Momodou Diallo, l'aggressore del poliziotto alla stazione Centrale di Milano, sarà espulso
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- 21 luglio 2017 Altri Comuni
Momodou Diallo. Crescono la rabbia e l’indignazione non solo delle forze dell’Ordine:Poliziotto aggredito con il coltello, immigrato subito in libertà, il Coisp: “Impossibile fare sicurezza se non si garantisce la serietà e la severità della risposta del sistema. Si attende evidentemente il prossimo morto…” Lo stato quello con la S maiuscola, deve tramite i tribunali, difendere la libertà e i diritti dei suoi cittadini soprattutto coloro che tutti i giorni rischiano ...
Momodou Diallo. Crescono la rabbia e l’indignazione non solo delle forze dell’Ordine:Poliziotto aggredito con il coltello, immigrato subito in libertà, il Coisp: “Impossibile fare sicurezza se non si garantisce la serietà e la severità della risposta del sistema. Si attende evidentemente il prossimo morto…” Lo stato quello con la S maiuscola, deve tramite i tribunali, difendere la libertà e i diritti dei suoi cittadini soprattutto coloro che tutti i giorni rischiano per strada, per l’incolumità di tutti noi. L’interpretazione del magistrato da quello che il sottoscritto ha capito e’ che il poliziotto non era in pericolo di vita avendo il corpetto anti-proiettili e comunque non un colpo «univocamente finalizzato a causare la morte del poliziotto». Sia quello che sia, al di là dei formalismi giuridici che in questi casi pesano e non poco, in quanto incomprensibili al popolo, la realtà e’ che il tipaccio era pericoloso: «sono pronto a morire per Allah») e colpiva ripetutamente il poliziotto. Diallo «con mossa repentina si sia girato, abbia effettuato una torsione col corpo e colpito un poliziotto all’altezza della parte superiore della schiena protetta dal giubbotto antiproiettile» (quattro giorni di prognosi per escoriazioni), venendo disarmato mentre «tentava invano di sferrare nuovi volpi». Così viene riportato, come se fosse meno grave la sua azione, Domenico Pianese, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, commenta indignato: “Un sistema in cui la vita di un Servitore dello Stato vale poco o nulla, in cui chi si aggira armato in mezzo alla strada menando fendenti e aggredendo un poliziotto torna tranquillamente in libertà, in cui una persona che non ha i requisiti per restare in Italia viene espulsa sulla carta ma rimane nel paese ancora e ancora senza che si riesca ad ottemperare ai provvedimenti dell’Autorità, con ciò dimostrando che ancora una volta alle parole non seguono i fatti per chi delinque, è un sistema che davvero dimostra di non meritare i nostri quotidiani sacrifici. Si aspetta con assoluta non chalance che ci scappi il morto ammazzato dall’ennesimo soggetto già ben noto alle Forze dell’Ordine che non si trova in carcere o non è stato espulso, cosa che si è già verificata in Italia. E’ davvero vergognoso”. Liberato per essere poi alla fine espulso, questo e’ il destino. Il suo atto quindi non avrà punizione? “Ogni volta che un irregolare non viene espulso come dovrebbe, tornando di fatto libero di andare esattamente dove vuole e di tramutarsi in uno dei tanti ‘fantasmi’ che si aggirano per il Paese – aggiunge Pianese -, oppure che un condannato non viene mandato in carcere come dovrebbe o che un soggetto pericoloso non viene ‘neutralizzato’ per garantire la sicurezza altrui, non si fa altro che vanificare totalmente il nostro lavoro, che già è delicato e difficile e che comporta rischi continui e gravissimi per noi. E’ indispensabile ripensare alcuni meccanismi che, di fatto, contrastano con l’esigenza di garantire sicurezza e legalità ai cittadini che ne hanno un sacrosanto diritto, e che aumentano esponenzialmente i rischi che dobbiamo fronteggiare esponendoci continuamente a pericoli che non di rado potrebbero essere evitati o ridimensionati. Noi continuiamo a compiere il nostro dovere irremovibili, ma è impossibile fare sicurezza se il sistema Stato non garantisce serietà, con coerenza, fermezza e severità alla sua azione complessiva”. Il fatto che venga espulso senza espiare la pena per quanto ha compiuto nel nostro Paese, e’ ingiusto e può dare adito ad altri comportamenti delinquenziali e spingere altri a gesti simili, sicuri di essere impuniti. Si può andare avanti così? GIUSEPPE CRISEO Varese Press