Denuncia Coisp:Torino e il leader br invitato alla festa del centro sociale

COMUNICATO STAMPA DEL 21 NOVEMBRE 2016   Oggetto:
Torino e il leader br invitato alla festa del centro sociale,   il Coisp: “La città è chiamata a mostrare il suo vero volto e i suoi veri sentimenti verso chi ha dimostrato di avere la violenza scritta     nel proprio Dna”
                 
 
  “Non è affatto...

COMUNICATO STAMPA DEL 21 NOVEMBRE 2016   Oggetto: Torino e il leader br invitato alla festa del centro sociale,   il Coisp: “La città è chiamata a mostrare il suo vero volto e i suoi veri sentimenti verso chi ha dimostrato di avere la violenza scritta     nel proprio Dna”                       “Non è affatto strano che in un centro sociale come quello in questione si sia pensato che l’ospite d’onore adeguato per la propria festa fosse un criminale che non ha esitato a lasciare che si tingesse del sangue di tanti innocenti la storia sua e dei suoi amici terroristi. In questo nessuna sorpresa.        Né una sorpresa può essere il fatto che un terrorista acconsenta con piacere a partecipare a una simile iniziativa oltre tutto per promuovere l’opera del proprio ingegno superiore. Ma quello che veramente lascerebbe tutti sbigottiti sarebbe vedere che la città di Torino, con la sua storia, la sua cultura             e il suo spiccato senso civico, non reagisce adeguatamente all’ennesima vergogna di voler esaltare     la figura di una tale persona”. E’ il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp,                                    Sindacato Indipendente di Polizia, alla notizia che Renato Curcio, leader mai pentito né dissociato delle Brigate Rosse, è stato invitato sabato prossimo a Torino, sotto la Mole, a presentare il suo libro in occasione della festa per i vent’anni del centro sociale Askatasuna. “L’iniziativa dei membri di questo centro sociale, che si sono sempre ben distinti                  per atteggiamenti che purtroppo non lasciano spazio ad alcun dubbio circa la loro assoluta negatività – insiste Maccari – non rappresenta una provocazione, ma è perfettamente in linea con una concezione non solo politica ma soprattutto esistenziale che ammette senza problemi la violenza e la prevaricazione, l’assoluta mancanza di rispetto e anche di semplice di buon gusto, tutti ingredienti che hanno reso gli anni di cui Curcio e i suoi compari sono stati protagonisti l’orrore che ben conosciamo. Non manifestare tutto lo sdegno necessario di fronte a situazioni simili significa, nei fatti, non opporsi ma anzi assecondare una sorta di nostalgico revanscismo di quell’orrore. Qualcosa di inaccettabile di fronte al dolore e al lutto             delle vittime dei terroristi che oggi come in passato non deve trovare alcuno spazio            nella nostra società”.