David Bowie non morirà mai

riceviamo e pubblichiamo   10 gennaio 2017 di SpazioLiberoBlog di
ROBERTO FIORENTINI ? Martedì 10 Gennaio è un anno che David Bowie ci ha lasciato. Per me che sono un suo fan da quando ero ragazzo, si è trattato di una perdita paragonabile a quella di un vero amico che ti lascia prematuramente. Ma ciò che mi ha davvero sorpreso è stato vedere come il lutto fosse davvero globale. Segno inequivocabile che il “ fenomeno “ Bowie era percepito come importante per la ...

riceviamo e pubblichiamo   10 gennaio 2017 di SpazioLiberoBlog di ROBERTO FIORENTINI ? Martedì 10 Gennaio è un anno che David Bowie ci ha lasciato. Per me che sono un suo fan da quando ero ragazzo, si è trattato di una perdita paragonabile a quella di un vero amico che ti lascia prematuramente. Ma ciò che mi ha davvero sorpreso è stato vedere come il lutto fosse davvero globale. Segno inequivocabile che il “ fenomeno “ Bowie era percepito come importante per la nostra cultura , al di là persino dei suoi meriti musicali. Mi è stato chiesto di raccontare David Bowie con 10 canzoni, per cercare di spiegarlo a chi lo conosce poco o – persino – non lo conosce per niente. Ho accettato con grande piacere, consapevole, però, che è davvero difficile spiegare un musicista che , più di ogni altro, ha cambiato genere, suono, look e persino pelle, più e più volte nel corso della sua carriera, iniziata nel 1967. David Robert Jones , nato nel quartiere popolare di Brixton a Londra l’8 gennaio del 1947, si forma ascoltando il rock dei mods e studiando il sax. Dopo alcune esperienze giovanili incide il primo disco, che passa inosservato. E’ il periodo del flower power, degli hippies e della psichedelia. Il secondo, però, racconta dell’astronauta Major Tom che si perde nello spazio. Ed è subito un successo. Space oddityhttps://www.youtube.com/watch?v=pXSGocWifAg Visto che è impossibile in poche righe raccontare 50 anni di carriera e 25 album, ho scelto di selezionare i pezzi che amo di più , oltre a indispensabili pietre miliari. E quindi dall’album del 1971 Hunky Dory segnalo ben due brani, il primo è semplicemente un capolavoro, l’altro una specie di manifesto ideologico: Life on Mars :   https://www.youtube.com/watch?v=v–IqqusnNQ Changes: https://www.youtube.com/watch?v=xMQ0Ryy01yE Nel 1972 nasce Ziggy, l’immagine iconica di Bowie per eccellenza, quella con il fulmine rosso dipinto sul volto. L’album è The rise and fall of Ziggy Stardust e presenta un personaggio androgino , pesantemente truccato, che gioca sull’ambiguità sessuale e porta al grande successo il glam rock, lanciato qualche anno prima da Marc Bolan dei T.Rex. La canzone che ho scelto è : Ziggy Stardust : https://www.youtube.com/watch?v=Fq8gG3pzMrU Mentre il rock impone le lunghe suite del progressive o l’impegno dei cantautori, Bowie con chitarra , basso e batteria racconta dei suoi personaggi marginali con un rock’n’roll essenziale ed insieme modernissimo. In questi anni ascoltarlo o ascoltare Lou Reed , i Velvet Underground o i Roxy Music significa ricevere critiche. In Italia ti dicevano che eri fascista. Ve lo dico anche per esperienza diretta. Ma torniamo alla musica. Ed alla prima grande svolta. Muore Ziggy e Bowie goes to L.A. a sporcare di funky e di soul la sua musica. E’ il 1975 ed è l’anno di: Young Americans : https://www.youtube.com/watch?v=ydLcs4VrjZQ In questi anni, prima in USA e poi in UK esplode il fenomeno del punk, una musica brutta e cattiva, elementare , fatta di pochi accordi, di chitarre elettriche e di grande energia. Lo slogan è No Future. Il futuro di Bowie, invece, è l’elettronica del cosiddetto periodo berlinese, in collaborazione col grande produttore Brian Enoe che sfocia nella trilogia Low,  Heroes, e Lodger , tre album usciti dal 1977 al 1979 e dai quali ho tratto, naturalmente, Heroes : https://www.youtube.com/watch?v=Tgcc5V9Hu3g Bowie sperimenta con l’elettronica, coi suoni world e non sta fermo un attimo. Recita, dipinge, viaggia in tutto il mondo. Nasce un nuovo grande personaggio, il Duca Bianco, un crooner elegantissimo, un dandy post-moderno, che anticipa il movimento new romantic ed inizia ad investire copiose risorse nei videoclip , che sono la vera novità del momento. Dagli anni ’80 ho scelto due brani molto diversi. Il primo, racconta di nuovo dell’alter ego di Bowie , Major Tom che, nel frattempo è diventato un junkie ( un drogato) Ashes to ashes : https://www.youtube.com/watch?v=CMThz7eQ6K0 Il secondo è uno dei più grandi successi commerciali della carriera di Bowie, Let’s dance : https://www.youtube.com/watch?v=OyVjdQXNs9s   . 9 dischi, non sempre memorabili, sono prodotti nei venti anni che vanno dal 1983 di Let’s dance al 2003. Di questo ventennio “ minore” ho scelto un altro brano in cui , assieme ai Pet Shop Boys, Bowie racconta di nuovo di Major Tom. Hallo spaceboy : https://www.youtube.com/watch?v=OyVjdQXNs9s Poi dieci anni di silenzio, la malattia –anche se non c’è alcuna notizia certa di quando sia iniziata la sua lotta contro il cancro– e nel 2013 il ritorno con un disco straordinario, The Next Day, maturo , amaro e molto complesso. Bissato, tre anni dopo, da un altro capolavoro, uscito, purtroppo,  postumo nel 2016 ed intitolato Blackstar, dove David Bowie racconta il dolore, la malattia e la morte di un astronauta che tanti anni fa perse i contatti con il “ Ground Countrol “: Blackstar : https://www.youtube.com/watch?v=kszLwBaC4Sw Il disco più venduto nel 2016, il suo testamento, un disco difficile che doveva uscire assieme all’altro progetto cui stava lavorando , nonostante la gravissima malattia che poi lo ha stroncato, cioè il musical Lazarus , che è stato presentato , postumo anch’esso, prima a New York ed ora a Londra. Chiudo con il finale di Changes e non spiego perché : Pretty soon now you’re gonna get older /Time may change me / But I can’t trace time.Se non sapete l’inglese : Molto presto sarai un po’ più vecchio / Il tempo può cambiarmi / Ma non riesco a inseguire il tempo. ROBERTO FIORENTINI