Storica edizione del Raduno Annuale del Coisp con Franco Gabrielli e Franco Maccari

riceviamo e pubblichiamo
Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri, Elisabetta Gardini, Toni Iwobi e Salvini tra i partecipanti oltre naturalmente al Capo della Polizia Gabrielli   COMUNICATO STAMPA DEL 26 OTTOBRE 2016 Oggetto: Storica edizione del Raduno Annuale del Coisp, Maccari: “Questo Sindacato e questo Capo dimostrano cosa voglia dire coesione. Così lavoriamo per i medesimi obiettivi anche in occasioni come questa” “I Poliziotti sono tutti ugualmente importanti e se l...

riceviamo e pubblichiamo Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri, Elisabetta Gardini, Toni Iwobi e Salvini tra i partecipanti oltre naturalmente al Capo della Polizia Gabrielli   COMUNICATO STAMPA DEL 26 OTTOBRE 2016 Oggetto: Storica edizione del Raduno Annuale del Coisp, Maccari: “Questo Sindacato e questo Capo dimostrano cosa voglia dire coesione. Così lavoriamo per i medesimi obiettivi anche in occasioni come questa” “I Poliziotti sono tutti ugualmente importanti e se l’Amministrazione non può fare a meno del Sindacato e non sarebbe la stessa senza, così uomini e donne della Polizia di Stato non avrebbero il fondamento stesso della loro esistenza senza l’Amministrazione. Ciò che conta è la ‘giubba’, ciò che conta è il rispetto, è questo che unisce. Unisce i cittadini ai loro difensori. Unisce, anche e soprattutto, il Vertice alla Base, il Capo ai suoi Poliziotti”. In questi principi sta racchiuso tutto il vastissimo significato della serata del 24 ottobre e dell’edizione 2016 del Raduno Annuale del Coisp. Principi espressi ciascuno a suo modo, ma con la medesima grande forza e convinzione, dal Capo della Polizia, Franco Gabrielli, e da Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, mattatori indiscussi dell’evento in quanto incarnazione delle due facce della medaglia che ha il colore scintillante delle Fiamme Oro e un nome che li identifica entrambi: Polizia di Stato. L’ultima edizione del Raduno Annuale ha segnato la definitiva consacrazione del Coisp come organismo amato dai suoi e rispettato da tutti; ha ritrovato i consueti punti fermi della più convinta solidarietà, della irremovibile difesa degli uomini in divisa, della massima apertura ad un sinergico scambio fra le varie espressioni della società; ha regalato la sorpresa dell’esplicita e onesta condivisione di obiettivi fra i Poliziotti italiani e il loro Capo, quello vero, quello che a loro dire mancava da anni, quello che ha guadagnato una valanga di voti nell’ideale “elezione” promossa dal Coisp con un sondaggio lanciato in rete a tutti i colleghi d’Italia, ed ha strappato un applauso dirompente agli oltre 800 presenti quando ha fatto il suo ingresso nell’enorme sala che come di consueto ha ospitato il Raduno, a Maerne di Martellago. La figura autorevole di Franco Gabrielli è arrivata con straordinaria signorilità istituzionale sospinta fra due ali di poliziotti presenti, fino al tavolo della massima rappresentanza del Sindacato Indipendente, la Segreteria Nazionale guidata da un incontenibile Franco Maccari, ed è stata subito una miscela molto ben riuscita. Fra riferimenti della massima serietà e battute scherzose, una complicità che dava l’idea di un’alchimia già rivelatasi nel momento in cui i due interlocutori si sono trovati, sia pur nei rispettivi e ben distinti ruoli, in perfetta sintonia sui principi e sui valori che animano un Corpo che vanta un’onorevole Anima. Principi e valori ben immortalati nelle istantanee della stretta di mano fra Franco Gabrielli e Mirko Schio, Presidente dell’Associazione Fer.Vi cr.eDo (Feriti e Vittime della criminalità e del Dovere) e soprattutto di quella pacca affettuosa che il Capo ha dato al Presidente della onlus subito dopo, su una guancia. Gesti istintivi, dal significato univoco, dal sapore umano inconfondibile. “Siamo nati con la Legge 121 dell’81, noi del Sindacato e siamo una sola cosa con l’Amministrazione – dirà più tardi Maccari -, siamo un tutt’uno che deve interfacciarsi con tutto il resto della società, a cominciare dalla politica, nell’interesse della pubblica sicurezza. Abbiamo compiti diversi, ma la dedizione, il rispetto, la volontà di dialogo sono ciò che ci lega indissolubilmente, o almeno dovrebbe essere così. Questo Sindacato e questo Capo oggi dimostrano cosa voglia dire, e come si debba e si possa lavorare insieme per l’unico e solo obiettivo possibile, il benessere dei Poliziotti e cioè dei cittadini. E come si possa lavorare per perseguire i medesimi obiettivi anche così, in occasioni come questa, atipiche forse, ma estremamente significative”. Un argomento che in precedenza aveva già espresso con grande chiarezza il Prefetto Gabrielli quando aveva chiarito senza mezzi termini: “Io mi sono dato una consegna, che è quella non solo di comandare i Poliziotti, non solo di difenderli, di rappresentarli adeguatamente, ma anche e soprattutto di frequentarli, perché se uno non frequenta la propria gente difficilmente è nella condizione di rappresentarla”. “So già che questa mia presenza qui qualche problema di malox lo provocherà – ha aggiunto spazzando via con impareggiabile ironia ogni minima ombra di qualsivoglia inutile polemica -, addirittura mi giunge voce di una possibile polemica per il fatto che io abbia speso qualche soldo per venire, però io sono anche disposto a restituirlo dal momento che ho un concetto molto talebano e molto calvinista di quello che è il mio essere rappresentante dello Stato. Io sono qui semplicemente perché non potevo che onorare l’invito del Segretario Generale, perché conosco il valore delle Organizzazioni sindacali in quanto rappresentano Poliziotte e Poliziotti, e nella vita dell’Amministrazione il vero elemento distintivo è solo il fatto di vestire la nostra giubba, quella è la cosa a cui io tengo e che difenderò fino all’ultimo giorno in cui mi sarà consentito di svolgere la mia funzione. Però quel che io chiedo sempre, ricordando quanto è importante il ruolo del Sindacato, è di ricordare anche il valore del rispetto soprattutto per la nostra Amministrazione. Perché se è vero, come è vero, che essa non sarebbe tale se non ci fossero le 99.630 donne e uomini che la compongono, è anche vero che tutti loro poco sarebbero nella funzione se non ci fosse l’Amministrazione”. Un’Amministrazione chiamata anche dal Raduno del Coisp a fare tutto quanto sia possibile per ottenere la dovuta e necessaria considerazione per il Comparto Sicurezza, che garantisce la sopravvivenza pacifica e civile della democrazia, nel dialogo con tutte le altre espressioni Istituzionali. Prima fra tutte la politica che, nei fatti, è quella chiamata con le proprie deliberazioni a dare contenuti concreti a al sostegno che serve alle Forze di Polizia. Una politica presente a questo appuntamento annuale anche e soprattutto nel volti di amici vecchi e nuovi giunti per manifestare la loro vicinanza alla Polizia di Stato e al Coisp. Fra gli altri, anche Carlo Giovanardi, Maurizio Gasparri, Elisabetta Gardini, Toni Iwobi, che hanno voluto ciascuno a proprio modo ricordare quanto sia importante alleviare il senso di solitudine che spesso attanaglia gli uomini in divisa, e dare vera solidarietà, sincero affetto e vicinanza, oltre che un impegno concreto nelle Istituzioni, tutti i giorni dell’anno e non solo nelle “occasioni speciali”. E un Matteo Salvini giunto a Mestre, come lui stesso ha voluto subito precisare con grande correttezza “in veste di ospite, in punta di piedi, senza voler suscitare polemiche. E quindi la maglietta della Polizia non l’ho addosso ma la porto sempre nel cuore”. “Sono qui – ha aggiunto Salvini – per dire che noi stiamo con chi ci difende. E quindi siamo contro depenalizzazioni, svuota-carceri, indulti e vorremmo certezza della pena e soldi. L’impegno che ci prendiamo è quindi molto concreto: certezza della pena e soldi. Abbiamo Forze dell’ordine ammirate in tutto il mondo, i nostri uomini vanno a fare lezione in Israele, negli Stati Uniti, in Germania, in Svizzera, e poi vanno in giro con macchine con 250.000 chilometri. Non voglio fare polemiche sul passato, mi occupo di presente e di futuro e so di che cosa c’è bisogno: soldi, contratti, carriere, mezzi, ma soprattutto e prima di tutto rispetto. Gli Appartenenti alle Forze di Polizia chiedono soprattutto rispetto: che il lavoro sia valorizzato, e quindi certezza della pena, basta regali, basta depenalizzazioni… e una cosa come il reato di tortura a carico di chi indossa una divisa mi sembra tutt’altro che rispettoso”. “Oggi la mancanza di rispetto e persino le aggressioni alle Forze dell’Ordine non fanno più notizia – ha aggiunto Salvini -. Avere un poliziotto o un carabiniere ferito occupa due righe sul giornale locale, forse, per un giorno… In linea di principio è vero che chi sbaglia paga, però bisogna aiutare chi ci difende. Invece il reato di tortura, per come è stato mal scritto, sarebbe l’ulteriore arma a disposizione dei delinquenti per tenere sotto ricatto coloro che invece dovrebbero arrestarli quei delinquenti… Ma questo va in accordo con i 41 reati depenalizzati, con i 5 svuota-carceri e indulti approvati… quindi speriamo solo che sia la fine di questa follia al contrario”. Una “follia al contrario” che già adesso, senza bisogno dell’improvvido testo del reato di tortura così come concepito, vede i Tutori dell’Ordine continuamente trascinati ingiustamente in gorghi infernali in cui si trasformano tribunali e aule di giustizia, dove restano intrappolati per anni a causa di accuse ingiuste, pretestuose, infamanti e infondate, indirizzate loro per le motivazioni più disparate in un percorso lavorativo irto di trappole e di difficoltà, ma ancora senza tutela di alcun genere, da quelle delle dotazioni a quelle dei protocolli operativi a quelle legali. Una questione profondamente sentita e combattuta dal Coisp che, assieme alla schiera di valenti avvocati che l’assistono, tra i quali in questa edizione sono stati presentati all’assemblea Bruno Cannella e Chiara Daneluzzi, rappresenta uno dei settori di maggiore impegno del Sindacato Indipendente, attivo in ogni zona d’Italia per sostenere colleghi della Polizia ma anche degli altri Corpi finiti sotto inchiesta, come l’avvocato Giuseppe Salvatore Cutellè. Anche quest’anno, come sempre, alcuni di loro sono stati citati e invitati al Raduno perché sentissero, sulla loro pelle e con le loro orecchie, la vicinanza vera e non formale dei colleghi del Coisp davvero partecipi di situazioni di ingiustizia profondissima. Così i Carabinieri Mauro Piga, Americo De Pasquale, Piero Colucci, Francesco Focarelli, Gioacchino Rubino, protagonisti dell’oramai caso Uva; o Francesco Tedesco, coinvolto nel caso Cucchi e difeso dall’amico Avvocato Eugenio Pini. E poi, ancora e soprattutto, il Marò Salvatore Girone il quale, insieme alla moglie Giovanna Ardito, è stato certamente l’altra figura che assieme a Gabrielli ha smosso come un vero terremoto gli animi di tutti i presenti scatenatisi in un applauso liberatorio e scrosciante mentre lo accoglievano con una standing ovation. “Grazie di cuore – ha detto un visibilmente commosso Girone -. Grazie perché in questi anni è stato notevole il supporto che ci avete dato”. Un supporto dato dal Coisp, però, anche a tutte le altre figure “sofferenti” e deboli della nostra società e che, al Raduno, occupano sempre un posto d’onore fra la solidarietà degli Appartenenti al Coisp e le coccole del padrone di casa Franco Maccari, che quest’anno ha voluto donare un riconoscimento ad alcuni di loro abbracciando simbolicamente anche gli altri che in tutta Italia subiscono senza poter contare sull’appoggio che gli sarebbe dovuto. La targa è andata a Lorenzo Conti, figlio del Sindaco di Firenze assassinato dalle brigate rosse; Luigi Elefante, Maria Marasco Vittima del Dovere; Andrea Gaeta appartenente al Reparto Mobile di Padova; Diego Raggi, fratello del giovanissimo David sgozzato barbaramente con una bottiglia rotta a Terni da un immigrato clandestino ubriaco; Libero Bendini e sua moglie Rosina Fracasso Ennio, divenuta letteralmente famosa dopo la sua comparsa in tv con un forcone in pugno, quando ha ammonito Renzi di prendere i soldi usati per gli immigrati e darli alle Forze di Polizia, nel corso dell’intervista che le è stata fatta dopo la vile e selvaggia aggressione subita in casa propria ad opera di due immigrati clandestini. La combattiva nonnina ha certamente guadagnato tanti sorrisi dai presenti, specialmente quando le è stato donato un forcone tutto nuovo per le sue future arringhe, ma senza che nessuno potesse invece nascondere l’indignazione profonda quando, più indifesa che mai, riferendosi ai suoi aggressori Rosina ha detto: “Sono usciti prima loro di prigione che noi dall’ospedale…”. Ma le ingiustizie verso Poliziotti e cittadini e le storture contro cui alzare la voce non sono poche, e il Coisp lo sa al punto che continua nella sua opera di denuncia in ogni sede, compresa quella del Raduno annuale, anche con la vicinanza e l’aiuto di tanti amici, molti dei quali sono accorsi per l’occasione. Non solo Autorità ed esponenti dei Vertici della Polizia e degli altri Corpi sul territorio, delle Prefetture e della Magistratura, ma anche tanti altri quali professionisti di varie categorie e persone impegnate nel mondo lavorativo e sociale, di cui quest’anno sono stati invitati al microfono dell’evento: il Direttore de Il Tempo, Gian Marco Chiocci; Giancarlo Dionisi, Giuseppe Poma; Maria Teresa Fantinel, vedova di Walter Fassioli; il commentatore di calcio, Malu Mpasinkatu; la presidente dell’associazione Condivisa, Lia Staropoli, più volte fatta oggetto di minacce ’ndranghetiste fino agli amici e sempre presenti alle manifestazioni Coisp Lucia Guinetti e Moreno Battistello. Così, fra i volti arrossati dall’emozione e nel vociare festante la manifestazione, realizzata come sempre nei confortevoli locali della pizzeria “Al Mattone”, nonché impreziosita dalle esibizioni del tenore Gianpietro Ienna che ha eseguito in apertura l’inno nazionale, poi un formidabile Nessun Dorma ed ha chiuso la serata con la bellissima “O’ surdatu ‘nnamurato” e di Matteo Bandiera che ha eseguito il Silenzio, è proseguita spedita e pregna di significato grazie soprattutto, come non avrebbe potuto essere altrimenti, alla presenza dei Quadri Sindacali e delegazioni del Coisp di tutto il territorio italiano, dai Segretari Regionali ai Provinciali, a Angelo Cavallo e Edmondo Neglia, due figure attivamente impegnate nel Sindacato e premiate quest’anno per la loro preziosa attività, a tanti e tanti altri Poliziotti, compresi i numerosi eccezionali volenterosi che hanno fatto predisposto e fatto funzionare dietro le quinte l’immensa macchina organizzativa del Raduno, cui Maccari ha riservato come sempre un ringraziamento speciale. Fino ovviamente, ultimi ma non ultimi, ai valorosi colleghi ormai prossimi o già ampiamente “impegnati” nelle loro “ferie prolungate”, come Antimo Argenziano, Maurizio Bavaresco, Dario Carestiato, Gian Marco Carraro, Giovanni Castelli, Lauro Catto, Maurizio Chieregato, Domenico Ciuffreda, Massimo Contin, Mirco De Benedetti, Carmelo Fiumefreddo, Alessandro Rosito, Massimo Perazzoli, Mauro Saccoman, Lucio Spollon, la cui presenza è stata coronata dall’inarrivabile e sempre stravagante esibizione di un Antonio Frisullo riuscito, ancora una volta, a vincere la sua scommessa di stupire tutti strappando un sorriso di cuore. Per tutti loro e anche per tanti altri, appuntamento al prossimo anno. “Al prossimo ed a tanti altri anni – ha concluso Maccari – in cui sicuramente noi non mancheremo di rispondere al nostro impegno e di insistere in iniziative che, tipiche o atipiche che siano, hanno il valore enorme di cercare il confronto per una crescita comune”.