Fantapolitica
- /
- 30 gennaio 2017 Area Malpensa Cultura
FANTAPOLITICA Scenari immaginari, ma possibili La corte si è espressa e i nostri politici che come primo lavoro fanno le comparsate televisive cominciano a sciorinare fantasiose teorie su possibili scenari elettorali immediati. Ormai non c’è più limite alla narrativa e le proposte più strampalate vengono presentate come idee geniali In Parlamento ci sono cinquecentottanta persone che aspettano il 16 settembre per maturare il vitalizio e, come tutti ben sanno, lo diceva anche Guccini nell...
Questa figura, secondo me, calza perfettamente a GIANCARLO GIORGETTI di Cazzago Brabbia (16 dicembre 1966) attualmente Capogruppo della Lega Nord alla camera dei Deputati che nel 2012 che non ha voluto candidarsi per la segreteria, ma che allo stato attuale sembra l’unico leghista (Maroni e Zaia hanno altri impegni) capace di far uscire la lega dal recinto in cui è stata rinchiusa dal giovane energico Matteo Salvini.
Giorgetti ha la personalità per imporsi come leader del futuro centrodestra, ha il phisique du role e riesce a navigare nella politica senza bisogno di esagerare nei toni nei modi e nelle esternazioni. A casa del partito Democratico l’avversario più realistico al duce di Rignano molto divisivo al suo interno dopo avere perso lo smalto e la novità degli esordi. (d’altra parte una lunga sfilza di fallimenti non forma un curriculum di successo). Questa figura, secondo me, calza perfettamente a MICHELE EMILIANO di Bari (23 luglio 1959) attualmente Presidente della Regione Puglia è l’uomo in ascesa e non nega la sua disponibilità di puntare alla successione di Renzi. Il giovane leader del PD a sua volta si è chiuso in un recinto e il suo mandato scade il 15 dicembre 2017 Emiliano chiede con insistenza la convocazione del congresso per evitare che prendano corpo tendenze scissioniste e sostiene che dei mille giorni del governo PD non c’è rimasta traccia. Il governatore della Puglia è un personaggio che potrebbe compattare il mondo della sinistra su basi realistiche e di buon senso. A quel punto si potrebbero avere due forze politiche coese con due leader con i piedi per terra che, tenendo conto di tutte le possibili differenze e contrasti, potrebbero dialogare come due normali persone per bene che mettono al primo posto gli interessi del proprio paese. Mentre a destra e sinistra (anzi da una parte e dall’altra perché le categorie destra e sinistra non significano più nulla in questo sfortunato paese), potrebbero indicare questi nuovi leader, i cinque stelle sono già lanciati nella loro battaglia finale per raggiungere la fatidica quota del quaranta per cento. Il loro è un percorso a parte e non è interpretabile con le normali dinamiche politiche, è un’altra cosa. Nella mia fantapolitica ricostruzione considero irrilevante l’identificazione di un leader pentastellato quindi ne indico uno solo perché mi piace il cognome che mi è famigliare e mi mette allegria ed è PAOLA TAVERNA di Roma (2 marzo 1969) attualmente Senatrice della Repubblica borgatara romana da molti definita “donna con le palle” o anche Sponge Bob (la spugna dei cartoni animati) per la sua grande capacità di assorbire velocemente fatti e concetti. È soltanto fantapolitica, (mica tanto) ma, per come stanno le cose al momento, non è così improbabile che i pentastellati raggiungano e superino il fatidico 40%. Gli altri partiti si danno troppo da fare per aiutarli. Se nel prossimo anno, in attesa della scadenza naturale della legislatura, continueranno a sparare strampalate annunciazioni completamente slegate dalla realtà accusandosi a vicenda di colpe che non interessano più a nessuno, la strada verso il governo del paese sarà in discesa per i ragazzi di Grillo. Se alle persone disperate non proponi progetti realistici, o ipotesi concrete di ripresa (si può fare, nel resto d’Europa lo fanno) l’alternativa rimane “disfiamo tutto poi si ricomincia” e questa ipotesi e la più allettante per quelli che ormai hanno le scatole piene. Le forze politiche italiane si parlano addosso mentre tutti i giorni chiudono aziende e si creano nuovi disoccupati. Gli italiani stanno diventando poveri, sempre più poveri, disperati, sempre più disperati e finalmente stanno ricominciando ad incazzarsi. Se la politica non smette di produrre divi televisivi autoreferenziali impegnati ad affabulare per il solo piacere di ascoltarsi senza più avere un minimo legame con la realtà del paese il tasso di incazzatura nel paese aumenterà sempre di più! Buona vita a tutti Gallarate 30 gennaio 2017 Fabrizio Sbardella