MAMMA NON VUOLE Obiettivo puntato sulla PAS ( Parental Alienation Syndrome)   (Link per il cortometraggio https://youtu.be/7oEf8RYSCho) Al Teatro del Popolo di Gallarate si è svolto nei giorni scorsi un dibattito sull'alienazione genitoriale (PAS Parental Alienation Syndrome) con la presenza del dottor Vittorio Vezzetti pediatra esperto internazionale, della dottoressa Giovanna Luchini mediatrice familiare, della dottoressa Stefania Desantis avvocato civilista specializzata in diritto minorile e della Dottoressa Annamaria Fiorillo Pubblico Ministero del tribunale dei Minori di Milano.                                     In apertura è stato proiettato il cortometraggio “Mamma non vuole” con la regia di Antonio Pisu e la partecipazione straordinaria di Giancarlo Giannini. Il cortometraggio di Andrea Gagliardi (presente in sala) tratta lo scottante argomento dell’alienazione genitoriale che riguarda un numero sempre maggiore di persone e parla delle separazioni conflittuali e dei problemi che ne derivano. La PAS (Parental Alienation Syndrome) e? un argomento del quale si sta iniziando a parlare da poco e in maniera confusa ed è stata l’argomento del dibattito organizzato da Beppe Carucci con la collaborazione di Domenico Fumagalli presidente dell'Associazione Papà Separati Lombardia “Onlus”. “Io ho visto il trailer a settembre quando è stato presentato a Padova e siccome è un tema che sento molto vicino perché anch'io sono un padre separato, anche se non ho preso in pieno l'iceberg, io ho preso solo la punta dell'alienazione genitoriale -dice Beppe Carucci- Mi è sembrata comunque è una cosa importante da portare all'attenzione del maggior numero di persone possibile e mi sono rivolto all'associazione Papà Separati Lombardia per avere il contatto di Amedeo Gagliardi, che si è dimostrato entusiasta, ma ad una sola condizione: che tutto ciò avvenisse ad ingresso libero per allontanare qualunque ipotesi di lucro sull’argomento. In seguito ho contattato ed invitato figure che portassero esperienze professionali rilevanti perché ritenevo necessario che se ne parlasse in maniera un po' più compiuta senza lasciare a ognuno la propria immaginazione e la propria interpretazione”. “È un'utopia pensare che ognuno sia abbastanza autocritico da rendersi conto che la sua sete di giustizia non è detto che sia la stessa giustizia che serve ai bambini” ha detto il Pubblico ministero Annamaria Fiorillo, ma è proprio questo il punto dolente della questione, spostare l’obiettivo dai genitori, vittime o colpevoli, ai veri protagonisti che sono i bambini. “L’idea era di pensare che la serata non fosse tanto dedicata ai papà o alle mamme, ma ai figli – dice Carucci- Sono molto soddisfatto del risultato della anche se magari mi aspettavo una maggior partecipazione delle istituzioni. Sono solo un po' deluso di non essere riuscito a coinvolgere maggiormente gli operatori del settore, ma l'importante è fare rete ed eventi come questi aiutano a sentirsi meno soli e a trovare dei contatti. Lo scopo è soprattutto quello di aiutare questi figli che non vedono uno dei genitori e magari scelgono di non vederlo senza rendersi conto di avere una visuale del mondo distorta da una lente, quella che l'altro genitore gli ha messo davanti agli occhi” Gallarate 21 dicembre 2016 Fabrizio Sbardella