D.Caparini, NUOVO CANONE RAI: NESSUN ARRETRATO È DOVUTO

https://youtu.be/dPQsKCCZ5v8 In esclusiva per Varese Press, l'audio intervista con l'On. DAVIDE CAPARINI, una splendida persona che con tenacia e motivazione sta portando avanti una vecchia battaglia della Lega Nord, contro l'odioso balzello del canone Tv.   GIUSEPPE CRISEOVARESE PRESS NUOVO *CANONE, *RAI,: NESSUN ARRETRATO È DOVUTO
 NUOVO ?CANONE? ??RAI?: NESSUN ARRETRATO È DOVUTO PER COLORO CHE NON L'HANNO REGOLARMENTE PAGATO FINO 31/12/2015  G...

https://youtu.be/dPQsKCCZ5v8 In esclusiva per Varese Press, l'audio intervista con l'On. DAVIDE CAPARINI, una splendida persona che con tenacia e motivazione sta portando avanti una vecchia battaglia della Lega Nord, contro l'odioso balzello del canone Tv.   GIUSEPPE CRISEOVARESE PRESS NUOVO *CANONE, *RAI,: NESSUN ARRETRATO È DOVUTO  NUOVO ?CANONE? ??RAI?: NESSUN ARRETRATO È DOVUTO PER COLORO CHE NON L'HANNO REGOLARMENTE PAGATO FINO 31/12/2015  GUARDA IL VIDEO!       VADEMECUM NUOVO CANONE RAI --- NUOVO CANONE #RAI 2016 IN #BOLLETTA --- --- VADEMECUM AGGIORNATO AL 22 APRILE 2016 --- UTENZA ELETTRICA PIU' TELEVISORE UGUALE NUOVO CANONE RAI Il nuovo canone Rai lo paghi se sei intestatario di una utenza elettrica e di almeno un televisore. L'utenza elettrica fornisce la presunzione del possesso di «uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni televisive» in digitale terrestre. L'onere di dimostrare che non hai il televisore spetta a te, ogni anno. Lo paghi per il nucleo familiare. CHI LO DEVE PAGARE? Se sei intestatario di una utenza elettrica e di almeno un televisore paghi il nuovo canone. Il canone Rai è dovuto una sola volta per nucleo familiare: al pagamento, per la stessa famiglia, è sufficiente che provveda un unico soggetto. Quindi lo paghi una sola volta per tutti gli apparecchi che si trovano nella tua residenza principale o seconde case a te intestate. Il canone Rai non si paga per gli smarthone, tablet e computer privo di sintonizzatore TV. Quindi se il computer che consente l'ascolto o la visione dei programmi radiotelevisivi via internet e non attraverso la ricezione del segnale digitale terrestre o satellitare, non si deve pagare il canone. Non si paga il canone per la radio. HAI UNA BOLLETTA ELETTRICA? ALLORA HAI UN TELEVISORE E DEVI PAGARE Renzi ha introdotto il principio della "presunzione" del possesso della televisione: se c'è un'utenza per la fornitura di energia elettrica nel luogo in cui un soggetto ha la residenza anagrafica c'è anche una tv. In caso di locazione immobiliare il versamento dell'imposta deve essere effettuato da parte dell'affittuario. La presunzione di detenzione dell'apparecchio televisivo non si applica alle utenze elettriche non domestiche. Si applica cioè solo alle utenze per la fornitura di energia elettrica nel luogo hai la residenza anagrafica: se sei proprietario di una seconda casa e una tv, non devi pagare due volte. COPPIA DI CONVIVENTI: CHI PAGA? Nel caso di coppia di conviventi, non configurandosi un medesimo nucleo familiare come nel caso sopra descritto, il canone Rai dovrà essere versato dal titolare dell'utenza elettrica. HO PIU' DI UNA TELEVISIONE: QUANTE VOLTE LO DEVO PAGARE? E' dovuto un solo canone Rai indipendentemente dal numero di apparecchi televisivi presenti all'interno dell'abitazione del nucleo familiare. SONO PROPRIETARIO DI PIU' DI UN IMMOBILE: QUANTE VOLTE DEVO PAGARE? E' dovuto un solo canone Rai indipendentemente dal numero di immobili posseduti dal nucleo familiare. Ad esempio se la tua famiglia è composta da 4 membri ed hai un immobile in città, residenza principale, e una casa al mare, paghi solo tramite il contratto di energia elettrica collegato alla prima abitazione (casa in città), e non alla seconda (casa al mare). Grazie alle istruzioni comunicate dall'utente stesso al momento della sottoscrizione del contratto della luce circa la destinazione dell'abitazione (di residenza o no), la compagnia elettrica dovrebbe essere già in grado, in maniera autonoma, di prescrivere o meno quando addebitare il canone Rai. QUANTO COSTA? Il nuovo canone ordinario è di 100 euro annui. COME SI PAGA? Il pagamento avverrà attraverso l'addebito nella bolletta elettrica: l'importo sarà indicato nella fattura con una voce distinta. Il classico bollettino di pagamento non c'è più. Solo per quest'anno il primo addebito del canone sarà inserito nella prima fattura elettrica successiva al 1 luglio 2016 e sarà pari a 70 euro. Nelle bollette successive, a partire da agosto, saranno distribuiti i restanti 30 euro. PER GLI ANNI SUCCESSIVI, DAL 2017 sarà distribuito in 10 rate da 10 euro l'una. Nel caso in cui le fatture elettriche non sono mensili ma bimestrali o trimestrali, nella fattura elettrica sarà addebitata la somma delle rate mensili anteriori alla scadenza. Se la fattura è bimestrale le rate del canone addebitate saranno due, se la fattura è trimestrale le rate addebitate saranno tre. Le domiciliazioni bancarie del pagamento della fattura elettrica sono automaticamente estese all'importo del canone. LA VECCHIA DISDETTA NON VALE PIU' Col vecchio canone Rai era possibile non pagare chiedendo il "suggellamento" della tv, ora non è più possibile. Dal primo gennaio del 2016 vale il nuovo canone Rai con la presunzione di possesso se hai una utenza elettrica. Lo devi pagare se non riesci a dimostrare che non ce l'hai. HO FATTO REGOLARE DISDETTA, PER IL PASSATO SONO A POSTO Se hai seguito le indicazioni della Lega e fatto regolare disdetta o non hai mai pagato il canone nulla ti verrà mai chiesto per il passato. Tutto ciò che è accaduto prima del 31 dicembre 2015 è passato, fa parte del vecchio canone Rai. NON HO IL TELEVISORE, NON LO PAGO Con provvedimento 58258/2016 l'Agenzia delle entrate ha modificato i termini per la presentazione della dichiarazione, il modello di dichiarazione sostitutiva e le istruzioni per la compilazione del modello, approvati con il provvedimento del 24 marzo 2016 (restano ovviamente valide le dichiarazioni di non detenzione già presentate con i vecchi modelli). Di seguito le istruzioni aggiornate:   TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DELL'AUTOCERTIFICAZIONE (indipendentemente dalla modalità di trasmissione adottata)
  • ENTRO 16 MAGGIO 2016: LA CERTIFICAZIONE VALE PER TUTTO IL 2016
  • DAL 17 MAGGIO AL 30 GIUGNO 2016 AVRÀ VALORE SOLO DAL 1° LUGLIO AL 31 DICEMBRE 2016 (quindi si è tenuti a pagare per il primo semestre);
  • DAL 1° LUGLIO 2016 AL 31 GENNAIO 2017: VALE PER TUTTO IL 2017 (ma non per il 2016).
  IL MODELLO DA PRESENTARE Questo è il link al  MODELLO DI AUTOCERTIFICAZIONE PER L'AGENZIA DELLE ENTRATE  necessario per autocertificare il possesso dei requisiti richiesti per l'esenzione dal pagamento del nuovo canone Rai in bolletta. Il modello aggiornato al 21 aprile 2016 è accompagnato dalle  ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE entrambi disponibili sul sito dell'Agenzia delle Entrate, su quello del ministero delle Finanze e infine anche sul sito della RAI, nelle pagine appositamente dedicate al versamento 2016 del canone.   CHI DEVE COMPILARE IL MODELLO DI AUTOCERTIFICAZIONE? Possono compilare IL MODELLO DI AUTOCERTIFICAZIONE PER L'AGENZIA DELLE ENTRATE coloro che non possiedono un televisore, o che hanno un familiare che già versa il canone Rai. Al fine di presentare l'apposita autocertificazione al Fisco:
  • non devi possiede alcun apparecchio televisivo in nessuna delle abitazione per cui risulti titolare di una utenza elettrica;
  • se il nuovo canone Rai è già stato versato da un altro componente della famiglia anagrafica - ad esempio quando due soggetti conviventi, appartenenti alla stessa famiglia anagrafica, sono intestatari di utenze elettriche distinte - e il codice fiscale da riportare nel campo dichiarazione è quello del membro della famiglia che ovviamente paga il canone.
La dichiarazione sostitutiva può essere resa anche dall'erede. Se nel corso dell'anno attivi una nuova utenza elettrica sei tenuto a presentare la dichiarazione di esenzione dal canone entro il mese successivo a quello in cui viene attivata la fornitura. ATTENZIONE: Per quanto riguarda le nuove utenze elettriche attivate da gennaio a marzo 2016, la dichiarazione sostitutiva presentata entro il 16 maggio 2016 ha effetto dalla data di attivazione della fornitura elettrica.   CHI NON PUO' PRESENTARE IL MODELLO PER L'ESENZIONE? Dalla legge viene considerato un apparecchio televisivo, per cui è richiesto il conseguente versamento del canone Rai, un televisione atto a ricevere il digitale terrestre o il segnale satellitare. Sono esenti dal pagamento pc, tablet, smartphone, monitor - anche se utilizzati per la visione di programmi via Internet - il vecchio televisore analogico senza il decoder esterno (e quindi inutilizzabile per la visione dei programmi via digitale terrestre o satellitare). NB: Il MISE, con nota del 20 aprile 2016, ha affermato che l'apparecchio tv è quello in grado di ricevere, decodificare e trasmettere il segnale digitale terrestre o satellitare, direttamente o con decoder o sintonizzatore esterno. Quindi gli apparecchi (tablet, pc, smartphone, eccetera) che non hanno un sintonizzatore non sono apparecchi tv. Chi vede le trasmissioni solo sul web in streaming non lo fa con un apparecchio tv e non deve pagare il canone   COME VA COMPILATO IL MODELLO PER L'ESENZIONE? IL MODELLO DI AUTOCERTIFICAZIONE PER L'AGENZIA DELLE ENTRATE contiene, da un lato, una sezione riservata all'inserimento dei dati anagrafici e dall'altro una dichiarazione sostitutiva di mancata detenzione dell'apparecchio TV. Sulla base della diversa tipologia dichiarativa, il contribuente è tenuto a compilare: Il Quadro A Si tratta della dichiarazione di non detenzione di un apparecchio televisivo. Il Quadro B Si tratta della sezione riservata a tutti i contribuenti che non devono pagare in quanto il canone Rai è già versato da un altro componente della famiglia anagrafica, ad esempio quando due soggetti conviventi, appartenenti alla stessa famiglia anagrafica, sono intestatari di utenze elettriche distinte. In questo caso, il codice fiscale da riportare nel campo dichiarazione è quello del membro della famiglia che ovviamente paga il canone. COME SI PRESENTA IL MODELLO PER L'ESENZIONE? Il termine di scadenza per la presentazione del modello (indipendentemente dalla modalità di trasmissione adottata) cade il 16 MAGGIO 2016 e può essere effettuata con le seguenti modalità: 1) direttamente dal contribuente o dall'erede mediante una specifica applicazione web disponibile sul sito internet dell'Agenzia delle entrate, utilizzando le credenziali Fisconline o Entratel rilasciate dall'Agenzia delle entrate; 2) avvalendosi di un intermediario abilitato ai sensi dell'articolo 3, comma 3, del D.P.R. n. 322/1998 (in questo caso è lo stesso provvedimento dell'Agenzia delle Entrate a precisare tutti gli obblighi del professionista, come copia al dichiarante, delega e ricevuta). *** La dichiarazione si considera presentata nella data risultante dalla ricevuta rilasciata in via telematica dall'Agenzia delle entrate *** 3) Nei casi in cui non sia possibile la trasmissione telematica, la dichiarazione sostitutiva può anche essere spedita a mezzo del servizio postale in plico raccomandato senza busta al seguente indirizzo: Agenzia delle entrate - Ufficio Torino 1 - Sportello abbonamenti TV - Casella postale 22 - 10121 Torino. La dichiarazione si considera presentata nella data di spedizione risultante dal timbro postale. ATTENZIONE: in quest'ultima ipotesi il modello deve essere presentato unitamente alla copia di un valido documento di riconoscimento.   COME RICHIEDERE L'ESENZIONE NEL 2017? A partire dal 2017, la dichiarazione va presentata invece entro il 31 gennaio. COME FARE SE SI PRESENTA IL MODELLO PER L'ESENZIONE IN RITARDO? Se si presenta il modello di dichiarazione sostitutiva entro le scadenze indicate precedentemente (16 maggio 2016; 30 giugno 2016; 31 gennaio 2017) questa sarà valida per i periodi previsti; in alternativa la stessa non sarà valida. Bisogna pagare.   COSA SI RISCHIO SE DICHIARO IL FALSO? In caso di autocertificazione fasulla, oltre al recupero dell'imposta non versata dietro una sanzione che risulta essere di 5 volte il canone o i canoni non pagati, il contribuente rischia anche di incorrere in un'ulteriore sanzione penale per falsa dichiarazione. LE SANZIONI In caso di mancato pagamento del canone RAI accertato con verbale da parte delle Autorità di controllo dovrai pagare il canone dalla data del verbale e versare una sanzione fino a 619 euro per ogni annualità evasa. NON SI PAGA PER GLI SMARTPHONE, TABLET E PC Se sei intestatario di una utenza elettrica e non hai un apparecchio tv non devi pagare il nuovo canone Rai. Se usi smartphone, tablet o computer privo di sintonizzatore tv non devi pagare. Quindi se usi un computer e guardi i programmi Rai via internet (e non attraverso la ricezione del segnale digitale terrestre o satellitare) non devi pagare il nuovo canone. Se hai solo una o più radio non paghi il canone Rai. ATTIVITA' DI ACCERTAMENTO Gli incaricati Rai non hanno alcun potere di accesso in casa tua. Il garante per la privacy ha ribadito l'inviolabilità del proprio domicilio sancita dall'articolo 14 della nostra Costituzione. Nel caso specifico del canone, trattandosi appunto di una tassa, solo un eventuale accertamento fiscale eseguito dai funzionari della Guardia di Finanza, ovviamente provvisti di regolare mandato, sarebbe regolare. Tutti gli altri funzionari non possono entrare. CHI HA DIRITTO ALL'ESENZIONE? Ha diritto all'esenzione chi ha compiuto 75 anni, non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio, possedere un reddito non superiore a 516,46 euro per tredici mensilità (6.713,98 euro annui). Il limite sarà ora alzato a 8.000 euro. CANONE SPECIALE Per gli intestatari di un allacciamento elettrico negli esercizi commerciali pagano il canone speciale. Gli abbonamenti speciali per chi ha degli apparecchi fuori dell'ambito famigliare sono rimasti invariati, compresa la modalità di pagamento, tramite bollettino. COME FANNO A SAPERE TUTTO DI ME? Il Grande Fratello fiscale è da tempo realtà. Allo stato attuale, in attesa della costituzione della nuova Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente i Comuni trasmettono all'Agenzia delle entrate tutti i dati relativi alle famiglie anagrafiche. Segue le altre prese di posizione dell'onorevole a riprova del suo impegno genuino anche su altri temi.   VIDEO > Pensioni - Caparini, ancora una volta sono stati traditi i cittadini VIDEO > Pensioni - Caparini, ancora una volta sono stati traditi i cittadini https://www.youtube.com/watch?v=E7mqiYUK9Hs&feature=youtu.be   EXPO, INTERROGAZIONE CAPARINI (LN): 5MLN PER PORTALE VERYBELLO.IT ILLEGALE E DA VOMITO ROMA, 26 GEN - L’Italia si prepara a Expo con un portale – voluto dal dicastero ai Beni culturali – “illegale” e “da vomito”. A puntare i riflettori sul sito ministeriale Verybello.it, in un’interrogazione al ministro Franceschini, è il deputato leghista Davide Caparini, responsabile comunicazione del Carroccio, che parla di “caso scuola di fallimento della comunicazione istituzionale” e chiede “modalità di assegnazione” e “costo” del portale, “che pare essere di 5milioni di euro”. La pagina web, che dovrebbe fungere da vetrina virtuale della bellezza del Paese, fa notare Caparini, “non risponde alla normativa nazionale e comunitaria sulla policy privacy”, “non rispetta le norme sull’accessibilità per i soggetti disabili”. “Mancano inoltre i termini di servizio”. “Gravi carenze”, dice Caparini, anche sotto il profilo tecnico: “Bug, scarsa indicizzazione, assenza di lingue straniere”. A Franceschini, il parlamentare leghista chiede come si sia  selezionata la società realizzatrice – la “Lolaetlabora Srl” – e perché questa abbia registrato il dominio di Verybello.it il 24 novembre 2014, prima della messa on line del portale, senza mai “migliorarlo e adeguarlo alle normative, nonostante le critiche e le segnalazioni”. “Verybello.it è una ‘pappetta ministeriale’, un insulto alla creatività italiana – contesta Caparini –, che danneggia il ‘made in Italy’ e l’ottimo lavoro di tantissime altre aziende del settore. Franceschini farebbe bene a scusarsi e a mettere mano subito a questa porcheria in formato web”.   MADE IN ITALY: CAPARINI (LEGA), IN ETICHETTA LO STABILIMENTO MADE IN ITALY: CAPARINI (LEGA), IN ETICHETTA LO STABILIMENTO [VIDEO]  http://youtu.be/BbtIu5ViLL0ROMA, GEN - “Nuove e più dettagliate etichette per i prodotti Made in Italy”, le propone la Lega Nord in un progetto di legge ad hoc, che introduce “l’obbligo di indicazione sui prodotti anche dello stabilimento di fabbricazione o confezionamento”. L’iniziativa legislativa porta le firme del capogruppo leghista alla Camera Massimiliano Fedriga e dei deputati Davide Caparini e Roberto Caon e intende “colmare le carenze del nuovo regolamento europeo, che si limita a “considerare la veste grafica delle etichette”. L'Europa - contestano i parlamentari del Carroccio - "non vuole tutelare le nostre aziende, e sta favorendo le delocalizzazioni e uccidendo le nostre produzioni tipiche”. La proposta leghista completa inoltre quanto previsto dall’attuale legge italiana, per la quale le indicazioni sullo stabilimento di produzione sono solo facoltative. “Fino ad oggi - fanno notare i firmatari - la non obbligatorietà della indicazione dello stabilimento di produzione ha causato gravi danni al nostro made in Italy, perché ha di fatto consentito a certe aziende di produrre in qualunque sede europea ed extra europea spacciando il prodotto come italiano”. E’ chiaro che oggi “abbiamo armi spuntate nella tutela del nostro patrimonio agroalimentare, e della nostra salute: serve quindi maggiore trasparenza, a garanzia della salute del consumatore, della qualità del prodotto e delle imprese che fanno autentico made in Italy”. “Senza una più incisiva azione del governo a protezione delle nostre eccellenze, il paese rischia di cadere vittima della globalizzazione sfrenata e di veder morire migliaia di produzioni uniche invidiate da tutto il mondo”.   ENEL BRENO ENEL BRENO: IL VICEMINISTRO DE VINCENTI “NESSUN TAGLIO DEL PERSONALE”, LA REPLICA DI CAPARINI “VALLE SEMPRE PIU’ SFRUTTATA E UMILIATA”   “Enel ha assicurato che la riorganizzazione non comporterà tagli al personale e non avrà ripercussioni sulla qualità e sulla gestione del servizio elettrico offerto agli utenti. Nel merito, infatti, non saranno modificate le attività operative del personale, saranno confermate le attuali sedi di lavoro, con i rispettivi tecnici e operai che opereranno in maniera integrata”. Questa la risposta del Vice Ministro Claudio De Vincenti in commissione Attività Produttive della Camera al  question time dell’on. Caparini sullo spostamento della direzione di Enel da Breno a Brescia e gli evidenti timori di declassamento del presidio camuno. In Valle Camonica ci sono 110 mila utenze e quasi 3.000 chilometri di linee media e bassa tensione con oltre 1.100 cabine di trasformazione. Numeri che richiedono un notevole impegno di personale per mantenere un buon livello di servizio e di sicurezza. “In particolare nelle sedi di Breno e Edolo il servizio sarà assicurato da 20 operai e da 20 impiegati a supporto delle attività operative sul territorio – ha proseguito il Vice Ministro – Enel ha assicurato che il dato occupazionale è sostanzialmente invariato, passando da circa 43 unità – 21 impiegati e 21 operai più un responsabile della Zona Breno – al 31 dicembre 2013 alle attuali 40 unità con responsabile che sarà unico per la Zona di Breno-Brescia”. “Per quanto riguarda la sede di Brescia – ha precisato il rappresentante del Governo – Enel garantisce il mantenimento del turn over grazie all’assunzione di 19 lavoratori con contratto di apprendistato per la Provincia di Brescia. Pertanto, in base agli elementi informativi attualmente disponibili, le preoccupazioni paventate dall’interrogante per i rischi per la sicurezza e la qualità del servizio nella zona della Valle Camonica trova una risposta incoraggiante, così come quelle relative alla necessità di continuare a valorizzare le professionalità esistenti. In ogni caso – ha concluso De Vincenti – il MiSE, unitamente all’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico per gli aspetti di competenza, effettuerà tutte le veridiche e controlli necessari ad assicurare che il programma di riorganizzazione sia attuato nel rispetto degli obblighi della concessionaria e idoneo a garantire elevati livelli di qualità del servizio e di sicurezza della rete, nonché il regolare sviluppo delle infrastrutture a vantaggio del territorio.” “Il sistema elettrico della Valle Camonica è fondamentale per l'assetto energetico del Paese – si legge nell’interrogazione di Caparini – ha bisogno quindi della presenza continua e costante di personale qualificato. La privatizzazione prima, e la razionalizzazione delle risorse dopo, stanno impoverendo un territorio sempre più sfruttato e umiliato. Abbiamo insistito con il Governo perché Enel distribuzione rete riveda le proprie scelte strategiche mantenendo attivo il presidio della zona di Breno e tutte le attività ad esso connesse, compresi gli attuali livelli occupazionali, a garanzia della sicurezza del sistema elettrico di tutto il territorio della Valle Camonica e dell'offerta di un servizio qualificato ed efficiente ai cittadini”.    
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