GUARDIA DI FINANZA DI VARESE: EVASIONE FISCALE PER OLTRE 1,5 MILIONI DI EURO ED ESPORTAZIONE DI CAPITALI. NEI GUAI UN COMMERCIALISTA

Comando Provinciale della Guardia di Finanza Varesefebbraio 2017 GUARDIA DI FINANZA DI VARESE: EVASIONE FISCALE PER OLTRE 1,5 MILIONI DI EURO ED ESPORTAZIONE DI CAPITALI. NEI GUAI UN COMMERCIALISTA. Il Gruppo della Guardia di Finanza di Varese, nell’ambito della più generale azione di contrasto ai fenomeni di evasione fiscale (nazionale ed internazionale) e delle frodi tributarie, ha scoperto un consulente fiscale, domiciliato nella provincia di Varese che, a fronte di dichiarazioni fiscali p...

Comando Provinciale della Guardia di Finanza Varesefebbraio 2017 GUARDIA DI FINANZA DI VARESE: EVASIONE FISCALE PER OLTRE 1,5 MILIONI DI EURO ED ESPORTAZIONE DI CAPITALI. NEI GUAI UN COMMERCIALISTA. Il Gruppo della Guardia di Finanza di Varese, nell’ambito della più generale azione di contrasto ai fenomeni di evasione fiscale (nazionale ed internazionale) e delle frodi tributarie, ha scoperto un consulente fiscale, domiciliato nella provincia di Varese che, a fronte di dichiarazioni fiscali per importi relativamente esigui, ha omesso di indicare redditi per oltre 1.500.000 euro, nonché esportato illecitamente capitali, nella vicina Confederazione Elvetica, per oltre 1 milione 800 mila euro. Il professionista, titolare di un avviato studio che si avvaleva anche di tre collaboratori, presentava infatti dichiarazioni riportando introiti per valori oscillanti, fra i 20.000 ed i 40.000 euro, a dispetto di una vastissima platea di clienti e dei ruoli dirigenziali rivestiti in diverse società, alcune delle quali a lui direttamente riconducibili. A seguito di mirate analisi investigative, le Fiamme Gialle, oltre alla sproporzione fra la capacità reddituale e le dichiarazioni, hanno concentrato l’attenzione sul facoltoso stile di vita del professionista intestatario di numerosi immobili, macchine di grossa cilindrata ed addirittura di un’imbarcazione da diporto, ceduta nel 2016 durante le fasi della verifica fiscale. Non solo: ulteriore “campanello d’allarme” ha rappresentato l’iscrizione all’A.I.R.E. (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), in quanto collaudato espediente spesso utilizzato per sfuggire all’imposizione fiscale in Italia. Le attività ispettive, svoltesi anche mediante l’ausilio delle indagini finanziarie, hanno permesso di ricostruire il reale volume d’affari del commercialista, con un’imposta sul reddito evasa per circa 600.000 euro ed IVA non versata all’Erario per circa 300.000 euro, per un totale di 900.000 euro. Inoltre, grazie ad una autonoma attività di intelligence e di controllo economico del territorio è stato possibile ricondurre la residenza fiscale in Italia, atteso che il centro permanente degli interessi del soggetto di riferimento (legami personali, patrimoniali, sociali e sanitari) era da ricondurre sul territorio nazionale. In effetti, tutta una serie di elementi di fatto e di diritto, hanno permesso di costituire un quadro indiziario tale da considerare fittizio il trasferimento della residenza in Svizzera. Nel corso delle indagini, è stata inoltre rinvenuta della documentazione attestante la proprietà di un immobile anche in Svizzera ed elementi attestanti l’esportazione di capitali fra il 2012 ed il 2016 di oltre 1 milione 800 mila euro, mai indicati nell’apposito quadro RW della dichiarazione dei redditi. Un patrimonio, dunque, totalmente sconosciuto al Fisco, su cui ora il professionista dovrà pagare imposte e sanzioni. Al termine della verifica, il responsabile è stato segnalato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, per il reato di dichiarazione infedele (art. 4 D.Lgs. 74/2000). L’attività condotta dai finanzieri del Gruppo di Varese costituisce un’ulteriore testimonianza dell’impegno e dell’attenzione che il Comando Provinciale Varese pone al contrasto all’evasione fiscale, anche a carattere transnazionale, ed ai fenomeni di esterovestizione e fittizio trasferimento della residenza in Paesi a fiscalità privilegiata; illeciti, questi, in grado di arrecare un notevole danno sociale, depauperando le casse dello Stato a detrimento, in ultima analisi, di tutta la collettività, con particolare riguardo ai cittadini onesti ed ai contribuenti che rispettano le regole.