OPERAZIONE “BAD DEAL”:5 PERSONE INDAGATE
- /
- 22 dicembre 2016 Area Malpensa
Milano, 22 dicembre 2016 OPERAZIONE “BAD DEAL” AVVISI DI CONCLUSIONE DELLE INDAGINI PER 5 PERSONE INDAGATE, A VARIO TITOLO, DI BANCAROTTA FRAUDOLENTA E TRUFFA. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano hanno notificato avviso di conclusione indagini emesso dalla Procura della Repubblica meneghina nei confronti di 5 soggetti, indagati, a vario titolo, per bancarotta fraudolenta e truffa. Le indagini, dirette dai Sostituti Procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Milano...
Milano, 22 dicembre 2016 OPERAZIONE “BAD DEAL” AVVISI DI CONCLUSIONE DELLE INDAGINI PER 5 PERSONE INDAGATE, A VARIO TITOLO, DI BANCAROTTA FRAUDOLENTA E TRUFFA. I finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano hanno notificato avviso di conclusione indagini emesso dalla Procura della Repubblica meneghina nei confronti di 5 soggetti, indagati, a vario titolo, per bancarotta fraudolenta e truffa. Le indagini, dirette dai Sostituti Procuratori della Repubblica presso il Tribunale di Milano, dottoressa Grazia Colacicco e dottor Adriano Scudieri, hanno permesso di accertare una serie di condotte illecite, finalizzate a celare lo stato di insolvenza di una società operante nel campo delle vendite on line tramite “coupon”, con la creazione di debiti non pagati nei confronti dei fornitori di circa 1,5 milioni di euro e la truffa di circa 400 clienti. Nel corso delle complesse attività investigative, durate oltre due anni, è stato appurato come gli indagati (tutti componenti del consiglio di amministrazione della fallita), pur di continuare il business societario, abbiano celato le perdite effettivamente maturate, “gonfiando” alcune voci dell’attivo del bilancio e procurando un ulteriore aggravamento della situazione debitoria della società. In fase prefallimentare sono stati truffati molti clienti residenti su tutto il territorio nazionale, in quanto, pur avendo effettuato pagamenti on line al momento dell’acquisto dei “coupon”, non hanno successivamente ricevuto né i beni o i servizi acquistati né il rimborso della somma corrisposta. Il sito web utilizzato dalla fallita per l’esercizio dell’attività imprenditoriale è stato sottoposto a sequestro giudiziario per scongiurare il protrarsi delle condotte illecite.