Gallarate, in ospedale si dovrebbe aiutare a mangiare o no?
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- 24 ottobre 2016 Area Malpensa Diritti civili
Mancanza di tatto in ospedale a Gallarate, ma sembra non sia l'unico caso e l'unica struttura in cui avvengono tali episodi. L'ospedale di Gallarate, è certo un esempio di efficienza e funzionalità con tanto personale in gamba e ben preparato ad assistere i pazienti, non vogliamo generalizzare, sapendo che il lavoro è duro e non semplice da eseguire. La mancanza di personale nel caso che ci è stato segnalato, porta a trascurare un operato particolare, una persona che a seguito di un ict...
Mancanza di tatto in ospedale a Gallarate, ma sembra non sia l'unico caso e l'unica struttura in cui avvengono tali episodi. L'ospedale di Gallarate, è certo un esempio di efficienza e funzionalità con tanto personale in gamba e ben preparato ad assistere i pazienti, non vogliamo generalizzare, sapendo che il lavoro è duro e non semplice da eseguire. La mancanza di personale nel caso che ci è stato segnalato, porta a trascurare un operato particolare, una persona che a seguito di un ictus e di recente a causa di una caduta, lamenta una disattenzione non da poco. La persona in oggetto che non intende essere nominata per motivi di privacy, può utilizzare un braccio soltanto e quindi si trova in difficoltà quando si tratta di mangiare tagliando il cibo. E' evidente che si serve a pranzo o a cena una bistecca, del prosciutto, del pane o altro e l'utente è impossibilito a tagliare il cibo, ci siano lamentele.. La persona in questione fortunatamente ha diversi amici e colleghi di lavoro che hanno sopperito alla carenza del servizio, ma al di là di questo ci chiediamo e vi chiediamo, possibile che non ci siano soluzioni alternative e rispondenti alla dignità e alla qualità di servizio che sia corretto dare in una struttura pubblica d'avanguardia come quella in questione? Se una persona in quelle condizioni non avesse parenti e/o amici, oppure semplicemente non volesse chiedere aiuto per potersi nutrire cosa dovrebbe fare? Rinunciare a quella parte del cibo che non può tagliare? Gridare per farsi ascoltare? Soffrire in silenzio? Non vogliamo dare la colpa al personale che si sa ormai dovunque deve fare i salti mortali, mentre a certi livelli ci sono diritti intoccabili come le pensioni d'oro, le auto blu, ecc., ma chi dirige dovrebbe comunque interessarsi ai diritti degli ammalati e intervenire, in questo come in altri casi. Dopo questa uscita, il caso sarà oggetto di attenzione e risolto, ma in quanti casi ci deve essere l'attenzione di stampa, radio e televisioni affinchè vengano riconosciuti i diritti e la dignità di chi soffre senza arrivare a pubbliche denunce ? Giuseppe Criseo Varese Press