TAP: FRATELLI D’ITALIA “ACCANTO AI SALENTINI, LOTTA SENZA BANDIERE!”

TAP: FRATELLI D’ITALIA “ACCANTO AI SALENTINI, LOTTA SENZA BANDIERE!” Signore: “Opera inutile, noi dalla parte di chi non si arrende allo stupro del territorio” “Stiamo assistendo ad una bruttissima pagina di storia salentina” spiega Pierpaolo Signore – Portavoce Provinciale di Fratelli d’Italia AN “una pagina in cui si legge di fratelli che manifestano pacificamente perché non si rassegnano alla violenza inflitta alla nostra terra che trovano di fronte fratelli costretti a vestire la tenuta a...

TAP: FRATELLI D’ITALIA “ACCANTO AI SALENTINI, LOTTA SENZA BANDIERE!” Signore: “Opera inutile, noi dalla parte di chi non si arrende allo stupro del territorio” “Stiamo assistendo ad una bruttissima pagina di storia salentina” spiega Pierpaolo Signore – Portavoce Provinciale di Fratelli d’Italia AN “una pagina in cui si legge di fratelli che manifestano pacificamente perché non si rassegnano alla violenza inflitta alla nostra terra che trovano di fronte fratelli costretti a vestire la tenuta antisommossa con caschi e manganelli. È lo spaccato della attuale società: poveri contro poveri, lo Stato assente e non curante o, nel migliore dei casi, mandante delle cariche che le Forze dell’Ordine hanno ordine di fare, come succede a San Basilio,su ragazzi -ieri al presidio erano presenti giovani degli Istituti Superiori, su rappresentanti delle istituzioni – sindaci, consiglieri e parlamentari, su anziani.” Al presidio NOTAP ieri hanno sfilato decine di agenti di Polizia, Esercito, Carabinieri, Guardia di Finanza, circa un centinaio in tenuta antisommossa, un elicottero sorvolava l’area. “Noi reputiamo il progetto di TAP inutile alla nostra terra ed alla nostra Nazione e ci poniamo tanti interrogativi sulle opportunità ambientali, politiche, sociali, o di approvvigionamento energetico. Partiamo da qua: tra i più fantasiosi slogan c’è quello che vuole TAP nostro liberatore dalla schiavitù energetica. Noi ci chiediamo come possa liberarci il gas azero dalla “schiavitù” russa se loro sono i primi ad essere costretti a comprare gas proprio dai russi. Fonti autorevoli, inoltre,spiegano che entro il 2023 i giacimenti di gas dell’Azerbaijan dovrebbero esaurirsi: non possiamo non chiederci quanto quest’opera possa, dunque, essere utile. Sorge anche un interrogativo politico: il rapporto tra governo italiano e governo azero, non certo famoso alla comunità internazionale in tema di diritti umani, su quali figure ruota?” incalza Signore. “Riteniamo, inoltre, insormontabili” continua Cristian Benvenuto, Dirigente Regionale di Dipartimento di Fdi An “alcune carenze progettuali. Per realizzare il tunnel dove verrà adagiato il tubo di TAP si vorrebbe, da progetto, utilizzare la tecnica del microtunneling. Assurdo, se pensiamo che tale tunnel avrà il diametro di tre metri. La lunghezza indicata nel progetto apparrebbe inadeguata secondo quanto imposto a livello ministeriale. Per ottemperare a questa particola represcrizione, TAP dovrebbe allungare il tunnel di 130 mt, che significherebbe anche un aumento di profondità marina. Stando alla documentazione tecnica presentata da TAP, per realizzare l’opera secondo questi nuovi, criteri andrebbe rimosso parte dello scoglio sottostante, tagliandolo in verticale per circa 100 mt. Passiamo, così, alla conformazione del suolo e del sottosuolo. Secondo uno studio effettuato dalla società E.on, ex socia TAP che ha successivamente venduto le proprie azioni, il sottosuolo è perlopiù sabbioso e argilloso e all’interno di esso è stata rilevata una anomalia morfologica compatibile con una cavità carsica: in effetti, la zona del Bosco di San Basilio è nota per presentare grotte e fenomeni carsici. Considerando, dunque il peso di tutte le infrastrutture che bisognerà costruire, è plausibile un rischio di sprofondamento dell’intera opera. L’unica soluzione possibile prospettata nello studio sarebbe quella di riempire le cavità carsiche con del cemento armato. I carotaggi che sono stati fatti a 30 metri di profondità non hanno rilevato presenza di roccia. Come farà, dunque, a reggere in piedi per venticinque anni? E se dovesse non reggere e l’acqua del mare entrasse a contatto con la falda acquifera? Parliamo di danni irreversibili: nella rete idrica delle utenze domestiche entrerebbe acqua salata. Questo è, chiaramente, uno dei peggiori scenari se non teniamo presente quello apocalittico in cui, in caso di rottura della tubazione del gasdotto, le cavità carsiche si riempirebbero di metano.” “Questa – conclude Signore – non è la battaglia del cuore contro la ragione: questa è la battaglia di cuore e ragione contro interessi personali di pochissimi. Tra quei pochissimi non c’è nessun cittadino italiano per bene. Noi siamo portati per DNA a lottare per la giustezza, che purtroppo non è sempre la giustizia. Noi, in questo scenario, siamo dove dobbiamo essere: dalla parte del cuore, dalla parte della ragione, con tutti i cittadini salentini e, spero, italiani che non si arrenderanno mai alla svendita ed allo stupro del loro territorio.”