Vongole veraci con l'Escherichia Coli vendute in tutta Italia e all’estero. Allerta del RASFF: rischio grave

COMUNICATO STAMPA
Vongole veraci con l'Escherichia Coli vendute in tutta Italia e all’estero. Allerta del RASFF: rischio grave Un batterio molto pericoloso per l'apparato digerente. E' quello che è stato rinvenuto in alcuni lotti di vongole veraci (tapes semidecussatus) e dunque pericolose per la salute. Immesse sul mercato delle vere e proprie bombe batteriologiche in grado di creare insidie sanitarie. E di uccidere. Lo dimostra ancora una volta un’allerta ...

COMUNICATO STAMPA

Vongole veraci con l'Escherichia Coli vendute in tutta Italia e all’estero. Allerta del RASFF: rischio grave Un batterio molto pericoloso per l'apparato digerente. E' quello che è stato rinvenuto in alcuni lotti di vongole veraci (tapes semidecussatus) e dunque pericolose per la salute. Immesse sul mercato delle vere e proprie bombe batteriologiche in grado di creare insidie sanitarie. E di uccidere. Lo dimostra ancora una volta un’allerta alimentare per le vongole di mare contaminate da alto numero di Escherichia coli che ha riguardato tutta l’Italia e ora coinvolge i Paesi dell’area del Mediterraneo. A divulgare l’allarme, all’estero ed in Italia è Rasff, il sistema di allerta europeo per la sicurezza alimentare che ha appena rilasciato un documento sugli alimenti a rischio consentendo di ritirare prodotti potenzialmente pericolosi per la salute pubblica in poco tempo attraverso la condivisione delle informazioni tra stati membri. Dal quadro che emerge dal sistema dei controlli ad essere evidenziato è ancora una volta per quest’anno è l’allerta inviata del 9 dicembre, rif. 2016.1725. L'Escherichia Coli, ricordiamo, provoca febbre, diarrea e vomito e si trova copioso nelle acque inquinate da feci e concimi naturali. Nello specifico, su ordine dell’ autorità, è stato disposto il ritiro dal mercato dei prodotti contaminati in tutta Italia e all’estero. Pertanto Giovanni D'Agata, presidente dello “ Sportello dei Diritti”, invita chiunque avesse acquistato questi prodotti a non consumarli e a consegnarli al rivenditore o al Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale. La questione è abbastanza delicata perchè la contaminazione riguarda un batterio particolarmente patogeno ben noto ai microbiologi. Lecce, 11 dicembre 2016                                                                                                                                                                                              Giovanni D’AGATA