Un dolce omaggio a Trinitapoli

UNA DOLCE RICETTA IN 'OMAGGIO' ALLA CITTA' DI TRINITAPOLI. Come noto la cucina italiana è rinomata nel mondo per gusto, qualità e varietà di prodotti in grado di soddisfare i palati più raffinati. Un'infinità di ricette legate alla tradizione delle regioni, hanno portato nel tempo a trasformare la cucina del nostro Paese in una vera e propria cultura gastronomica invidiata e imitata ovunque. Ma accanto a famose specialità quali: la pizza, lasagne alla Bolognese, risotto allo zafferano solo pe...

UNA DOLCE RICETTA IN 'OMAGGIO' ALLA CITTA' DI TRINITAPOLI. Come noto la cucina italiana è rinomata nel mondo per gusto, qualità e varietà di prodotti in grado di soddisfare i palati più raffinati. Un'infinità di ricette legate alla tradizione delle regioni, hanno portato nel tempo a trasformare la cucina del nostro Paese in una vera e propria cultura gastronomica invidiata e imitata ovunque. Ma accanto a famose specialità quali: la pizza, lasagne alla Bolognese, risotto allo zafferano solo per citarne alcune, esiste una miriade di preparazioni tipiche regionali poco conosciute ma non per questo meno gustose di cui vale la pena parlare. Sono ricette semplici, preparate con pochi ingredienti, spesso legate alla cultura contadina che vengono tramandate da madre in figlia per il piacere della tavola e dello ' star insieme '. Un esempio di cucina genuina ci arriva da Trinitapoli, cittadina agricola in provincia di Barletta-Andria-Trani situata nella parte più bassa del Tavoliere, a Sud dei bacini saliferi di Margherita di Savoia. Cardoncelli in brodo (verdura selvatica pugliese), strascinati al sugo di coniglio, parmigiana di melanzane, lampascioni fritti sono un tripudio di sapori che vanno a comporre il vasto panorama culinario di questa cittadina forse poco conosciuta. Non dimentichiamo poi l' infinità varietà di dolci tipici di cui è ricca questa zona come i taralli all'uovo, i taralli dolci, il gattò o torta nuziale, le scarcelle guarnite con il giuleppe. In omaggio a Trinitapoli, parecchie volte da me visitata, dove oltre alla cucina ho apprezzato anche l'ospitalità dei Trinitapolesi, segnalo la ricetta delle SCARCELLE DI PASQUA “ I SCARCE'DDE”; dolci, come dice la parola, consumati durante la Santa Pasqua. SCARCELLE DI PASQUA “ I SCARCE'DDE”. INGREDIENTI: 400 gr di farina di grano 400 gr di zucchero 8 tuorli d'uovo 100 gr olio di oliva una bustina di lievito PROCEDIMENTO: Sbattere i tuorli d'uovo con lo zucchero e il lievito fino a completa diluizione, aggiungere l'olio e la farina setacciata continuando a sbattere il tutto fino ad ottenere un'ottima amalgama. Lavorare la pasta a forma di cingolo di circa 4 – 5 cm di diametro, tagliare in segmenti tali da poter formare una “esse”, un cuore, un' anatra, una colomba, una pecora. Preparare una ramiera con olio e un po' di farina, si mettono in fila le scarcelle schiacciate e si inforna a 180 °C per circa un'ora. Dopo la cottura si sfornano le scarcelle, si fanno raffreddare e si cospargono con il “ giuleppe “ e con confettini colorati ed ovetti di cioccolato. IL GIULEPPE O GLASSA: “ U SCELE'PPE “. INGREDIENTI: 800 gr di zucchero 8 bianchi d'uovo un limone spremuto PROCEDIMENTO: Frullare i bianchi d'uovo, aggiungere poco per volta lo zucchero e infine il succo di limone. Dopo averlo lavorato bene il “ giuleppe “ viene cosparso con un pennello sulle scarcelle già cotte e raffreddate e prima di solidificare aggiungere i confettini colorati e le uova di cioccolato. “ U sceleppe “ si può preparare anche cotto, frullando tutti gli ingredienti sul fuoco. Buona degustazione ai golosi palati. QUESTA RICETTA E' STATA TRATTA DA IL SEGUENTE VOLUME: “ I PASTI DELLE FESTE A TRINITAPOLI DI ENRICO MAZZONE – PEPPINO MAZZONE – EDITO DA ACCADEMIA INTERNAZIONALE “PADRE PIO DA PETRALCINA” DI SCIENZE, LETTERE E ARTI “.