La storia di Padre Pino Puglisi sarà protagonista a Milano

La storia di Padre Pino Puglisi sarà protagonista di un nuovo appuntamento il 16 ,17 e 18 dicembre a Milano presso il "Nuovo Teatro Ariberto". ( 16 e 17 ore 20,45 ; 18 ore 16,00; Via Daniele Crespi n. 9) Per i nostri amici di Milano e dei dintorni una nuova occasione per conoscere questa storia di coraggio, di possibilità, di perdono; per riflettere su argomenti e temi che ci toccano sempre più da vicino. U PARRINU: Mi capita spesso di rimanere stupito quando mi dicono che i grandi, e intendo...

La storia di Padre Pino Puglisi sarà protagonista di un nuovo appuntamento il 16 ,17 e 18 dicembre a Milano presso il "Nuovo Teatro Ariberto". ( 16 e 17 ore 20,45 ; 18 ore 16,00; Via Daniele Crespi n. 9) Per i nostri amici di Milano e dei dintorni una nuova occasione per conoscere questa storia di coraggio, di possibilità, di perdono; per riflettere su argomenti e temi che ci toccano sempre più da vicino. U PARRINU: Mi capita spesso di rimanere stupito quando mi dicono che i grandi, e intendo i grandi uomini, andavano in un posto da mortali come il mare, da corpi di peccatori buttati al sole. D’estate magari, in Sicilia, dentro quel caldo d’inferno. E’ che uno non se l’immagina proprio. Ma il futuro parrinu di Brancaccio, a Palermo, assassinato dalla mafia nel settembre novantatré davanti casa con un colpo di pistola alla nuca, al mare ci andava eccome. Perché era nu parrinu strano. Anticonformista. Che metteva i calzoni. E ci andava con i ragazzini delle periferie perché, almeno una volta, giocassero lontano dalle strade. Ecco, la storia di Christian inizia proprio al mare, su una scogliera, precisamente. La mia storia con Padre Pino Puglisi ucciso dalla mafia; una storia semplice, narrazione di un attore solo con na pocu di musica. Nu ricordu sfumato, che si snoda tra fatti di cronaca, politica e lotta sin da quella prima giornata di mare coi bambini du parrinu strano coi calzoni. Lì Christian fa esperienza dell’onore dei mafiosi, obbligati sin da bambini a non chiedere mai scusa a nessuno. Ma il ragazzo impara anche l’onore del perdono, che Pino porterà a san Gaetano di Brancaccio, quartiere con la più alta concentrazione mafiosa dell’intera Sicilia, e che manterrà sempre fino a quel giorno di metà settembre novantatré. Qualche anno dopo Christian ritorna su quella scogliera. E inizia da lì, dal suo ricordo, a raccontarci di Pino, dell’amico di famiglia, dell’uomo di chiesa, del maestro di scuola. Che aveva imparato a perdonare, in punto di morte, la violenza di chi ne era incapace e già gli puntava la pistola alla nuca. Ed era sicuro che il perdono, con l’esempio e il racconto, potesse essere insegnato.