Parigi, orrore allo zoo, ucciso rinoceronte per rubare corno

COMUNICATO STAMPA
Parigi, orrore allo zoo, ucciso rinoceronte per rubare corno. L’animale è stata abbattuto e il suo corno asportato da sconosciuti, penetrati nella notte in uno zoo alle porte della capitale   Ucciso barbaramente un rinoceronte bianco da ignoti penetrati nella notte tra lunedì e martedì nello zoo di Thoiry, alle porte di Parigi. Vittima del folle gesto è stato Vince, questo il nome dell'animale, un maschio di cinque anni, ucciso da tre ...

COMUNICATO STAMPA

Parigi, orrore allo zoo, ucciso rinoceronte per rubare corno. L’animale è stata abbattuto e il suo corno asportato da sconosciuti, penetrati nella notte in uno zoo alle porte della capitale   Ucciso barbaramente un rinoceronte bianco da ignoti penetrati nella notte tra lunedì e martedì nello zoo di Thoiry, alle porte di Parigi. Vittima del folle gesto è stato Vince, questo il nome dell'animale, un maschio di cinque anni, ucciso da tre colpi d’arma da fuoco alla testa. Il suo corno, inoltre, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “”, è stato asportato con una sega elettrica. La carcassa dell’animale è stata scoperta stamani, martedì, dai guardiani, all’interno della porzione del parco chiamata “riserva africana”. Secondo quanto riferisce il sito web di Le Parisien, una o più persone hanno forzato un portone sul retro dello zoo, prima di raggiungere e uccidere l’animale. Secondo gli esperti, pare sia la prima volta che accade una cosa del genere in uno zoo d'Europa. In genere, i ladri sottraggono i corni nelle vendite all'asta o in altri luoghi di esposizione.Iil corno è stato prelevato forse per essere venduto sul mercato nero in quanto considerato afrodisiaco, soprattutto in Cina. Il suo valore è di circa 30-40'000 euro. L’inchiesta è stata affidata alla gendarmeria locale. Si ignora per il momento il calibro e il tipo di arma con il quale il rinoceronte è stato abbattuto. Vince era arrivato nel parco di Thoiry nel 2015. Nessuno si sarebbe mai immaginato una fine del genere. Lecce, 7 marzo 2017                                                                                                                                                                                             Giovanni D’AGATA