Gianluigi Marcora: “Non mi si venga a dire che a essere gay si è normali”

Il direttore di Informazione Online Gianluigi Marcora: “Non mi si venga a dire che a essere gay si è normali”
Arcigay Varese: “Parole inqualificabili”
Varese, 21 dicembre 2016
Apprendiamo con sconcerto che il direttore della testata di Busto Arsizio “Informazione Online” Gianluigi Marcori ha affermato, in : “Non mi si venga a dire che a essere gay si è normali”. “Leggiamo con profondo sdegno queste parole, in un clima esacerbato ...

Il direttore di Informazione Online Gianluigi Marcora: “Non mi si venga a dire che a essere gay si è normali” Arcigay Varese: “Parole inqualificabili” Varese, 21 dicembre 2016 Apprendiamo con sconcerto che il direttore della testata di Busto Arsizio “Informazione Online” Gianluigi Marcori ha affermato, in : “Non mi si venga a dire che a essere gay si è normali”. “Leggiamo con profondo sdegno queste parole, in un clima esacerbato nel dibattito su un evento Varese Pride a Busto Arsizio nella quale i toni si sono decisamente alzati e tutto ciò sulla pelle delle persone omosessuali e su quelle che ancora non hanno raggiunto una piena accettazione della propria omosessualità” – dichiara Giovanni Boschini, Presidente di Arcigay Varese – “È triste che ancora oggi qualcuno si arroghi il diritto di dire cosa è normale e cosa no, quando il 27 gennaio, tra poco più di un mese, si celebrerà la giornata della memoria in ricordo delle vittime dell’olocausto. E sappiamo benissimo a cosa portò a quei tempi classificare le persone tra normali e anormali. Non ci sono persone normali e anormali: ci sono persone tutte diverse tra loro, ognuna con le proprie specificità.” L'associazione ha segnalato l'accaduto all'Ordine dei giornalisti della Lombardia. Segue la risposta del direttore Gianluigi Marcora al la pena dare un'occhiata a quanto s'è scritto nelle "opinioni in libertà" sull'argomento gay. Non ritratto nulla. È un'opinione e nulla più, senza prendere in esame le "vittime dell'olocausto" che nella fattispecie c'entrano nulla. Del resto, proprio in occasione della cerimonia del nostro Premio Letterario s'è concesso il dovuto spazio al signor Pellegatta che ha trattato il problema specifico nella massima comprensione del pubblico senza alcuna polemica. Anch'io sono dall'avviso che tutti siamo Persone, ma la cosiddetta diversità è ambivalente: per me un "diverso" è colui che nutre le proprie inclinazioni sessuali differenti dalle mie ed io per l'omosessuale sono il "diverso" perchè lui la pensa in altra maniera. Senza problemi e senza polemiche. Altro che "parole inqualificabili". Che potrebbero essere "indegne" o "riprovevoli". Nulla di tutto ciò, senza fomentare divisioni di sorta. Se poi si vuole "accendere il fuoco" o gridare "al lupo al lupo", allora è altra questione. Non certo chiarezza. Gianluigi Marcora
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