Gallarate: gli alberi di via Torino

[caption id="attachment_29126" align="alignleft" width="500"] mde[/caption] [caption id="attachment_29127" align="alignleft" width="500"] mde[/caption] [caption id="attachment_29128" align="alignleft" width="500"] mde[/caption] [caption id="attachment_29129" align="alignleft" width="500"] mde[/caption] [caption id="attachment_29130" align="alignleft" width="500"] mde[/caption] SE ABBIAMO UN’IDEA FAMOLO Le radici degli alberi non si fanno mettere le redini dai bimbiminkia Lungo la via Tori...

[caption id="attachment_29126" align="alignleft" width="500"] mde[/caption] [caption id="attachment_29127" align="alignleft" width="500"] mde[/caption] [caption id="attachment_29128" align="alignleft" width="500"] mde[/caption] [caption id="attachment_29129" align="alignleft" width="500"] mde[/caption] [caption id="attachment_29130" align="alignleft" width="500"] mde[/caption] SE ABBIAMO UN’IDEA FAMOLO Le radici degli alberi non si fanno mettere le redini dai bimbiminkia Lungo la via Torino, a Gallarate, nella parte esterna che va verso la 336 gli alberi hanno fatto il loro naturale lavoro e, con le radici, hanno sfasciato i marciapiedi e sempre più lo faranno (legittimamente peraltro). Non so chi abbia avuto la brillante intuizione di poter arginare la naturale crescita delle radici con un velo d’asfalto, ma qualcuno lo ha fatto. Mio bisnonno Marco, un ometto altro un metro e mezzo, che non aveva ”laure”, ma conosceva la terra, nelle lunghe serate invernali in stalla al caldo del filò mi spiegava che l'albero era la parte sopra e le radici erano la parte sotto e che erano fortissime come l'acqua del torrente, quando si arrabbia, o il fuoco quando comincia a camminare. Aveva ragione bisnonno Marco, piccolo adorabile uomo, le radici sono forti e non sentono ragioni, la natura è forte e non si fa mettere le redini da qualche bimbominkia. Se qualcuno ha pensato di poter imbrigliare la natura con una lingua di asfalto, allora mi spiace che non abbia avuto il piacere e il grande onore di conoscere mio bisnonno Marco, lui glielo avrebbe spiegato che non funziona così. Ma cosa fatta capo ha e adesso bisogna decidere se tenerli o tagliarli questi alberi (ad un contadino di montagna come me sanguina il cuore a tagliare una pianta, se non serve per mangiare o per alimentare gli animali). Se li vogliamo tenere allora “famolo” se invece vogliamo tagliarli allora “famolo” perché così come stanno è solo ridicolo. L’importante è avere una idea o un progetto (se è buono meglio) e cominciare a realizzarlo, il resto è affabulazione. Gallarate 24 settembre 2016 Fabrizio Sbardella Varese Press