Longhin. Si vogliono tutelare coloro che vengono da fuori e non rispettano le nostre leggi
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- 19 febbraio 2018 Altri Comuni
Si vogliono tutelare coloro che vengono da fuori e non rispettano le nostre leggi“La nostra società sta andando all'incontrario. Sembra ormai si vogliano tutelare maggiormente coloro che vengono da fuori e non rispettano le nostre leggi, creando problemi di sicurezza, rispetto agli italiani in difficoltà, che dovrebbero essere in cima alle priorità delle istituzioni”. È duro il commento di Giuseppe Longhin, candidato al Consiglio regionale della Lombardia...
Si vogliono tutelare coloro che vengono da fuori e non rispettano le nostre leggi“La nostra società sta andando all'incontrario. Sembra ormai si vogliano tutelare maggiormente coloro che vengono da fuori e non rispettano le nostre leggi, creando problemi di sicurezza, rispetto agli italiani in difficoltà, che dovrebbero essere in cima alle priorità delle istituzioni”. È duro il commento di Giuseppe Longhin, candidato al Consiglio regionale della Lombardia per la Lega, che interviene sul problema immigrazione in provincia di Varese. Longhin ricorda i casi, avvenuti negli ultimi due anni, dell'invasione del Municipio di Somma Lombardo da parte dei migranti e quindi degli atti di vandalismo, sempre a Somma, da parte di un migrante. Quindi risponde alle dichiarazioni, uscite oggi sulla stampa, di don Gabriele Giola. “Continuo a non comprendere questo buonismo a cardiogramma – commenta Giuseppe Longhin -, dove quando ad avere bisogno è un ragazzo africano di 20 anni il cuore batte a mille, mentre si smorza di colpo quando a chiedere aiuto è un 50enne disoccupato, con 2 figli a carico residente in provincia di Varese. Innanzitutto, apprezzo l’onestà intellettuale di don Gioia, ma sbaglia a chiamare profugo chi non è stato riconosciuto tale dalla apposita commissione e sbaglia a dire che non li abbiamo aiutati. Se da due anni sono ospiti della cooperativa Intreccio, significa che abbiamo speso 26 mila euro cadauno, mi sembra una cifra ragguardevole e che dimostra che i varesini e i cassanesi in questo caso non sono poi così tanto “cattivi”. Aggiungo che se come si legge nell’articolo “arrivano da un paese senza elettricità e acqua” avrebbero potuto portare qui anche i loro genitori o fratelli, cosa che il 50nne disoccupato italiano avrebbe sicuramente fatto”. “Non commento poi le dichiarazioni del sindaco Bellaria che dà meriti al Pd riguardo la segnalazione di presunte “irregolarità” nei Cas, segnalazioni arrivate ben dopo le mie e ricordo, come si può leggere negli articoli dell'anno scorso, quando Bellaria criticò le mie dichiarazioni. Bellaria confonde inoltre Cas (Centri Accoglienza Speciali) con Sprar (Servizio Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), parlando di percentuali di assegnazione che sono riferite solo per lo Sprar (3 ogni 1000 abitanti) e non per i Cas (dove non esiste un limite di assegnazioni)”, conclude Longhin.