Elisa Longo Borghini,reduce dalle Olimpiadi di Rio e dall'Europeo, ha raccontato i suoi successi sportivi.

ORNAVASSO (VB) - In un pomeriggio di autunno ho avuto il privilegio di incontrare un'atleta davvero straordinaria, una ragazza semplice, ma molto determinata: Elisa Longo Borghini. [gallery ids="30494,30495,30496,30497,30498,30499"] Reduce dalle Olimpiadi di Rio e dall'Europeo, Elisa ha raccontato i suoi successi sportivi. Come prima cosa un commento sul Giro in Rosa, competizione affrontata come preparazione alle Olimpiadi, che le ha permesso di raccogliere buonissimi risultati e vincere la ...

ORNAVASSO (VB) - In un pomeriggio di autunno ho avuto il privilegio di incontrare un'atleta davvero straordinaria, una ragazza semplice, ma molto determinata: Elisa Longo Borghini. [gallery ids="30494,30495,30496,30497,30498,30499"] Reduce dalle Olimpiadi di Rio e dall'Europeo, Elisa ha raccontato i suoi successi sportivi. Come prima cosa un commento sul Giro in Rosa, competizione affrontata come preparazione alle Olimpiadi, che le ha permesso di raccogliere buonissimi risultati e vincere la maglia verde: “Alla sesta tappa purtroppo ho sofferto di un colpo di caldo che mi ha fatto perdere circa 15 minuti, compromettendo così il mio secondo posto. Mi sono comunque ripresa e ho terminato al terzo posto la tappa successiva. Anche le altre tappe sono comunque andate bene”. L'attenzione però ricade immediatamente sulla vittoria più bella, la medaglia di bronzo conquistata alle Olimpiadi di Rio de Janeiro: “Dopo la brutta escclusione dalle Olimpiadi di Londra sentivo di volermi riscattare. Questa era l'occasione giusta, il percorso era molto adatto a me, oltre che davvero spettacolare, e sapevo di poter fare molto bene. A livello paesaggistico una gara davvero insostituibile con uno dei circuiti più belli e duri che io abbia mai affrontato, studiato molto bene.” Una medaglia davvero meritata, frutto di sacrifici e di una passione vera che però sembra non averle cambiato così tanto la vita: “Vincere la medaglia di bronzo è stata per me un'emozione grandissima,  anche se non mi rendo tanto conto di quello che ho fatto. La mia vita non è cambita molto, forse adesso c'è chi mi riconosce più facilmente o chi mi chiede di firmare un autografo, ma sono rimasta la stessa ragazza “selvatica” di sempre. Partecipare ad un evento del genere è stato davvero unico, nel villaggio olimpico c'era sempre tantissima gente, a qualsiasi ora, e ognuno sentiva la propria tensione amplificata in quella di tutti gli altri atleti. Da un lato questo ti faceva sentire parte di qualcosa di grandioso, ma dall'altro è stato estremamente stressante. La città di Rio era però molto indifferente a ciò che stava accadendo, non c'era molta consapevolezza della portata dell'evento, anche se il popolo brasiliano è composto da persone molto ospitali e sempre molto sorridenti. Un'altra grande emozione è stato incontrare il Presidente della Repubblica lo scorso 28 settembre a Roma”. Sulla scia del successo olimpico Elisa ha conquistato anche il bronzo all'Europeo di Plumelec in Francia e ha stravinto il Giro dell'Emilia: “L'Europeo in Francia è iniziato subito dopo il rientro da Rio, ho avuto una leggera influenza qualche giorno prima, pertanto sono arrivata settima alla cronometro, ma ho recuperato con il circuito su strada che ha visto protagonista tutto il podio olimpico. Per quanto riguarda il Giro dell'Emilia, vincere è stato davvero molto bello perché dopo l'Europeo è calata completamente la tensione e in questo caso ha giocato a mio favore, tolto lo stress sono riuscita ad andare ancora a mille!”. A questo punto il pensiero corre verso la famiglia di Elisa, una famiglia di grandi sportivi, dalla mamma Guidina Dal Sasso, sciatrice di fondo, al papà Ferdinando, allenatore di sci nordico, al fratello Paolo, ex ciclista professionista: “Sono davvero fortunata ad avere una famiglia come la mia, sia come atleta che, soprattutto, come persona. I miei genitori e mio fratello sono stati presenti e mi hanno sostenuta. Sono nata nell'ambiente dello sci, che seguo sempre con entusiasmo, ma vedere mio fratello che abbracciava il ciclismo mi ha affascinata e ho voluto provare. All'inizio lui non voleva, ma io ho continuato comunque. Anche mia madre, che conosceva bene i sacrifici che comporta la dedizione ad uno sport, inizialmente ci ha scoraggiati, ma non è servito: per noi era come dirci di continuare e così abbiamo fatto!” Nonostante i successi sportivi Elisa è rimasta una ragazza semplice, amante del suo paese, Ornavasso, e delle sue montagne, a cui dedica il proprio tempo libero facendo una corsa o una passeggiata e incontrandosi con i suoi amici. Ama definirsi “selvatica” proprio perché così tanto legata al suo territorio e perché molto introspettiva. Amante della buona musca, in particolare dei Coldplay, trae la giusta concentrazione nei brani di Beethoven, mentre per la lettura si affida a Zafon, L'ombra del Vento è il suo libro preferito. Come tutti anche Elisa ha dei sogni: “Sogno di essere convocata a Tokio 2020 e, perché no, di vincere l'oro. Mi sono sempre detta che nella vita avrei voluto essere veramente brava in qualcosa e voglio esserlo nel ciclismo! Inoltre per il futuro vorrei restare in Polizia, dato che al momento milito  nelle Fiamme Oro, per dedicarmi alla cinofilia. Ritengo che sia molto importante e doveroso rendere servizio al mio Stato, che mi sta supportando, permettendomi di realizzare tanti sogni.” La grandezza di un vero atleta trova fondamento nella perseveranza della mente e nell'audacia del cuore ed Elisa ne è un chiaro esempio. Chiara Genoni Varese Press-Verbania