Bruno Laganà precisa sui rapporti con Fini e Rauti

riceviamo e pubblichiamo, noi diamo spazio a tutti quelli ci scrivono che si assumono la paternità delle loro dichiarazioni Cortese dott. Criseo, la ringrazio per la piacevole chiacchierata telefonica e di seguitole invio il mio commento all'articolo di ricordi del sig. Mazza: “Mazza quante fesserie” I tre personaggi sarebbero stai “giornalmente” nella sede di via Mancini? Ma se vivevano a Roma… Fini nel ’73 non aveva incarichi nazionali e non si spostava da via Sommacampagna (sede del FdG do...

riceviamo e pubblichiamo, noi diamo spazio a tutti quelli ci scrivono che si assumono la paternità delle loro dichiarazioni Cortese dott. Criseo, la ringrazio per la piacevole chiacchierata telefonica e di seguitole invio il mio commento all'articolo di ricordi del sig. Mazza: “Mazza quante fesserie” I tre personaggi sarebbero stai “giornalmente” nella sede di via Mancini? Ma se vivevano a Roma… Fini nel ’73 non aveva incarichi nazionali e non si spostava da via Sommacampagna (sede del FdG dove ricopriva un incarico nella Corporazione studentesca) e Rauti “viveva” in via degli Scipioni alla Libreria Europa, l’esigenze ed i compiti di segretario del partito confinavano Almirante di norma a via Quattro Fontane..:) La malattia del sig. Mazza sii chiama fabulazione ed è grave..:). Questo è il commento, posso aggiungere che la mia amicizia con G. Fini risale al 1971 e che sono stato organico al partito con vari incarichi fino al 1981 prima corporazione studentesca (in via Sommacampagna con Fini, segretario provinciale Teodoro Buontempo), fiduciario d'istituto, poi nel FUAN giunta romana, segretario della sezione Monteverde e grafico per innumerevoli manifesti nonchè realizzatore della testata "Linea" di Pino Rauti e relativo progetto grafico. Rauti che vedevo regolarmente in via degli Scipioni in quanto, per arrotondare il poco denaro che avevo da studente, lavoravo come commesso in libreria incontrando Pino Rauti, li sì quotidianamente, ed intessendo anche un amicizia personale con la sua famiglia, la moglie Brunella, le figlie Alessandra ed Isabella. Per quanto riguarda Almirante ho avuto modo di parlarci personalmente molte volte, mai in confidenza, per ragioni che riguardavano i miei ruoli nel partito e non mi ricordo di "barzellette sporche" ma di un uomo serio ed affabile che aveva come unico vezzo (per quel poco che ho potuto constatare) di avere uno scudetto della juventus appeso sulla spalliera della sedia dove sedeva alla scrivania di segretario prima a Via Quattro Fontane poi a via della Scrofa. Se vogliamo dirla tutta pare paradossale se non impossibile, non solo la quotidiana frequentazione della sede di via Mancini a Milano, anche l'assenza di Servello a questi pranzi. Al sig. Mazza manca qualche informazione e chissà dove e quando, se non a livello onirico, ha vissuto ciò che racconta. Bruno Laganà