Massoneria e ndrangheta, pregiudizi e potere

  Scade l’ultimatum della presidente antimafia Rosi Bindi, nei confronti del Grande Oriente d’Italia come anche di altre logge che dovrebbero dovuto consegnare gli elenchi degli iscritti. Una vicenda di cui ci , con le prese di posizione forti sia da una parte che dall’altra, col Gran Maestro Bisi che precisava la sua posizione senza arretrare. Ai dubbi di infiltrati della ndrangheta all’interno del Grande Oriente, si registra una presa di posizione netta di chi ha provato sulla sua pell...

  Scade l’ultimatum della presidente antimafia Rosi Bindi, nei confronti del Grande Oriente d’Italia come anche di altre logge che dovrebbero dovuto consegnare gli elenchi degli iscritti. Una vicenda di cui ci , con le prese di posizione forti sia da una parte che dall’altra, col Gran Maestro Bisi che precisava la sua posizione senza arretrare. Ai dubbi di infiltrati della ndrangheta all’interno del Grande Oriente, si registra una presa di posizione netta di chi ha provato sulla sua pelle il dolore per la morte del genitore ammazzato a Brancaleone (RC). L’avvocato Antonio Salsone, presiede il collegio delle logge GOI ( Grande Oriente d’Italia) in Lombardia, e scrive in un’intervista al “Tempo” entrando nel merito della questione. “Nella vita dopo la morte di mio padre, ho avuto una sola luce che mi ha ispirato oltre alla mia forza di volontà e l’ho trovata nel Grande Oriente d’Italia, poi ho avuto la soddisfazione di vedere consegnata nelle mie mani da Napolitano a mio padre la medaglia d’oro al valore civile nel 2010 l’unico della Polizia Penitenziaria in occasione della sua festa ”. Salsone ricorda pure le minacce avute dai brigatisti in carcere   e di un’aggressione ad opera di Barbara Balzarani, l’incendio della porta di casa a Lamezia Terme, gli spostamenti in altre carceri con la nomina a Maresciallo e infine la sua uccisione in un intrigo tra potere e mafia locale. La rettitudine di Salsone arriva al punto di dichiarare che:” non posso giurare su 23.000 persone”, tanti sono gli iscritti alla principale e più importante   loggia massonica ( GOI) in Italia, aggiungendo pure che “sia in Lombardia, sia in Calabria e persino nella locride  a livello di Gran Maestri ho incontrato solo persone di specchiata onestà”. Riguardo poi alla questione importante dei nominativi degli iscritti,  Salsone cita pure il paradosso dei pedofili di cui non e’ stato chiesto l’elenco al Vaticano, tanto per evidenziare la persecuzione di cui e’ oggetto la massoneria ed in particolare il Grande Oriente. E ad onore del vero si potrebbero chiedere gli elenchi degli iscritti ai sindacati e soprattutto ai partiti, visto che gli arresti sono quotidiani e non casi singoli come nel caso della massoneria con parecchie logge e non solo il GOI. Se la privacy vale per i partiti e/o altre associazioni dovrebbe valere anche per i massoni, visto che comunque ci sono siti, indirizzi e cognomi dei responsabili che si possono trovare tranquillamente in internet.   Giuseppe Criseo Varese Press