I soldatini inquadrati ed allineati agli ordini della Nomenklatura
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- 08 maggio 2017 Area Malpensa
Alla nomenklatura non interessa così tanto se lo Stato Gabelliere non versa la quota spettante ai comuni della Tassa d’Imbarco e i soldatini obbediscono “Fa strano” vedere che ad una manifestazione concretamente pro territorio e contro il governo centrale per il mancato trasferimento della quota parte della tassa d’imbarco e contro l’ennesimo regalo ad Alitalia, organizzata da un uomo che è stato un pezzo importante della storia della Lega in provincia, si presentino solo tre...
Alla nomenklatura non interessa così tanto se lo Stato Gabelliere non versa la quota spettante ai comuni della Tassa d’Imbarco e i soldatini obbediscono
“Fa strano” vedere che ad una manifestazione concretamente pro territorio e contro il governo centrale per il mancato trasferimento della quota parte della tassa d’imbarco e contro l’ennesimo regalo ad Alitalia, organizzata da un uomo che è stato un pezzo importante della storia della Lega in provincia, si presentino solo tre sindaci e tutti di area governativa. Marco Reguzzoni probabilmente è considerato dai suoi compagni di partito una specie di Calimero, il pulcino piccolo e nero, ma la manifestazione del terminal 1 non è stata un avvenimento politico, bensì solo una manifestazione di un territorio che rivendica i suoi sacrosanti diritti. Quando la causa è giusta ed è a difesa del territorio dovrebbero scendere in piazza tutti a far sentire le proprie ragioni, anche quando ad organizzarla è il “sognatore concreto” di Volandia. Quella che comunemente viene chiamata Tassa di Imbarco in realtà si chiama Addizionale Comunale sui Diritti di Imbarco ed è stata introdotta con la Legge Finanziaria del 2004. [caption id="attachment_42955" align="alignleft" width="300"] Bellaria, Bassani, Bellora e Miotti al Terminal 1 (foto di Giuseppe Brtolaccini)[/caption] L’importo originario era di 1 euro ed era destinata ai comuni aeroportuali, ma in Italia tutto cambia in corso d’opera e la tassa è lievitata a 6,5 euro mentre la parte spettante ai comuni si è stata ridotta a 40 centesimi. Le somme ricavate dovrebbero essere attribuite in quota parte ai comuni per le compensazioni sul territorio volte a compensare e a fronteggiare con misure concrete i disagi prodotti dagli aerei, ma nei fatti sono poco più di 10 centesimi quelle che vengono effettivamente trasferiti. Quelle risorse sono fondamentali per i comuni del territorio e i comuni sostanzialmente rivendicano il rispetto dei loro diritti così come stabiliti dalle leggi attuali (40 cent), anche se si potrebbe richiedere il ritorno all’euro stabilito dalla legge originale. Bellaria ha fatto notare che per il solo Comune di Somma Lombardo gli arretrati non trasferiti ammontano a 3,5 milioni di euro. La somma totale dei mancati trasferimenti vale invece 92 milioni di euro. Questi sono i fatti e da qui nasce la protesta che la manifestazione voleva amplificare: un attimo per estrarre dal cappello 600 milioni di euro per coprire le malefatte di un management evidentemente incapace di tenere la compagnia sul mercato e la necessità di un contenzioso al vaglio della magistratura civile per ottenere quanto dovuto per legge dai comuni del territorio data l’incapacità dei governi di trovare i soldi dovuti al territorio. La cronaca invece ha rilevato la assordante assenza di molti Sindaci che evidente hanno bilanci in ordine e casse piene e pertanto non sentono di condividere questa protesta e questa richiesta che non aveva i colori della politica recitata, ma soltanto quelli del buon senso della realpolitik. Il ruolo dei sindaci è, legittimamente, fortemente politico in campagna elettorale, ma una volta proclamati nel proprio ruolo dovrebbero essere capaci di togliersi la maglietta della squadra politica che li ha proposti ed indossare la divisa della comunità di cui sono espressione. Ruolo che ovviamente non vale per i consiglieri comunali espressione coerente dei partiti che in consiglio devono rappresentare, e nemmeno per gli assessori che essendo nominati devono necessariamente fare i soldatini allineati se vogliono conservare poltrona e prebende. Era questa una occasione formidabile per dimostrare ai governi passati presenti e futuri che il territorio c’è e che di fronte a problemi concreti si possono creare sinergie extrapolitiche mirate a specifici problemi concreti. I comuni sono tutti in grande difficoltà con necessità sempre maggiori e trasferimenti sempre più ridotti e questi crediti verso lo stato diventassero rimesse potrebbero aiutare a risolvere qualche piccolo problema. Ma anche questa volta vale la regola dei soldatini inquadrati ed allineati che si muovono a bacchetta per non interferire negli equilibri delle varie nomenklature. Malpensa 7 maggio2017 Fabrizio Sbardella