UNA CITTA’ DA BERE E DA MANGIARE Urban street food Festival

UNA CITTA’ DA BERE E DA MANGIARE
Urban street food Festival È raggiante l’Assessore alle Attività Produttive, Commercio e Attività Territoriale del comune di Gallarate che incontro nell’androne di Palazzo Borghi mentre attende una riunione di giunta. La giovanissima Claudia Mazzetti si gode il meritato successo ottenuto con l’Urban street food festival appena concluso e nel quale aveva tanto creduto.
Assessore Mazzetti buona la prima, nonostante i g...

UNA CITTA’ DA BERE E DA MANGIARE Urban street food Festival È raggiante l’Assessore alle Attività Produttive, Commercio e Attività Territoriale del comune di Gallarate che incontro nell’androne di Palazzo Borghi mentre attende una riunione di giunta. La giovanissima Claudia Mazzetti si gode il meritato successo ottenuto con l’Urban street food festival appena concluso e nel quale aveva tanto creduto. Assessore Mazzetti buona la prima, nonostante i gufi l’idea ha funzionato? “A parer mio è andata molto bene, le aspettative sono state rispettate e anche superate. Si parla di venti mila presenze in quattro giorni. Siamo stati baciati dal sole e questa cosa ha veramente aiutato perché l'atmosfera è diventata molto conviviale. C'erano i bambini e le famiglie, hanno partecipato veramente in tanti” In piazza non c’erano solo gallaratesi, la gente si è mossa anche da fuori? “Sono arrivati veramente in tanti al richiamo di questo street food festival, attratti anche dai profumi alettanti che aleggiavano nella piazza. È andato tutto veramente liscio, sono contenta anche perché la sicurezza ha funzionato bene. Tutto è andato per il verso giusto, anche se la viabilità era aperta. I vigili hanno collaborato moltissimo e sono stati veramente bravi” Finalmente anche a Gallarate c’era atmosfera di festa che impressione le ha fatto? “La piazza è stata molto bella, è stata vivace e piena di gioia. Si vedeva che la gente era contenta. Ho percepito una sensazione di felicità per le famiglie e i bambini. C'era intrattenimento per i più piccoli con il trucco, le bolle di sapone e altri giochi. Hanno partecipato veramente in tanti e di tutti i target. La città si è riempita di bambini e anziani ed è una cosa che hanno notato tutti e mi hanno ringraziato” Come è stato l’impatto con le attività del centro? “Ieri con il Sindaco Andrea Cassani abbiamo fatto un giro tra i commercianti del centro storico perché volevamo capire se questa cosa avesse portato veramente una maggior visibilità. La gente c'era e i negozi erano rimasti aperti, anche se non tutti. Io avevo fatto un appello, c'era una opportunità e chi ha capito o ha voluto coglierla ha lavorato molto bene. I bar e ristoranti hanno fatto tanto perché chi non voleva fare le code alle bancarelle, ma voleva soltanto fare un giro, si è fermato nei locali per mangiare o bere. La presenza massiccia e il grande passaggio di persone venute da fuori città può avere solo fatto bene” Assessore, c’è stata contrapposizione tra le locali attività tradizionali e le bancarelle o i truck degli ospiti?   “Non c’è stata concorrenza e il viavai è stato un’occasione per mettere in mostra le proprie attività, per farsi notare e per far vedere le proprie offerte. Il successo di questo street food è stato quello di mettere in mostra una città viva e vivibile, con bella gente e con tanti ragazzi e giovani. È stato un richiamo ed una vetrina anche in prospettiva futura, perché se uno vuole farsi un giro tra i negozi di un centro storico, piuttosto che andare a chiudersi in un centro commerciale, un domani magari, verrà in una città viva come la nostra” In questi giorni i brontoloni e i benaltristi hanno detto di tutto e il contrario di tutto lei cosa ne pensa? “Possiamo apportare tutte le modifiche ritenute utili, e tenere conto delle critiche costruttive che sono state fatte in questi giorni. Hanno detto che lo spazio dedicato era ridotto, ma io, trattandosi della prima esperienza di questo tipo, non avevo voluto fare in grande, anche perché poi in realtà non c'erano nemmeno gli spazi disponibili. Mi pare che la piazza si sia prestata molto bene. L'abbiamo fatto a novembre quindi era impensabile ubicarlo in un parco. La scelta della piazza in questo periodo dell’anno è stata inevitabile” Lei pensa che questo evento possa diventare una tradizione? “È una cosa da rifare, magari valutando l’ipotesi di cambiare qualche cosa. Abbiamo tanto tempo da qui all'anno prossimo. Lo rifarei forse in un periodo più caldo o in un'altra location, per far vedere tutto quello che Gallarate offre anche a livello di spazi. Non abbiamo solo la piazza, abbiamo anche altre ipotesi, rivalutando i rioni, visto il successo e il richiamo che questo evento ha avuto. Il farlo la prima volta in centro era per fare vedere l'idea concretizzata e, dato che funziona, potremo spostarlo anche in zone periferiche. Abbiamo capito che potrebbe avere successo ovunque decidessimo di posizionarlo. Credo che si sia notata la qualità che abbiamo portato e la particolarità e l’originalità dei truck, perché anche quelli erano veramente caratteristici. È stata una cosa unica rispetto ad altri Street Food Festival che si sono visti nel tempo. In questa occasione abbiamo fatto quattro giorni perché abbiamo sfruttato il ponte ed ha funzionato molto bene” Gallarate vuole diventare un punto di riferimento in provincia? “In questi giorni di festa siamo diventati un catalizzatore per cui tutti quelli che erano rimasti a casa o nei dintorni hanno trasformato Gallarate nell'ombelico del Varesotto. Sono venuta spesso in piazza e ho visto le stesse persone più volte, e questa cosa è veramente positiva perché se uno non si trova bene non ritorna nello stesso posto” Il primo “Urban street food festival” gallaratese è stato un grande successo, ma adesso bisognerà pensare al futuro, ha già in mente qualcosa? “Le aspettative si sono alzate e non si può più solo parlare. Abbiamo realizzato una cosa che avevamo promesso e l'abbiamo fatta bene quindi adesso dobbiamo immaginare per il futuro progetti ancora più avvincenti” È soddisfatta di come sono andate le cose? “Ci saranno sempre le lamentele ma io non credo che mi si possa accusare di non averlo fatto bene. Sono sempre stata convintissimo di questa cosa e devo dire che il risultato è stato anche migliore del previsto e più bello delle aspettative. I primi che mi hanno ringraziato per questa cosa sono stati proprio i nostri cittadini che da tanto aspettavano venisse fatto qualcosa di gradevole in questa città, che ci fosse qualcosa di veramente bello anche a Gallarate. Noi siamo sempre andati a cercare il divertimento fuori dalla nostra città con la scusa che a Gallarate non c'era nulla, invece questa volta siamo noi il punto di ritrovo ed è arrivata gente da Milano o dalla Svizzera. Volevamo voltare pagina e anche questo è un modo per farlo” Gallarate 02 novembre 2016 Fabrizio Sbardella.