I ragazzini che tengono sotto scacco Gallarate
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- 05 febbraio 2017 Area Malpensa Commercio
I ragazzini che tengono sotto scacco Gallarate
Interviste con operatori e clienti della "Cuntrada dal Broeud" che si trovano a convivere quotidianamente con un gruppo di adolescenti che ha deciso di non rispettare le regole. [youtube https://www.youtube.com/watch?v=9MYWP6Hs1eo] Nel pieno centro storico di Gallarate, in via San Giovanni Bosco nella Cuntrada dal Broeud un gruppo di una cinquantina di ragazzi, tutti molto giovani con l'età che va...
I ragazzini che tengono sotto scacco Gallarate
Interviste con operatori e clienti della "Cuntrada dal Broeud" che si trovano a convivere quotidianamente con un gruppo di adolescenti che ha deciso di non rispettare le regole. [youtube https://www.youtube.com/watch?v=9MYWP6Hs1eo] Nel pieno centro storico di Gallarate, in via San Giovanni Bosco nella Cuntrada dal Broeud un gruppo di una cinquantina di ragazzi, tutti molto giovani con l'età che va dai 13 ai 16, anni tengono sotto scacco l’intero quartiere. I residenti sono sorpresi, sconcertati, impauriti loro invece si sentono dei normalissimi ragazzini che vogliono divertirsi, fare bisboccia, stare in gruppo. Fanno un po' di chiasso e molto orgogliosamente difendono il territorio in cui si sentono padroni e lo fanno con aria di sfida. A sentire i residenti invece questi ragazzini bevono, si ubriacano e poi, come normalmente accade quando l'alcol prende il sopravvento, si comportano in maniera aggressiva, infastidendo e provocando coloro che, a loro modo di vedere, sembrano voler limitare quelli che ormai sono dei diritti acquisiti, o a limitare il loro possesso del territorio. Gli adolescenti normalmente hanno dei comportamenti conflittuali con gli adulti, tendono a fare branco, ad individuare le loro figure di riferimento, ad omologarsi in un gruppo in cui si condividono gusti, mode, comportamenti e perfino un linguaggio. A Gallarate in questo momento
è di moda riunirsi in via San Giovanni Bosco, ubbriacarsi e fare chiasso, segnare il territorio e difendersi da coloro che vengono identificati come nemici del branco. I capi branco tracciano il percorso e il gruppo segue e questo comportamento si perde nella notte dei tempi. Quello che è difficile da capire invece è come sia possibile per questi ragazzini avere a disposizione bevande alcooliche e utilizzarle in pieno centro in una città come Gallarate. Probabilmente non hanno le risorse per bere nei locali del quartiere ed è molto più facile che acquistino intere bottiglie nei negozi o nei supermercati, anche se non ce ne sono così tanti adatti alla bisogna nei dintorni, oppure, come sostengono alcuni di loro, il beveraggio se lo portano da casa. Un’altra cosa difficile da capire è come mai nessuno dei loro genitori si accorga dei figli che tornano a casa ubriachi. Una volta puoi pensare ad un banale errore adolescenziale (quanti di noi non ci sono caduti almeno una volta), la seconda volta ti preoccupi, ma la terza non puoi non capire che c’è un problema, un grosso problema e che bisogna correre velocemente ai ripari. Siamo stati tutti adolescenti, e ognuno a modo suo ha fatto errori, ma è difficile fare errori molto grossi senza che gli adulti ti diano una mano, con la loro indifferenza, con la loro cecità o semplicemente con il loro totale disinteresse. Di fronte a questi fenomeni la comunità non può fare molto senza il contributo fondamentale delle famiglie. Carabinieri, poliziotti, vigili urbani possono solo vigilare accertare, identificare, ma certamente non è loro compito educare e formare, né mai potranno farlo. L'effetto vigilanza può diventare addirittura stimolo a fare peggio, ad assumere quegli atteggiamenti di sfida e di ripicca che possono accelerare e facilitare il percorso verso errori ben più gravi.
In questa storia il grande assente è la famiglia. Per risolvere il problema bisogna coinvolgere i genitori, renderli responsabili dei comportamenti dei loro figli che, se abbandonati a sé stessi e sotto l’influsso dei capibranco, non hanno nessuna possibilità di ritrovare la strada. Gallarate 05 febbraio 2017 Fabrizio Sbardella