15 anni di euro, Codacons: con la moneta unica prezzi e tariffe aumentati del 59,1%
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- 05 gennaio 2017 Area Malpensa Economia
Sono passati 15 anni da quando l’euro è diventata a tutti gli effetti la moneta unica dell’Unione europea. Quindici anni durante i quali i pressi e le tariffe per beni e servizi consumati nel nostro Paese sono aumentati i media del 59,1%. Lo denuncia il Codacons, che diffonde oggi tutti i numeri sul fenomeno del passaggio dalla lira all’euro.“Il Codacons fu la prima associazione che nel gennaio 2002, quando venne introdotto l’euro, denunciò gli aumenti selvaggi e le speculazioni da changeover...
Sono passati 15 anni da quando l’euro è diventata a tutti gli effetti la moneta unica dell’Unione europea. Quindici anni durante i quali i pressi e le tariffe per beni e servizi consumati nel nostro Paese sono aumentati i media del 59,1%. Lo denuncia il Codacons, che diffonde oggi tutti i numeri sul fenomeno del passaggio dalla lira all’euro.“Il Codacons fu la prima associazione che nel gennaio 2002, quando venne introdotto l’euro, denunciò gli aumenti selvaggi e le speculazioni da changeover”, spiega il Presidente Carlo Rienzi. “All’epoca”, continua Rienzi, “venimmo accusati di euroscetticismo e di terrorismo mediatico, mentre oggi tutti ci danno ragione, perché la prova di ciò che è successo è sotto gli occhi di chiunque, a partire dagli stessi commercianti, prime vittime della loro stessa politica suicida”. euroCifre alla mano, il Codacons spiega che dal gennaio 2002 al gennaio 2017 i cittadini italiani hanno subito rincari medi del +59,1%, con punte del +207,7% per la penna a sfera, +198,7% per il tramezzino consumato al bar, +159,7% per un cono gelato. Comprare un giornale costa il 94,8% in più; va meglio con l’espresso al bar (+34,3%) ma attenzione alla classica pizza margherita:+103,9%. L’associazione dei consumatori calcola che gli aumenti di prezzi e tariffe degli ultimi 15 anni hanno determinato una maggiore spesa a carico degli italiani complessivamente pari a 14.183 euro a famiglia, contribuendo alla perdita di potere d’acquisto e al generale impoverimento del ceto medio.
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