Il nuovo Colosseo: gioco ricco mi ci ficco

Il nuovo Colosseo: gioco ricco, mi ci ficco
è un progetto da un miliardo di euro quello su cui si discute così accanitamente a Roma. Il nuovo stadio di Roma dovrebbe essere costruito nell’area del dismesso ippodromo di Tor Vergata tra il Tevere e la via Ostiense su terreni di proprietà di Parsitalia e a disegnarlo è stato l’architetto Dan Meis (Americano del Colorado con alle spalle lo Staples Center di Los Angeles, uno stadio “trasformabile” a Saitama in Gi...

Il nuovo Colosseo: gioco ricco, mi ci ficco è un progetto da un miliardo di euro quello su cui si discute così accanitamente a Roma. Il nuovo stadio di Roma dovrebbe essere costruito nell’area del dismesso ippodromo di Tor Vergata tra il Tevere e la via Ostiense su terreni di proprietà di Parsitalia e a disegnarlo è stato l’architetto Dan Meis (Americano del Colorado con alle spalle lo Staples Center di Los Angeles, uno stadio “trasformabile” a Saitama in Giappone e il rinnovo del Madison Square Graden di New York). [caption id="attachment_37898" align="alignleft" width="300"] il nuovo Colosseo moderno[/caption] Secondo il Pupone Francesco Totti lo stadio sarà il “nostro Colosseo moderno” Si parla di trecento milioni di euro previsti per lo stadio di calcio e altri settecento per le strutture commerciali che lo circonderanno tra cui il Roma Village con tanto verde. Nel progetto sono previsti due campi da gioco regolamentari e uno più piccolo, più palestre e strutture per la riabilitazione fisica. A fianco del progetto sono previste anche una serie di grandi opere che i costruttori doneranno alla città di Roma: un ponte pedonale sul Tevere e una nuova stazione ferroviaria. Nel pacchetto sono previsti anche negozi, ristoranti e spazi per eventi di ogni genere e l’idea è di tenerlo aperto sette giorni su sette. Secondo James Pallotta sarebbero stati necessari solo due anni per realizzare l’opera che sarebbe stata finanziata da Parnasi il boss della Parsitalia proprietaria dei terreni e aveva escluso che si dovesse fare ricorso a fondi pubblici. [caption id="attachment_37899" align="alignright" width="300"] Roma Village[/caption] Secondo il presidente della Roma l’opera avrebbe dovuto essere ultramoderna e stupefacente e avrebbe creato molti posti di lavoro. I principali partner dovevano essere Goldman Sachs, Nike e Disney supportati ovviamente dal sostegno della tifoseria. Pallotta sosteneva che il nuovo stadio avrebbe potuto incutere timore agli avversari e con i suoi cinquantaduemila posti (che avrebbero potuto diventare sessanta mila con delle strutture mobili). Sarebbe stato il luogo ideale per manifestazioni tipo Champion League. Ovviamente di tutto questo denaro necessario per realizzare il megaprogetto non c’era e non c'è neanche l’ombra, ma i promotori dell’operazione contavano di coinvolgere banche e fondi. Parnasi era un imprenditore cresciuto tra Boston e Roma e, grazie alla sua attività, conosceva molto bene la città e la sua burocrazia, che si riteneva fossero l’ostacolo più difficile da superare. L’imprenditore sosteneva che c’era molta voglia negli imprenditori stranieri di operare in Italia e investire anche cifre importanti. Ignazio Marino a suo tempo aveva preventivato la possibilità di avere lo stadio pronto per la stagione 2016/2017. La parte finale della saga comincia nel dicembre del 2012 con la selezione di Tor Vergata come luogo ideale per la costruzione del nuovo Colosseo, nel gennaio 2013 viene ingaggiato l’architetto Dan Mais per la progettazione, nell’aprile del 2013 è pronto il progetto preliminare, nel dicembre 2013 il progetto viene presentato al Sindaco Ignazio Marino, nel marzo del 2014 la presentazione del plastico del progetto, nel marzo del 2014 l’assemblea Capitolina delibera la dichiarazione di pubblico interesse, nell’aprile del 2015 iniziano le analisi geotecniche sul sito, nel giugno del 2015 la presentazione al comune del dossier iniziale, nell’aprile del 2016 presentazione dei disegni tecnici al CONI, l’inizio dei lavori era previsto nel 2017 e l’apertura al pubblico prevista per l’agosto 2019. [caption id="attachment_37900" align="alignleft" width="300"] il villaggio[/caption] Poi accade l’imprevedibile: Marino viene licenziato e in municipio arriva il Movimento cinque stelle e tutto riparte da zero, bisogna ricominciare a tessere la tela. Circa tre mesi fa Luca Parnasi patron di Parsitalia ed EurNova ( subentrato nella gestione del progetto dopo la scomparsa del padre), Mauro Baldissoni (direttore generale della AS Roma) e Beppe Grillo patron del Movimento 5Stelle si incontrano e successivamente il Beppe nazionale comunica ai suoi fidi che il progetto si può realizzare e che il movimento non deve dire sempre di no. La società dopo lunghe discussioni propone una revisione del progetto con caratteri fortemente innovativi e con la riduzione delle cubature commerciali intorno al venti venticinque per cento e gli amministratori capitolini si apprestano a nuove valutazioni sulle proposte che dovranno essere approvate entro il tre di marzo. Intanto l’allenatore della Roma Luciano Spalletti chiede a gran voce “famo ’sto stadio” e anche il Pupone Francesco Totti dice la sua. I pentastellati dichiarano di non volere una città con colate di cemento nè con una edificazione selvaggia, ma sembra improbabile e difficoltosa la realizzazione di questo mega progetto utilizzando solo le stampanti 3D. L’obiettivo del Movimento è la realizzazione di questo stadio in maniera sostenibile e adeguata, “dando una cosa che la città richiede ma con tutte le procedure necessarie a mantenere un assetto di legalità e di minore impatto ambientale possibile”. Di fatto questo progetto sembra soltanto una imponente operazione di speculazione immobiliare perfettamente in linea con la storia recente di Roma e solitamente quando dici di voler cambiare tutto è perché non vuoi cambiare proprio niente. Gallarate 16 febbraio 2017 Fabrizio Sbardella