La storia del torrente Margorabbia secondo l'associazione Aisu

La triste storia che si sta intessendo sul nostro torrente Margorabbia ci fa capire che parlare di “energie rinnovabili” non è di per sé garanzia di vero sviluppo. Non è sufficiente, infatti, preparare un progetto rispettando i percorsi burocratici previsti dalla normativa. Occorre valutarne la coerenza con il rispetto dell’ambiente, con le possibili conseguenze, con l’efficacia complessiva dell’azione. Si tratta innanzitutto di “ecologia mentale”. Tra noi e il territorio in cui viviamo c’è u...

La triste storia che si sta intessendo sul nostro torrente Margorabbia ci fa capire che parlare di “energie rinnovabili” non è di per sé garanzia di vero sviluppo. Non è sufficiente, infatti, preparare un progetto rispettando i percorsi burocratici previsti dalla normativa. Occorre valutarne la coerenza con il rispetto dell’ambiente, con le possibili conseguenze, con l’efficacia complessiva dell’azione. Si tratta innanzitutto di “ecologia mentale”. Tra noi e il territorio in cui viviamo c’è un rapporto intimo di reciprocità. Occorre qui fare un breve riassunto di questa storia. Questa soluzione tecnica è fortemente invasiva dal punto di vista ambientale, paesaggistico ed idraulico, in una zona che ha visto nel recente passato parecchie esondazioni con danni gravissimi per la popolazione della frazione di Cucco-Riviera Una società privata ha chiesto la concessione per l’utilizzo a scopo idroelettrico dell’acqua del fiume Margorabbia. Il progetto prevede la costruzione di due mini centrali idroelettriche, una a 300 metri dall’altra, su proprietà di terzi e quindi con conseguente procedura di esproprio da parte degli enti pubblici competenti, essendo l’opera di interesse pubblico perché finalizzata alla produzione di energia pulita. Nell’autunno 2014 parte della popolazione è stata sfollata a causa di una piena improvvisa del fiume. Le due centrali prevedono la creazione di uno sbarramento sull’alveo del fiume, tale da innalzare il livello dell’acqua di circa 2 metri e convogliarla in un canale laterale ove è installata una turbina Kaplan. foto reperita su internet, nel caso di rivendicazione del copyright sarà rimossa