"E io pago" : è in arrivo l'aumento delle Accise sui carburanti

“E IO PAGO”
Diceva il Principe Antonio De Curtis in arte Totò Un celebre capo mafioso dei nostri tempi ai suoi fidi che gli chiedevano quale fosse la prossima mossa rispondeva sempre: “La prossima mossa è sempre la stessa” Questo vale anche per i nostri governanti: qualunque sia il problema la soluzione è sempre la stessa ed è l’aumento delle tasse. Data l’incapacità cronica di prevedere le necessità di cassa che conduce alle scelte dell’ultimo minuto, il mo...

“E IO PAGO” Diceva il Principe Antonio De Curtis in arte Totò Un celebre capo mafioso dei nostri tempi ai suoi fidi che gli chiedevano quale fosse la prossima mossa rispondeva sempre: “La prossima mossa è sempre la stessa” Questo vale anche per i nostri governanti: qualunque sia il problema la soluzione è sempre la stessa ed è l’aumento delle tasse. Data l’incapacità cronica di prevedere le necessità di cassa che conduce alle scelte dell’ultimo minuto, il modo più semplice di prelevare subito dalle tasche dei contribuenti è l’aumento delle accise. [caption id="attachment_37536" align="alignleft" width="300"] Unione Petrolifera - Diesel[/caption] Pier Carlo Padoan rassicura a Bruxelles i partners europei e con una mossa teatrale toglie l’asso dalla manica per correggere il deficit pubblico del 2016 e annuncia che basta aumentare le accise sul carburante di due o tre punti. La speranza del nostro ministro è quella di tranquillizzare la Commissione, allontanando l’ipotesi di procedure di infrazione, e rassicurare i mercati. La misura può valere un aumento di gettito di 400 milioni di euro ogni centesimo di aumento, non molto, ma sufficienti per coprire i danni derivati dal terremoto stimati in oltre un miliardo di debito. Dal 1935 gli aumenti di accise (temporanei, ma sempre diventati permanenti) sono stati diciotto. [caption id="attachment_37537" align="alignright" width="300"] Unione Petrolifera - benzina[/caption] Il primo riguardava la Guerra di Etiopia del 1935, a seguire, la Crisi di Suez del 1956, il Disastro del Vajont del 1963, l’Alluvione di Firenze del 1966, cinque terremoti e così via compreso il contratto degli autoferrotranvieri del 2004. Il fisco italiano continua a gravare pesantemente sul prezzo dei carburanti con aumenti che sono i più alti d’Europa e secondo le ultime statistiche diffuse dell'Unione petrolifera in Italia il fisco pesa sul prezzo del gasolio per il 62% (record europeo) e per il 65% su quello della benzina (siamo secondi dietro l'Olanda) L’accisa sulla benzina oggi è pari a 728,40 euro per ogni mille litri. Adesso non sarà più un problema approvare la fideiussione per la Ryder Cup e mantenere tutte le promesse fatte agli amici. L’unica cosa che non passa neanche per l’anticamera del cervello dei nostri governanti è quella di cominciare a tagliare tutte le spese vergognosamente inutili che tengono sotto scacco il paese. Gallarate 09 febbraio 2017 Fabrizio Sbardella