Ciocca, l'Ue faccia chiarezza sulle concessioni balneari del nostro paese

“Negli scorsi giorni l’ex Commissario Europeo per il Mercato Interno e firmatario della Direttiva Bolkestein, ha dichiarato giustamente che la stessa non deve essere applicata alle concessioni balneari in quanto trattasi di beni e non di servizi”. “Questa dichiarazione - commenta l’Europarlamentare della Lega - si pone in contrasto con la sentenza del 2016 della Corte di Giustizia Ue. Questa infatti stabiliva, al contrario, come le concessioni per l'esercizio delle attività turistico-ricreati...

“Negli scorsi giorni l’ex Commissario Europeo per il Mercato Interno e firmatario della Direttiva Bolkestein, ha dichiarato giustamente che la stessa non deve essere applicata alle concessioni balneari in quanto trattasi di beni e non di servizi”. “Questa dichiarazione - commenta l’Europarlamentare della Lega - si pone in contrasto con la sentenza del 2016 della Corte di Giustizia Ue. Questa infatti stabiliva, al contrario, come le concessioni per l'esercizio delle attività turistico-ricreative nelle aree demaniali marittime e lacustri, prorogate in modo automatico, impediscano di effettuare una selezione imparziale e trasparente dei potenziali candidati”. “Questa direttiva europea sui servizi - prosegue - è entrata in vigore nel 2006 ma il suo recepimento in Italia è stato oggetto di molteplici proroghe anche in considerazione alle criticità relative alle 30mila concessioni esistenti che ricadono in prevalenza sull’attività lavorativa di piccole e medie imprese”. “La Commissione europea - conclude Ciocca -  nel rispetto di tutti gli operatori italiani interessati, deve chiarire in maniera inequivocabile se la Direttiva Bolkestein è applicabile o meno alle concessioni balneari.