Bergamo,OPERAZIONE “FACTOTUM”: EVASE IMPOSTE PER OLTRE 80 MILIONI DI EURO

OPERAZIONE “FACTOTUM”: EVASE IMPOSTE PER OLTRE 80 MILIONI DI EURO E DENUNCIATE 16 PERSONE.   Le fiamme gialle del Gruppo di Bergamo hanno scoperto un vasto giro illecito di denaro, movimentato da una società attiva nel commercio del ferro per l’edilizia, risultata evasore totale. I sospetti degli inquirenti sono caduti su anomali prelevamenti di ingenti quantitativi di contante (fino a 500 mila euro in un’unica soluzione) effettuati da vari sportelli postali sul conto corrente intestato ...

OPERAZIONE “FACTOTUM”: EVASE IMPOSTE PER OLTRE 80 MILIONI DI EURO E DENUNCIATE 16 PERSONE.   Le fiamme gialle del Gruppo di Bergamo hanno scoperto un vasto giro illecito di denaro, movimentato da una società attiva nel commercio del ferro per l’edilizia, risultata evasore totale. I sospetti degli inquirenti sono caduti su anomali prelevamenti di ingenti quantitativi di contante (fino a 500 mila euro in un’unica soluzione) effettuati da vari sportelli postali sul conto corrente intestato alla citata società, a fronte di numerosi versamenti di assegni e di bonifici bancari disposti da altre imprese. Gli esiti dell’attività di natura valutaria, conclusasi con la contestazione di violazioni al trasferimento di denaro contante per circa 57 milioni di euro nei confronti di 4 persone fisiche e di una società (obbligata in solido), sono quindi confluiti in un procedimento penale avviato presso Procura della Repubblica di Bergamo. Le indagini successivamente svolte hanno fatto emergere un sistema di frode coordinato da un imprenditore di origini bresciane, operante nel settore del commercio del ferro per l’edilizia nelle provincie di Bergamo e Brescia, il quale, tramite società intestate a prestanome, dal 2009 al 2011 ha frodato il fisco per oltre 8 milioni di euro. Al termine delle indagini sono state denunciate all’Autorità Giudiziaria 16 persone per vari reati fiscali e sono stati sequestrati all’imprenditore bresciano beni mobili registrati ed immobili per un valore di oltre 600.000 euro. È stata, altresì, contestata a 7 operatori di sportello e a 5 direttori degli Uffici Postali coinvolti nella movimentazione dei contanti la violazione agli obblighi di adeguata verifica del cliente, ex art. 55 c.1 D.Lgs. 231/2007 (già reato, depenalizzato nel 2016). Le verifiche fiscali eseguite nei confronti delle società indagate e di alcune aziende clienti hanno portato alla constatazione di ricavi non dichiarati ai fini IRES ed IRAP per oltre 80 milioni di euro, IVA dovuta per oltre 10 milioni di euro e costi indeducibili per circa 1,5 milioni di euro. L’attività svolta rientra nell’ambito del contrasto all’evasione fiscale che mira ad assicurare legalità, equità e corretta competizione tra le imprese; elementi essenziali per garantire allo Stato ed agli enti locali le risorse necessarie nonché per il rilancio dell’economia e quindi dell’occupazione.