Giuseppe Terziroli ricorda Binda

Il signore della montagna nacque a Cittiglio l'11-8-1902 dove morì il 19-7-1986. Uno dei massimi campioni dello sport italiano di tutti i tempi. Ciclista professionista dal 1922 al 1936 vinse 5 giri d'Italia, 3 campionati del mondo su strada, 4 giri di Lombardia, 2 Milano Sanremo, 4 campionati nazionali, 2 giri del Piemonte, 2 giri della Toscana. I suoi più grandi rivali furono Girardengo e successivamente Learco Guerra. Non tutti sanno che egli scrisse un libro autobiografico dal quale estra...

Il signore della montagna nacque a Cittiglio l'11-8-1902 dove morì il 19-7-1986. Uno dei massimi campioni dello sport italiano di tutti i tempi. Ciclista professionista dal 1922 al 1936 vinse 5 giri d'Italia, 3 campionati del mondo su strada, 4 giri di Lombardia, 2 Milano Sanremo, 4 campionati nazionali, 2 giri del Piemonte, 2 giri della Toscana. I suoi più grandi rivali furono Girardengo e successivamente Learco Guerra. Non tutti sanno che egli scrisse un libro autobiografico dal quale estrapoliamo alcuni brani. il volume, stampato in 20000 copie, malgrado costasse 6 lire andò subito esaurito. " Ero il decimo figlio e non credo quindi di essere stato troppo viziato. Papà Maffeo era un piccolo impresario edilizio e mia madre Martina mi volle allattare, come già aveva fatto per tutti i fratelli. Cittiglio fu tutto il mondo della mia fanciullezza; a 6 anni entrai a scuola e finite le elementari seguii mio padre nei suoi lavori e nel contempo mi iscrissi alla scuola serale di disegno. Imparai anche qualche nozione di musica, suonando una cornetta, delizia dei vicini. Di nascosto in quegli anni imparai ad andare in bicicletta, anche se mio padre non voleva per timore che mi rompessi la testa; un certo Rodolfo Fornetti, che aveva un negozio sullo stradone provinciale, mi diede in prestito la prima bicicletta. Andavo sempre da solo e quando potevo mi cimentavo sulle salite verso Mombello o magari anche sulla più aspra di San Biagio. Intanto era finita la guerra e una mia sorella, sposata a Nizza Marittima, aveva scritto che lì ci sarebbe stato da lavorare. A Nizza lo zio, fratello di mia mamma, De Tona Luigi avrebbe trovato possibilità posto per me e mio fratello Primo e così emigrammo. Lo zio ci occupò subito in qualità di stuccatori retribuendo ci bene, ma l'amore per la biciclettaci aveva presi tutti e due e nelle ore di libertà, dopo la quotidiana fatica, ci davamo alla strada nei dintorni di Nizza. Dal 1921 Primo si cimentò nelle corse ma senza riuscire; negli allenamenti di ogni giorno mi accorgevo di non faticare a correre ma di acquistare anche una certa souplesse che mi permetteva di compiere chilometri su chilometri senza stancarmi. Fu allora che il corridore Morini, meccanico provetto e costruttore di biciclette, mi offerse una macchina ed anche aiuto perché corressi. Il 4 settembre 1921 mi iscrissi alla corsa Primi Passi. Nella notte che precedette la prova l'ansia di correre in una vera gara non mi lasciava prendere sonno; né furono soltanto sogni . La folla plaudente mi vide arrivare primo, ma il premio viene dato ad un altro, al secondo arrivato, perché la giuria ritenne opportuno di squalificarmi." Brani tratti dalla rivista del 1933, riprodotta in copia anastatica in 200 esemplari, numerati con la firma autografa e dedica personale di Alfredo Binda in occasione del suo ottantesimo compleanno, in occasione della 62esima Tre Valli Varesine, prova unica di campionato italiano professionisti su strada, per ASK edizioni Varese. Senza la particolare dedica furono stampati altri 2300 esemplari dalla casa editrice