Urbino, Sgarbi: «Mai più in Consiglio comunale: nella Sinistra barbari che negano l'evidenza»
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- 30 luglio 2016 Altri Comuni Italia
Urbino, Sgarbi: «Mai più in Consiglio comunale: nella Sinistra barbari che negano l'evidenza» «Ci dev'essere una Sinistra malata a Urbino, e non solo di strabismo politico, se in tutte le Marche mi chiama a fare mostre e mi onora (come a Osimo e a Loreto, e mi commissiona uno spettacolo su Caravaggio a Pesaro) mentre a Urbino m'insulta, accuratamente evitando di entrare nel merito delle mie iniziative» ROMA - Vittorio Sgarbi annuncia che non parteciperà più alle sedute del Consiglio Comunale ...
Urbino, Sgarbi: «Mai più in Consiglio comunale: nella Sinistra barbari che negano l'evidenza» «Ci dev'essere una Sinistra malata a Urbino, e non solo di strabismo politico, se in tutte le Marche mi chiama a fare mostre e mi onora (come a Osimo e a Loreto, e mi commissiona uno spettacolo su Caravaggio a Pesaro) mentre a Urbino m'insulta, accuratamente evitando di entrare nel merito delle mie iniziative» ROMA - Vittorio Sgarbi annuncia che non parteciperà più alle sedute del Consiglio Comunale di Urbino, la città ducale di cui è assessore alla Rivoluzione. «In considerazione dell'arroganza, della maleducazione e della mancanza di risposte a fronte di domande vere e civili sull'attività degli assessorati alla Cultura delle precedenti amministrazioni guidate dalla Sinistra - osserva Sgarbi - e offeso dalla indegnità istituzionale del consigliere Sestili e dei suoi compagni, mi "dimetto" dal Consiglio Comunale di Urbino e non parteciperò più ad alcuna riunione che non rispetti le regole minime (che non vogliono dire parolacce sì, parolacce no) del confronto politico sulle cose. I riferimenti alla mia persona d'irrazionali insulti e le battute, non hanno nulla a che fare con l'attività di assessore alla Cultura, che è la sola materia di giudizio. Io mi sono limitato a illustrare i miei rapporti con il Comune di Pesaro e con la Galleria Nazionale di Urbino, e a confrontare l'attività del mio assessorato con qello delle precedenti amministrazioni guidate dalla Sinistra. Avendo preso coscienza che si vuole parlare di altro, evitando la sostanza della produzione di un assessorato, senza peraltro alcun onere di spesa per le casse comunali, ed essendo stato assente (visto che si fa riferimento sempre e soltanto alla mia persona) anche per seri problemi di salute, non intendo ammalare la mia ragione nel confronto con barbari che negano l'evidenza e giudicano non l'attività ma lo "struscio" di un assessore. Osservo, inoltre, che ci dev'essere una Sinistra malata a Urbino, e non solo di strabismo politico, se in tutte le Marche mi chiama a fare mostre e mi onora (come a Osimo e a Loreto, e mi commissiona uno spettacolo su Caravaggio a Pesaro) mentre a Urbino m'insulta, accuratamente evitando di entrare nel merito delle mie iniziative. In queste condizioni di assoluta inagibilità di un Consiglio Comunale usato dalla Sinistra solo come arena di provocazioni, e senza un civile confronto democratico, rimango assessore, rispondo al sindaco del mio impegno nelle cose, ma mi "dimetto" dal Consiglio comunale nel quale non andrò più a riferire a persone che non vogliono ascoltare, che non si misurano sull'operosità, ma che per pura visibilità esprimono soltanto prepotenza e insulti»