GUARDIA DI FINANZA COSENZA: SEQUESTRATO UN ARSENALE

Cosenza, 23 Settembre 2016 GUARDIA DI FINANZA COSENZA: SEQUESTRATO UN ARSENALE PRONTO ALL’USO DI 4 PISTOLE, 3 FUCILI, OLTRE 100 MUNIZIONI E 2 BALESTRE.   La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza ha scoperto nel Comune di Paola (CS) un vero e proprio arsenale composto 4 pistole di cui 3 di grosso calibro con matricola abrasa, 3 fucili semiautomatici calibro 12, più di 100 munizioni di vario tipo e 2 balestre. A seguito di attività investigative e di controllo del territori...

Cosenza, 23 Settembre 2016 GUARDIA DI FINANZA COSENZA: SEQUESTRATO UN ARSENALE PRONTO ALL’USO DI 4 PISTOLE, 3 FUCILI, OLTRE 100 MUNIZIONI E 2 BALESTRE.   La Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Cosenza ha scoperto nel Comune di Paola (CS) un vero e proprio arsenale composto 4 pistole di cui 3 di grosso calibro con matricola abrasa, 3 fucili semiautomatici calibro 12, più di 100 munizioni di vario tipo e 2 balestre. A seguito di attività investigative e di controllo del territorio è stato individuato un casolare, apparentemente abbandonato, presumibilmente utilizzato per la coltivazione illegale di canapa indiana. La destinazione dell’area allo svolgimento di attività illecite veniva confermata da appostamenti che si concludevano con una perquisizione del casolare e dei terreni circostanti. Nel corso della perquisizione, nelle immediate adiacenze del fabbricato, veniva individuata una piantagione di “marijuana”, composta da nr. 8 piante di circa 2,00 metri di altezza, occultata tra piante di ortaggi. Rilevata la coltivazione illegale di piante di cannabis si procedeva a perquisire il casolare al fine a rilevare ogni elemento utile ad identificare i responsabili. Le ricerche venivano effettuate all’interno di quello che sembrava un rifugio per agricoltori in disuso e nei terreni circostanti. All’interno del casolare, occultate sotto la pavimentazione, venivano scoperte nr. 02 (due) pistole a tamburo marca “Olympic 38” prive di matricola in quanto originariamente a “salve” e poi modificate; nr. 01 (una) pistola semiautomatica marca “Mauser” - Cal. 6,35 - completa di un caricatore; nr. 01 (uno) fusto di doppietta – Calibro 12 (presumibile), con sottocanna in legno marca “Beretta”;nr. 01 (uno) fucile calibro 12 – Marca Benelli/Franchi – matricola abrasa, modello “Predator”; nr. 01 (uno) fucile calibro 12 a canne mozze Marca Benelli – matricola abrasa – Modello Raffaello -; nr. 02 (due) balestre di cui una a pistola; n. 01 (una) pistola aria compressa marca “condor” modificata per l’utilizzo di cartucce calibro 9 X 21, oltre a 108 cartucce di vario calibro. Tutte le armi erano perfettamente funzionanti e pronte all’uso, con il “colpo in canna”. All’esito delle ricerche venivano individuati e sequestrati anche 300 grammi di sostanza stupefacente, tra panetti di hashish e marijuana essiccata già confezionata e pronta per essere messa in commercio. L’importante attività ha sottratto alla criminalità locale un vero e proprio arsenale di armi pronto all’uso e la Procura della Repubblica di Paola ha disposto ulteriori indagini al fine di individuare i soggetti responsabili, che rischiano pene fino a venti anni di carcere. A marzo del 2011, veniva, quindi, pubblicato un bando di gara, con procedura aperta, per l’affidamento dei lavori di ristrutturazione della scuola che riservava alla Stazione appaltante la possibilità di affidare all’aggiudicatario un ulteriore contratto, concernente lavori di miglioramento sismico. La gara veniva aggiudicata ad un consorzio composto da 79 società e cooperative, il quale indicava come materiale esecutrice una delle sue società consorziate. Gli accertamenti svolti consentivano di rilevare che, a fronte dei due contratti, stipulati in epoche differenti tra il Comune di Amatrice ed il consorzio, uno riguardante i lavori di ristrutturazione e l’altro di miglioramento sismico, le relative opere hanno avuto, di fatto, uno svolgimento contestuale e parallelo. Le indagini condotte dal Nucleo Speciale Anticorruzione, che si sono soffermate anche sulle modalità di rendicontazione dei lavori e sulle relative certificazioni, hanno riguardato inoltre l’esame delle qualificazioni tecnico/economiche richieste dal bando di gara (SOA), confrontandole con quelle possedute dal Consorzio vincitore della gara e dalla società che effettivamente li ha eseguiti. Gli elementi di rilievo emersi nel corso delle indagini sono stati rimessi al vaglio dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, per le valutazioni circa la sussistenza di responsabilità alla luce del quadro normativo vigente e, per i profili di competenza, all’Autorità Giudiziaria di Riet