Ce la possiamo fare a farcela!

Ce la possiamo fare a farcela!, il paese questa volta ha lanciato un messaggio chiaro e mai come adesso c'è la possibilità di ripartire Le clausole di salvaguardia sono state introdotte per la prima volta con la manovra del luglio 2011 (DL.98) dal governo Berlusconi/Lega Nord (8/5/2008-12/11/2011) che in un momento di esaltazione si impegnò liberamente a reperire ben 20 miliardi di euro pena l’obbligo di tagli alla spesa pubblica, aumento delle aliquote Iva e delle accise e u...

Ce la possiamo fare a farcela!, il paese questa volta ha lanciato un messaggio chiaro e mai come adesso c'è la possibilità di ripartire

Le clausole di salvaguardia sono state introdotte per la prima volta con la manovra del luglio 2011 (DL.98) dal governo Berlusconi/Lega Nord (8/5/2008-12/11/2011) che in un momento di esaltazione si impegnò liberamente a reperire ben 20 miliardi di euro pena l’obbligo di tagli alla spesa pubblica, aumento delle aliquote Iva e delle accise e un taglio lineare alle agevolazioni fiscali. Per confermare la narrativa poco lusinghiera dei nostri esecutivi che circola nel resto del mondo, il governo Berlusconi/Lega, alle prese con una vera e propria crisi dei conti pubblici, per poter approvare le misure previste dalla manovra, stringe un patto con l’Unione Europea già da principio è assolutamente impossibile da rispettare. L’ infelicissimo impegno che porta le firme di tre grandi statisti come Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi e Giulio Tremonti segnò anche l’inizio del calvario non ancora concluso e celebrato dai governi di Mario Monti (16/11/11-21/12/12), di Enrico Letta (28/4/13-14/2/14), di Matteo Renzi (22/2/14-7/12/16) e infine di Paolo Gentiloni (12/12/16-in carica). I tagli non sono mai stati fatti, la tassazione (centrale o locale) è aumentata a dismisura e le clausole sono state continuamente riconfermate e rinviate fino all’ultima manovra, la Legge di Bilancio 2018 a firma Gentiloni/Padoan, che ha sterilizzato le clausole per l’ennesima volta e per un altro anno, buttando nel cesso altri 15miliardi di euro. La panacea è però temporanea perché l’aumento delle aliquote Iva e l’attivazione delle clausole di salvaguardia partirà dal 1°gennaio 2019, per concludere il suo cammino crudele, ma concordato da tutti i governi post Berlusconi, che si concluderà nel 2021. L'Iva al 10% salirà al 13% e quella al 22% salirà al 25% e per quest'ultima poi vi sarebbe un ulteriore incremento pari allo 0,9%. Questo è lo stato dell’opera di un paese che è andato avanti con televendite di pentole (purtroppo tutte bucate) senza che nessuno affrontasse i problemi veri di questo paese dei balocchi. La marmellata adesso è finita e sono rimaste solo le dita impastate da leccare, ma questa volta il paese si è espresso in maniera molto chiara, anzi “i paesi” si sono espressi. Superando i confini pensati da Umberto Bossi con il Vallo Padano il paese si è diviso nettamente in due con un semplice tratto di matita nelle urne. Il nord si affida alla Lega di Matteo Salvini e il sud punta sul M5S di Luigi di Maio, mentre di tutti gli altri non abbiamo più notizie. La campagna elettorale è finita, chi ha dato ha dato e chi ha avuto ha avuto, “scurdammoce o passato” e pensiamo al futuro. Negli ultimi decenni non c’era mai stata nel nostro paese una situazione come quella attuale con due movimenti quasi nuovi, o perlomeno poco usati, che hanno alle proprie spalle un consenso così diffuso e così geograficamente determinato. Se i due giovani leader avessero il coraggio, o la follia, di chiudere le televendite elettorali e, armati di realismo e buona volontà, con la dovuta dose di modestia, decidessero di partire da quello che hanno in comune, rimandando a dopo le dispute sulle cose non condivise, forse il paese avrebbe veramente la possibilità di ripartire. La presunzione e l’arroganza sono doti da quaquaraqua, gli statisti veri hanno bisogno di modestia e di realismo. Buon lavoro a tutti voi che da pochi giorni siete stati delegati a SERVIRE quelli che vi hanno dato fiducia. Alpago 8 marzo 2018 Fabrizio Sbardella