati della politica nonchè dirigenti sindacali.