Varese, Lega Nord chiede Consiglio comunale su Referendum
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- 29 settembre 2016 Area Malpensa Lega Nord
COMUNICATO STAMPA Varese, Lega Nord chiede Consiglio comunale su Referendum Monti e Quadri (Lega Nord): “Pd terrorizzato da discussione sul referendum,” Milano, 29 settembre. “Il Pd dovrebbe cambiare nome: da Partito democratico a partito antidemocratico, visto che non perdono occasione per dimostrare la loro scarsissima considerazione per gli strumenti della democrazia e per la partecipazione.” Così Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega Nord al Pirellone. “Nella seduta di ieri il ...
COMUNICATO STAMPA Varese, Lega Nord chiede Consiglio comunale su Referendum Monti e Quadri (Lega Nord): “Pd terrorizzato da discussione sul referendum,” Milano, 29 settembre. “Il Pd dovrebbe cambiare nome: da Partito democratico a partito antidemocratico, visto che non perdono occasione per dimostrare la loro scarsissima considerazione per gli strumenti della democrazia e per la partecipazione.” Così Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega Nord al Pirellone. “Nella seduta di ieri il consigliere leghista Marco Pinti – spiega Emanuele Monti – ha chiesto alla maggioranza che amministra (male) Varese una seduta tematica del Consiglio comunale sul referendum costituzionale. Evidentemente però, per il PD e i suoi alleati, non si tratta di una questione così importante, considerato che hanno voluto bocciare la nostra richiesta, adducendo scuse ai limiti del farsesco.” “Ciò nonostante le 10 firme necessarie siano già state raccolte e quindi il consiglio tematico si farà comunque, come previsto dal regolamento. A dirla tutta – chiosa Emanuele Monti – comprendiamo l'imbarazzo, e la paura, dei cosiddetti democratici nel dover discutere in aula della riforma costituzionale peggiore della storia.” “il Pd – prosegue Davide Quadri, coordinatore provinciale dei Giovani Padani di Varese – si arrocca come suo solito su rendite di posizione. Al posto di aprire il confronto ai cittadini, gli esponenti della maggioranza si trincerano dietro agli ordini di partito, sapendo di essere in difficoltà, trovandosi a dover difendere una pessima riforma, che probabilmente nemmeno i loro elettori voteranno.”