BREXIT? SI, MA CON CALMA

BREXIT?  SI, MA CON CALMA
La Corte Suprema dà torto alla May
  Il governo è sconfitto e Gina Miller si gode il trionfo. La imprenditrice leader e portavoce dei gruppi contrari alla uscita dalla UE che aveva sfidato il governo di Theresa May festeggia e si prepara ad organizzare l’opposizione in Parlamento. L’idea non era quella di sabotare il riisultato del referendum ma quello di imporre l’esame del parlamento sulle procedure di...

BREXIT?  SI, MA CON CALMA

La Corte Suprema dà torto alla May

  Il governo è sconfitto e Gina Miller si gode il trionfo. La imprenditrice leader e portavoce dei gruppi contrari alla uscita dalla UE che aveva sfidato il governo di Theresa May festeggia e si prepara ad organizzare l’opposizione in Parlamento. L’idea non era quella di sabotare il riisultato del referendum ma quello di imporre l’esame del parlamento sulle procedure di uscita. L’Alta Corte in novembre aveva già sentenziato che il Parlamento andasse consultato prima di cominciare le trattative con i partners europei cosi Teresa May e il suo governo avevano fatto ricorso contro la sentenza e richiesto la pronuncia della massima autorità del Regno Unito in materia, la Corte Suprema. Ora la sentenza è definitiva e David Neuberger, Presidente della Corte Suprema, ha dichiarato che il Governo non può ricorrere alla prerogativa reale per portare avanti le trattative relative all’uscita dalla comunità senza l’approvazione del Parlamento perché altrimenti si violerebbe la Costituzione e che i tre Stati autonomi del Regno Unito (Galles, Scozia e Irlanda del Nord) non hanno voce in capitolo. La sentenza è stata votata da otto giudici contro tre. Il Parlamento va consultato e avrà l’ultima parola sui tempi e i modi per l’uscita della Gran Bretagna dalla Comunità. I Deputati sono nella maggior parte contrari alla Brexit e potrebbero attuare tecniche dilatorie e presentare emendamenti. I deputati del partito nazionalista scozzese e del partito liberaldemocratico stanno già scaldando i muscoli. Anche alla Camera dei Lord dove il partito conservatore non ha la maggioranza il percorso potrebbe essere impervio. Il Governo aveva invece sostenuto di poter usare la cosiddetta “prerogativa reale” che permette ai ministri di agire per conto della Regina, e quindi avviare negoziati formali con Bruxelles sull’uscita dalla Ue senza consultare il Parlamento. Gallarate 24 gennaio 2017 Fabrizio Sbardella