Migliaia di Levrieri vengono condannati a morte in Spagna
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- 04 febbraio 2017 Agricoltura e Ambiente Area Malpensa
Nicolas Morin-Forest 2 E’ uno scandalo che si ripete. Ogni anno, nel mese di febbraio, migliaia di Levrieri vengono condannati a morte in Spagna nel momento in cui la stagione di caccia si conclude. Conosciuti come “Galgos”, si tratta della razza prediletta dai cacciatori spagnoli che li fanno riprodurre in modo incontrollato nel corso dell’anno. Alla chiusura della stagione di caccia, se considerati troppo vecchio o già “usati”, o se i proprietari non vogl...
Bisogna capire che i Galgos non hanno alcun valore in questo paese, questi cani vengono allevati in massa e i soggetti più giovani o prestanti rimpiazzeranno quelli che hanno già partecipato a due o tre stagioni di caccia.Fonte: LévrierSansFrontières Grazie alla pianificazione di una riproduzione eccessiva, è facile per i cacciatori sostituire gli esemplari più vecchi. Solo quelli che sono stati più validi durante la stagione hanno qualche possibilità di essere riutilizzati in quella successiva. Fonte: LévrierSansFrontières Le associazioni si mobilitano e intervengono in loco In Spagna, Italia, Francia, sono numerose le associazioni che denunciano il massacro e si mobilitano per recuperare i sopravvissuti. Tra queste, l’associazione ENPA Progetto Spagna, fondata nel 2010 dall’attuale responsabile del progetto Gilberto Donghi. Per sottrarre gli animali all’atroce destino, la rete di volontari che aderisce al progetto organizza ogni anno almeno dieci spedizioni nella penisola iberica. Grazie alla collaborazione con due associazioni locali, Galgos en Familia (Malaga) e ACUNR – Animales cun un nuevo rumbo – (Madrid), circa 100 Levrieri arrivano annualmente in Italia e iniziano una nuova vita con le famiglie che desiderano offrigli un secondo inizio. Proprio sabato 4 febbraio, è atteso a Bergamo l’arrivo di sette Levrieri e un Terrier recuperati nella 61° missione. E’ giusto sottolineare la presenza del Terrier per ricordare che non solo i Levrieri trovano la morte a causa della barbara tradizione, ma anche altre razze di cane, vittime silenziose di cui si parla meno perché appartenenti a razze considerate “più comuni”. Se siete interessati a conoscere il loro operato o adottare un animale sfuggito alla barbarie, potete recarvi qui.
L’associazione ENPA Progetto Spagna all’arrivo dei Galgos salvato nella 60° spedizione, nel dicembre 2016. Fonte: ENPA Progetto Spagna
57.000 firme contro il massacro Il 1 febbraio, decretato come “Giornata Mondiale del Galgo”, l’associazione francese Fondation Brigitte Bardot ha ricordato a gran voce l’orrore di questa tradizione con un messaggio su Facebook:In nome della “tradizione”, un cacciatore può uccidere il cane se non lo ritiene abbastanza bravo nel catturare le prede. In quel caso, questi animali sono vittime di atroci torture per “lavare” l’onore di colui che si definisce il suo padrone. La Fondation Brigitte Bardot lotta da anni per chiedere che venga abolita.L’anziana attrice aveva già scritto al re di Spagna nel 2016 e aveva lanciato una petizione per ottenere la fine del massacro. Per firmarla, cliccate qui. fonte: http://www.holidogtimes.com/