Sciacalli all’opera nei comuni del cratere sismico

120 illecite richieste del Contributo di Autonoma Sistemazione accertate dalla Guardia di Finanza di Camerino per un totale di 500 mila euro di contributi indebitamente percepiti, eseguiti 120 mila euro di sequestri.

La Guardia di Finanza di Camerino ha accertato circa mezzo milione di euro di Contributo di Autonoma Sistemazione indebitamente percepiti, denunciando 120 persone per illecite richieste ed eseguendo sequestri per un totale di oltre 500.mila euro.
Sono questi i numeri dell’Operazione “ANUBI”, condotta dai finanzieri della Tenenza di Camerino a partire dai primi mesi di erogazione del Contributo di Autonoma Sistemazione.
Già i primi accertamenti avevano fatto emergere importanti anomalie, facendo scattare un campanello d’allarme ed innescare una capillare rete di controlli sulle istanze presentate.
Le anomalie sono per lo più legate al fatto che molti dei Comuni inseriti nel “cratere” sismico, sono mete turistiche e di villeggiatura, sia estive che invernali, con la conseguente presenza di numerose seconde case, vissute solamente per brevi periodi dell’anno da persone aventi, in realtà, la dimora e gli interessi principali in altre località, in Italia o all’estero.
È, di fatto, in questo contesto che ha avuto la sua genesi l’operazione di servizio, condotta attraverso l’esame di autodichiarazioni e riscontro dei dati dichiarati dai singoli richiedenti il contributo con indagini di polizia giudiziaria, dapprima di iniziativa e successivamente coordinate dal Procuratore della Repubblica di Macerata – Dott. Giovanni Giorgio.
Le indagini svolte, hanno fatto emergere una moltitudine di soggetti, i quali avevano dichiarato falsamente di essere in possesso dei requisiti normativamente previsti, ovvero di essere stati costretti a trovare una nuova sistemazione alloggiativa, in quanto la propria abitazione era risultata inagibile a causa del sisma.
In realtà, si è appurato che, già da prima degli eventi sismici del 2016, alcuni vivevano e lavoravano in altre località, perfino fuori Regione, altri avevano addirittura concesso l’abitazione in locazione a studenti universitari e/o lavoratori, altri ancora, al fine di far lievitare il contributo, avevano inserito nella domanda la presenza di parenti e/o affini che in realtà vivevano stabilmente già da diversi anni altrove (in alcuni casi all’estero) per motivi di lavoro e/o studio.
A questi vanno aggiunti, inoltre, coloro che hanno continuato a vivere stabilmente presso la propria abitazione, pur dichiarando di alloggiare altrove. Complessivamente, sono 120 le persone denunciate all’Autorità Giudiziaria per aver illecitamente percepito oltre mezzo milione di euro di contributi per l’autonoma sistemazione.
Mentre ammontano ad oltre 120.000 euro le somme già sequestrate. L’operazione evidenzia il costante presidio della Guardia di Finanza nel settore della Spesa Pubblica, a tutela dei cittadini onesti rispettosi delle regole.