Paolo Antonio Mazza, alcuni miei ricordi nel M.S.I.

Alcuni miei ricordi nel M.S.I. Io ho militato nel M.S.I. a Milano in via Mancini, per molti anni fino a quando nelle manifestazioni non cominciaroni a comparire armi, e fino al ’73 circa, tutto filava liscio e con il Giorgione (cosi’ lo chiamavamo noi) Almirante Rauti e Fini (giovanissimo, ma gia’ allora una serpe), ci si ritrovava quasi giornalmente nella sede Manciniana, per parlare, programmare, poi la sera per stemperare un po’ le cose tutti a mangiare nel mitico ristorante “Da Bice” in v...

Alcuni miei ricordi nel M.S.I. Io ho militato nel M.S.I. a Milano in via Mancini, per molti anni fino a quando nelle manifestazioni non cominciaroni a comparire armi, e fino al ’73 circa, tutto filava liscio e con il Giorgione (cosi’ lo chiamavamo noi) Almirante Rauti e Fini (giovanissimo, ma gia’ allora una serpe), ci si ritrovava quasi giornalmente nella sede Manciniana, per parlare, programmare, poi la sera per stemperare un po’ le cose tutti a mangiare nel mitico ristorante “Da Bice” in via Borgospesso a Milano, dove il grande Giorgione gran simpaticone raccontava barzellette, ma solo quelle sporche, perche’ diceva che quelle pulite non facevano ridere nessuno. Dopo l’uccisione degli agenti Annarumma e Marino, a malincuore lascio il movimento, ma la mia fede era e restera’ sempre la stessa. Ora un racconto,il piu’ brutto della mia permanenza. Erano gli anni settanta e a Milano non c’era giorno, che gli scontri tra il Movimento Studentesco con i suoi leader Capanna, Guzzini e Liverani e i militanti del M.S.I ci fosse un po’ di calma, ma fino ad allora, di armi vere e proprie non si erano ancora viste, e fu cosi’ che in via Bellotti saltata alle cronache per la vicenda dell’uccisione degli agenti Annarumma e Marino, il M.S.I. denuncio’ i due presunti assassini Loi e Murelli (o Marelli) alle forze dell’ordine, adducendo e poi si scopri che non facevano parte del movimento (giovani infiltrati facinorosi). Quello fu l’ultimo giorno della mia permanenza durata circa 6//7 anni nel partito, perche’ rischiare di morire per degli ideali eper una causa ancora oggi, diciamo campata per aria non ne valeva la pena. Dimenticavo Vittorio Loi era il figlio di Duilio Loi indimenticato campione del mondo di boxe nel 1960. Paolo Antonio Mazza